Adriano Celentano: ‘Facciamo finta che sia vero’, un disco sermonico
Ogni volta che esce un nuovo disco di Adriano Celentano, se ne fa un gran parlare già mesi prima della sua pubblicazione: non ha fatto eccezione ‘Facciamo finta che sia vero’, un lavoro decisamente polemico, che invita alla riflessione sul momento di crisi che l’Italia sta attraversando. L’album vede la presenza di tanti illustri colleghi del Molleggiato. Forte la mano di Giuliano Sangiorgi in ‘Non ti accorgevi di me’. Pacifico firma come autore ‘Ti penso e cambia il mondo’, brano d’amore intelligente e poco convenzionale: molti hanno sottolineato la sua bellezza, soprattutto dopo che Celentano l’ha cantato insieme a Morandi durante l’ultima serata del recente Festival di Sanremo.
La critica ha così colto l’occasione per ribadire che quando Adriano canta è fantastico, mentre quando fa i suoi lunghi sermoni politico-sociali va incontro alle inevitabili discussioni. Quale veste preferiamo noi? Sicuramente quella di questo prezioso duetto: una delle più belle pagine musicali viste in tv negli ultimi anni. Dunque, il Celentano cantante. Franco Battiato, Manlio Sgalambro e Nicola Piovani regalano ad Adriano un abito cucito su misura, la perfetta title track. Jovanotti testa l’aspetto più camaleontico del Molleggiato nella sudamericana ‘La cumbia di chi cambia’, anch’essa presentata al Festival. ‘Non so più cosa fare’, secondo singolo estratto, la cui musica è di Manu Chao, vede il coinvolgimento di Battiato, Jovanotti e Sangiorgi nell’interpretazione. ‘Fuoco nel vento’, impreziosita da un coro di grande impatto, è forse l’episodio più tipicamente in stile Celentano.
La conclusiva ‘Il mutuo’, unica traccia scritta interamente da lui, è un autentico sermone in musica, una profonda critica alla società di oggi distrutta dai ricchi e dal potere economico. Non per niente si conclude con un recitato in cui si esaltano i valori della semplicità e della bellezza, oggi forse persi a scapito del Dio denaro, con un chiaro invito a riprendere da dove avevamo lasciato: “Perché la bellezza è ovunque, ma noi possiamo ricominciare perché lei è lì, lì che ci aspetta”. Celentano fa ancora centro: questo cd ha sonorità ricercate e testi espliciti che non le mandano a dire, a testimonianza di quanto l’artista sia ancora oggi in grado di graffiare. Consigliamo dunque a tutti di lasciarsi alle spalle lo strascico lunghissimo delle polemiche relative ai due interventi sanremesi e di riscoprire ancora una volta un interprete che da oltre cinquant’anni riesce sempre a stupire, senza mai essere banale sia quando canta il sociale sia quando canta dell’amore.
Piero Vittoria
24/02/2012 – newsmag.it