Celentano e le 13 navi che «uccidono Venezia»
LA CAPITANERIA: MAI TANTE NELLE VENTIQUATTRO ORE
Giorno dei record, l’artista compra una pagina del Corriere
VENEZIA – Dodici, o forse tredici grandi navi in transito nella Laguna di Venezia nell’arco di 24 ore. Sarà il weekend più congestionato dell’anno: sui ponti, migliaia di crocieristi faranno ciao ciao, ammirando le pietre storiche della Serenissima, mentre i grattacieli del mare solcano le acque del canale della Giudecca e del bacino di San Marco. Questo passaggio lento nel cuore della città rappresenta, del resto, il valore aggiunto, il business, degli itinerari di viaggio. Ma il piacere dei turisti, gli incassi del porto e dell’indotto non devono essere anteposti – sono in molti a sostenerlo – agli altri interessi della città. Unica al mondo. Bella e fragile. Da qui le numerose proteste dei cittadini, appoggiati dal coro esterno, trasversale, di ambientalisti, ecologisti. O, più semplicemente, di persone che considerano le grandi navi un oltraggio a Venezia. Questa volta, scende in campo anche Adriano Celentano. Che ha acquistato un’intera pagina del Corriere per gridare il suo sdegno. Ecco le sue parole: «Domani non sarà un bel giorno per il nostro Paese, anche se ci sarà il sole. Con l’ignobile sfilata delle 13 navi dentro la Laguna di Venezia si celebra l’Eterno Funerale delle bellezze del mondo». Lo sfregio alla Serenissima è motivo bastevole di ribellione, al di là di altre argomentazioni correnti, più o meno discutibili, sugli squilibri del moto ondoso, o sul rischio del fuori rotta, evocato soprattutto da quando il maldestro capitan Schettino provocò il naufragio della Concordia, cioè la tragedia dell’isola del Giglio.Una dozzina di navi, in 24 ore dunque. La conferma arriva dalle parole di un responsabile della Capitaneria di porto di Venezia. «In questi giorni di settembre, c’è il cambio di calendario delle crociere; così si determina una congestione di traffico straordinaria – spiega Alberto Pietrocola, ufficiale capo della sezione tecnica – Intendiamoci, in porto non c’è spazio per 12 navi. Ma, tra arrivi e partenze, confermo il numero dei transiti, nell’arco di 24 ore, da sabato a domenica. Si tratta di navi da crociera di stazza elevata – aggiunge – Le compagnie? Di sicuro, due navi sono della Msc. Poi, l’Asmara. Non ricordo le altre. Nessuna della Costa».
Comunque sia, il tam tam della mobilitazione è partito. Sul luogo dei transiti nel mirino, tocca al Comitato «No Grandi Navi» gestire la protesta. Alle Zattere, tratto di riva che si affaccia sul canale della Giudecca, domani pomeriggio saranno attivi alcuni gazebo dove chiamare a raccolta i contestatori. «Chiediamo a tutti di venire muniti di pentole e coperchi, in modo da organizzare un presidio vivace – dice Silvio Testa, portavoce del movimento. (Che, per inciso, comprende una quota di ex no global veneziani) – Verrà distribuito materiale informativo, si venderanno magliette, spille, gadget con il nostro simbolo. E generi di conforto».
Il Comitato «No Grandi Navi» è il più intransigente nel chiedere il blocco. «In Laguna oggi passano navi di stazza superiore alle 100.000 tonnellate, lunghe oltre 300 metri – avverte Testa – Noi chiediamo che in Laguna siano ammesse soltanto quelle compatibili. Il limite del Decreto Clini-Passera è di 40.000 tonnellate». Gli intransigenti pensano a un blocco delle Grandi Navi, non soltanto nel canale della Giudecca e nel Bacino di San Marco, ma anche negli altri corridoi lagunari. In sintesi, bocciano le soluzioni alternative, allo studio di fattibilità, che punterebbero a mantenere Venezia come porto crocieristico, deviando, però, le rotte verso l’esterno, cioè lungo il Canale dei Petroli.
Il progetto dell’Autorità portuale, guidata da Paolo Costa, mira a una deviazione parziale, che mantenga l’attuale punto di approdo. Mentre il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, suggerisce Marghera come nuovo porto crocieristico. L’assessore verde all’Ambiente, Gianfranco Bettin, dichiara intanto che in questo weekend trafficato «il Comune sosterrà uno sforzo straordinario di monitoraggio, sotto ogni profilo, della eccezionale situazione che si creerà in Laguna».
Marisa Fumagalli
20/09/2013 – Corriere della Sera