«Rivedremo Celentano in Arena. E il regista questa volta sarà lui»
In coppia con Adriano Celentano ha «rimontato» le immagini dello Speciale Rock Economy che Canale 5 manderà in onda lunedì alle 21.10. Per settimane il regista veronese Gaetano Morbioli (della Run Multimedia) ha lavorato a Galbiate negli studi a casa del Molleggiato, fianco a fianco con «il ragazzo della via Gluck».
Gaetano, che cosa vedremo lunedì in tv?
Se sono state belle le due serate in Arena nell’ottobre 2012 (con record d’ascolti: 8,9 milioni con il 31.80% di share per la prima; 9,1 milioni e 32.80% per la seconda, ndr), quella del 9 dicembre sarà una bellissima sorpresa, un concentrato della magia di quei due giorni, con l’aggiunta del backstage. Sarà inoltre un meraviglioso spot per l’Arena e la città di Verona. Per Celentano è stata un’esperienza memorabile e credo che qui abbia trovato, nel rapporto con la nostra città, un po’ di quello che ha perso nei confronti di Milano. La combinazione pubblico-Arena-città di Verona credo non sia replicabile altrove.
Lo speciale di Canale 5 sarà una summa delle due sere?
Sì, ma non solo. Adriano ha voluto rimontare completamente le riprese, in una sorta di regia ideale. Durante gli eventi in Arena abbiamo registrato quello che è stato catturato dalle sedici telecamere presenti. Celentano ha rimesso in linea le camere, ha rivisto tutto il girato, come se in Arena avesse avuto sedici occhi diversi che guardavano tutto lo show.
Che cosa ne uscirà?
Ci ha lavorato più di un anno e sarà un pezzo di storia della tv. Credo che Verona possa essere orgogliosa: è protagonista di un momento televisivo assoluto, a fianco di un grande comunicatore. Sarà un programma speciale, una pillola di tv unica. Si potrebbe considerarlo una specie de “il meglio di”, ma sarà qualcosa di diverso. Con una luce nuova e un taglio differente.
Tu che cosa hai imparato da Adriano, in quest’occasione?
Io imparo sempre, da Celentano. Ho rivisto più di dieci volte, da riprese diverse, i due show areniani e non mi sono mai stancato. E certi particolari che non capivo, durante la diretta, li ho compresi rivedendoli. Certe sue scelte incomprensibili oppure estreme, oggi le capisco. Adriano sa come gestire certe immagini e anche in fase di montaggio è un maestro assoluto. Rimontando il monologo in Arena, è risaltata la sua capacità di comunicare. E poi pensavo di saperne un po’, in termini di montaggio, dopo oltre vent’anni di regia.
Invece mi sono accorto che ho ancora molto da imparare. Ne sono contento: lavorare con Adriano è stato come andare all’università della comunicazione. Sono orgoglioso di aver contribuito alle riprese di quelle due sere magiche in Arena. L’elicottero, le scelte di regia, le telecamere, lo stile delle riprese, il suono: sono felice di essermi messo nelle mani di un artista che cura la qualità di qualsiasi aspetto, anche di quelli minimi; anche di quelli che altri trascurano o non reputano importanti.
Dovessi riassumere le sue qualità in fase di montaggio?
Adriano fa cose che, spesso, a prima vista non si possono fare, cioè sembrano sbagliate. Monta con le stesse macchine che uso io ma ha il coraggio di fare scelte che sembrano azzardate o errate. Poi, a risultato finito, capisci quello che voleva dire; che il suo messaggio arriva forte e chiaro. Per lui, infatti, certe regole stilistiche possono essere superate a favore di un linguaggio più diretto. Meglio arrivare con un messaggio forte che essere stilisticamente perfetti e non dire nulla. Celentano non segue nessuna regola. Magari non lo capisci subito, ma mesi dopo; ma quando lo capisci, ti accorgi che aveva ragione lui, Adriano.
Giulio Brusati
08/12/2013 – L’Arena.it