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Le robe che (non) ha fatto Adriano

Adriano Celentano

Canzoni rifiutate o mai incise, show televisivi bloccati e mai andati in onda, duetti sfumati, progetti tenuti nel cassetto, film irrealizzati…in un unico post,tutto quello che, nel corso di oltre 60 anni di carriera, Adriano Celentano non ha mai fatto:

PICCOLO SOLE (1956): Trattasi di una delle prime canzoni scritte da Mogol, allora perfetto sconosciuto, che la propose ad Adriano, stando alle sue parole, nel 1956. Disse Mogol in un’intervista a La Repubblica:
“Un giorno del ’56 Adriano Celentano, che conoscevo già da ragazzino perché giocavamo nella stessa strada, venne a trovarmi e gli mostrai uno dei miei primissimi esperimenti: “Piccolo sole”. Emozionati, entrammo nell’ufficio di mio padre Mariano, dirigente in Ricordi, e gliela cantammo. Ci diede un cenno d’assenso e poi, rimasto solo con me, sbottò: “La canzone fa pena e quello è stonato: ma che volete?”

GIOCANDO ALLA ROULETTE (1959): Trattasi di una canzone scritta da Piero Umiliani che Adriano avrebbe dovuto incidere, alla fine del 1959, per la colonna sonora del film Roulotte e roulette. Nel Settembre di quell’anno, però, Adriano fu vittima di un incidente stradale che lo costrinse per diverso tempo a stare in ospedale. Pertanto, non potendo presentarsi in sala d’incisione, venne sostituito da Joe Sentieri.

SECONDO GIRO DELLA SUPERCANZONE (1959): Il giro della Supercanzone fu una sorta di Cantagiro ante litteram che ebbe un discreto successo alla fine degli anni 50. Adriano partecipò alla prima edizione del 1958, e avrebbe dovuto partecipare anche alla seconda dell’anno seguente, ma all’ultimo momento non si presentò. Al suo posto, Gino Santercole.

UN ROCK DIPINTO DI KAKI (1960): Ne fa cenno un vecchio articolo de La Stampa risalente ai primi mesi di leva di Adriano Celentano, riferendosi ad una canzone che Adriano stava componendo in quel periodo. Il kaki era il colore della divisa militare, il che fa pensare ad un brano fortemente ispirato dalla sua esperienza di soldato.

FESTIVAL DI ANCONA (1960): Ai primi di Luglio del 1960, ancora militare, Adriano avrebbe dovuto partecipare con 24000 baci al Festival di Ancona, lo stesso che l’anno precedente gli aveva dato il successo in tutta Italia con il primo posto de Il tuo bacio è come un rock. Ma non gli venne concessa la licenza. Poco male, visto che il brano pochi mesi dopo sarà la rivelazione del Festival di Sanremo 1961.

TU (1961): Canzone che Adriano presentò, assieme a 24000 baci, alla Commissione selezionatrice del Festival di Sanremo 1961. Scartata, è regolarmente depositata alla SIAE con testo di Gian Carlo Testoni (autore di diversi brani del primo Celentano) e Miki Del Prete, musica di Detto Mariano e dello stesso Celentano.

PARTECIPAZIONE A “IL FEDERALE” (1961): Nel 1961, lo sceneggiatore, e successivamente anche regista, Giuseppe Moccia (meglio conosciuto come Pipolo), insistette per affidargli una parte ne Il federale, il film che lanciò Ugo Tognazzi nel mondo della commedia all’italiana. Isidoro Broggi e Renato Libassi, produttori della pellicola, non erano però convinti. Per loro Celentano era solo un cantante.

FILM CON CRISTINA GAIONI (1961): Nel Giugno del 1961 La Stampa affermò che Adriano aveva firmato la scrittura per un film, dal titolo imprecisato, da girare a partire dal Settembre di quello stesso anno, appena congedato dal servizio militare. Sua partner doveva essere Cristina Gaioni, all’epoca abbastanza nota al pubblico italiano per aver interpretato ruoli di primo piano in Un maledetto imbroglio di Pietro Germi, Nella città l’inferno di Renato Castellani e in L’assassino di Elio Petri, oltre ad un paio di film con Totò. Di questo misterioso progetto, mai andato in porto, altro non si sa.

VEDRAI CHE PASSA (1962): Canzone che Adriano presentò alla Commissione selezionatrice del Festival di Sanremo del 1962. Scartata, diverrà Vedrai che passerà e verrà cantata da Ricky Gianco nel primissimo 45 giri targato Clan Celentano. L’esclusione venne commentata da Adriano in questo modo in un’intervista:
“Avevo intitolato la mia canzone “Vedrai che passa” proprio per mettere in imbarazzo la commissione selezionatrice, e invece non è passata. Passerà un’altra volta”.

IL VANGELO SECONDO MATTEO (1962): Nel 1962 Pier Paolo Pasolini propose ad Adriano, senza successo, la parte da protagonista ne Il Vangelo secondo Matteo, convinto potesse essere un interprete perfetto nei panni di Gesù (23 anni prima di Joan Lui!). A raccontare l’episodio il nipote di Adriano Bruno Perini: “Un giorno di tanto tempo fa Pier Paolo Pasolini chiese ad Adriano se voleva fare il protagonista di un suo film. Pasolini aveva in mente di scrivere e mettere sul grande schermo il Vangelo secondo Matteo, il film che diventerà un cult della cinematografia mondiale, una delle opere più importanti del regista scrittore. Era il 1962. All’incontro, avvenuto nella casa di Via Zuretti dove Adriano abitava ancora con sua madre Giuditta, c’era Claudia, allora sua fidanzata, e un cugino di Adriano, grande estimatore di Pasolini, che si chiamava Ettore. Non si è mai capito perchè Adriano rifiutò quel ruolo. Forse per paura, forse perchè mal consigliato o forse perchè non aveva ancora in mente di fare cinema. In seguito si rese conto di aver perso una grande occasione”.
Il film uscì nel 1964, con il ruolo di Cristo affidato all’esordiente Enrique Irazoqui.

ITALIANI BRAVA GENTE (1962): Nel 1962 Giuseppe De Santis gli offrì il ruolo di un soldato siciliano in ritirata dal fronte russo durante la Seconda Guerra Mondiale in Italiani brava gente, da girare nell’inverno del 63 in Russia. A testimoniarlo sono diverse dichiarazioni di Adriano del 1962: “A Mosca girerò un film, “Italiani brava gente”, dove impersonerò un soldato siciliano. Lavoreranno con me un altro attore italiano, Anthony Franciosa e Tony Perkins. Il film sarà girato sulla neve e per contratto io mi sono impegnato a dormire dove capita, senza pretendere l’albergo”. E ancora: “Renato Salvatori quest’inverno sarà mio collega: lavoreremo insieme in Russia, nel film “Italiani brava gente”, del regista Giuseppe De Santis. Io interpreterò la parte del soldato siciliano Calò, uno dei cinque soldati che sono protagonisti della vicenda: un toscano, un romano, un veneto e un sardo; il quinto, come ho detto, sono io. Il siciliano Massimo Girotti impersonerà la figura di un colonello. Ho letto il copione e mi è piaciuto”. Avrebbe dovuto far parte del cast, oltre ai nomi citati da Adriano, anche Jean Paul Belmondo. All’ultimo momento, però, Adriano rinunciò di partire per la Russia, pagando la penale prevista nel suo contratto. Il film uscì nel 1964 con il cast completamente stravolto.

VARIETA’ TELEVISIVO A PUNTATE (primi anni 60): Nei primi anni 60 la Rai avrebbe voluto affidargli un varietà televisivo a puntate, già sperimentati con altri cantanti come Mina, Giorgio Gaber e Johnny Dorelli, ma per i troppi impegni Adriano accettò soltanto di rendersi protagonista di uno speciale televisivo a serata unica: Adriano Clan.

FILM PRODOTTO DA UNA GROSSA CASA AMERICANA (1964): Nel corso della conferenza stampa di presentazione del 45 giri Bambini miei/L’angelo custode, Adriano annunciò di essere stato scritturato da una grossa casa americana per un film, in cui avrebbe dovuto interpretare “un ragazzo che ama la vita e le belle figliole e le insegue fino in Svezia, mentre c’è un suo amico musone che ha paura di invecchiare”. Per il ruolo dell’amico, Adriano fece il nome di “Richard Harris o Robert Mitchum, o qualche altro dello stesso calibro”. Di questo progetto, non se ne seppe più nulla.

IL CLAN IN GIRO PER IL MONDO (1964): Un film corale proposto ad Adriano nel 1964, che avrebbe visto lui e tutto il suo Clan in diverse avventure in giro per il mondo, in Australia, in America e in Giappone. Ma furono i tempi riprese a far desistere Adriano: 6 mesi vennero giudicati troppi con tutti gli impegni che aveva.

ATTACCATA AL SOFFITTO (1964): Canzone scritta da Mimma Gaspari, Mogol e Roberto Livraghi originariamente per Adriano. Scartata, venne incisa da Gino Santercole.

ESSERE UN MOSTRO (1964): Progetto risalente al 1964, su soggetto di Alberto Lattuada e Luigi Malerba, di un film che avrebbe visto Adriano interpretare un insolito ruolo drammatico, la storia di un giovanotto che si autoaccusa di un omicidio per acquisire popolarità e le prime pagine dei giornali, non prima di aver trovato un supertestimone allo scopo di garantirsi un’assoluzione a sorpresa (testimone che ovviamente morirà prima del giudizio penale costringendo l’innocente protagonista a 30 anni di carcere). Il film venne poi girato solo nove anni più tardi, con il titolo Sono stato io e Giancarlo Giannini come protagonista.

VIAGGIO IN AMERICA (1964): Nel 1964 sembrò in procinto di partire per un tour promozionale in America che lo avrebbe visto partecipare all’Ed Sullivan Show e al Danny Kaye Show. Ma la paura dell’aereo prevalse, come molte altre volte succederà negli anni seguenti.

SOTTOSOPRA (1965): Commedia in tre episodi, il cui primo, May Fair Boy, doveva essere interpretato da Adriano Celentano assieme alla moglie Claudia Mori per la regia di Piero Vivarelli. Si trattava di una feroce satira sui sistemi usati per raggiungere la fama nella musica leggera. Il secondo episodio prevedeva come protagonisti Orietta Berti e Fabrizio Capucci, mentre il terzo l’insolita coppia costituita da Totò (nelle vesti di “cappellone”) e Gino Santercole, coadiuvati da Raimondo Vianello. Adriano si sarebbe dovuto recare a fine Agosto a Cinecittà per l’inizio delle riprese, ma il progetto sfumò e l’idea alla base dell’episodio con Totò venne in fretta e furia trasformata in un lungometraggio intitolato Rita, la figlia americana, interpretato da Totò e Rita Pavone nello stesso anno con regia proprio di Vivarelli.

NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE (1966): Scritta da Luciano Beretta-Miki Del Prete/Mario Panzeri e Daniele Pace, fu originariamente proposta ad Adriano, che ne fece un provino per poi scartarla, preferendo incidere e lanciare Il ragazzo della Via Gluck. Il brano passò quindi alla misconosciuta Caterina Caselli, arrivò secondo a Sanremo e si rivelò un clamoroso successo di vendite. Il provino di Adriano venne successivamente pubblicato all’interno della raccolta Il ragazzo della Via Gluck edita dal Clan nel 1983, e più tardi nella raccolta Il cuore, la voce del 2003.

L’ULTIMA CARTA (1966): In un’intervista Detto Mariano affermò che Adriano per il Festival di Sanremo del 1966 fosse indeciso tra Il ragazzo della Via Gluck e L’ultima carta, “una classica canzone d’amore molto bella”. Prevalse Il ragazzo della Via Gluck, e L’ultima carta, a quanto pare, non venne mai immessa sul mercato.

CAVALCATA MILANO-ROMA IDEATA DA MOGOL (1966): Nel 1966 Mogol cercò di coinvolgere tutti i suoi amici in una cavalcata da Milano a Roma, compreso Adriano che proprio in quel periodo si stava appassionando di cavalli ed equitazione. Inizialmente accettò, poi si dileguò dal gruppo, con la scusa, si dice, che gli avevano venduto non un cavallo da sella, ma un trottatore, per giunta femmina. L’impresa venne compiuta solo 4 anni più tardi da Lucio Battisti e Mogol.

MANCATA PARTECIPAZIONE A “SCALA REALE” (1966): Nel 1966 annullò la sua partecipazione, prevista il 12 Novembre, come ospite d’onore di Scala reale, show musicale condotto da Peppino De Filippo, per protesta contro la RAI, accusata di aver tagliato ingiustamente l’esibizione della Ragazza del Clan Milena Cantù dalla serata musicale La caravella dei successi in onda a fine Ottobre. Venne tagliata perché la canzone cantata, Bang bang, era stata eseguita nella stessa serata anche da Dalida. Tuttavia, il taglio sarebbe dovuto spettare a Dalida in quanto eseguì Bang bang anche a Scala reale, in cui vigeva il divieto di presentare la stessa canzone in altri programmi. Ma la minaccia di quest’ultima a non partecipare a Scala reale nel caso fosse stata tagliata dalla serata, spinse la Rai a cannare la Cantù. Da qui la protesta di Celentano e tutto il Clan.

PER UNA LIRA (1966): Per una lira fu tra i primissimi lavori di Lucio Battisti (all’epoca non ancora famoso) e Mogol; i due andarono a casa di Adriano per proporgliela, ma il brano non piacque e passò quindi ai Ribelli, che la incisero ottenendo un discreto successo. Pochi mesi più tardi, sarà contenuta nel primo 45 giri di Lucio Battisti.

PROGETTO CON PASOLINI PER UN FILM ISPIRATO A “IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK” (anni 60): Nel 2007, in un’intervista al TG1, Adriano parlò di un incontro con Pier Paolo Pasolini intenzionato a fare un film ispirato alla canzone “Il ragazzo della Via Gluck”: “Lui un giorno venne a casa mia, in via Zuretti, a Milano, e mi disse: «A me piacerebbe fare un film sul ragazzo della via Gluck» Mi chiese se fosse una storia inventata: No, no, è praticamente la mia storia. Quello che mi è successo, sul fatto che avevo cambiato casa a un certo punto, dalla periferia sono andato nella metropoli, e quindi mi ricordo che lui l’aveva affascinato molto questa cosa, il fatto che era una storia vera e diceva che gli sarebbe piaciuto fare questo film. Io dissi: sarebbe bello, lui ci avrebbe messo tutta la poesia che poi del resto c’è nella canzone”.
La datazione di questo progetto (che in realtà rimase solo un’idea senza alcun appunto scritto) è però ignota e confusionaria; se Adriano dichiarò fosse successiva all’uscita del brano, Claudia Mori in un’intervista affermò invece che Adriano e Pasolini si videro un po’ di volte a Milano nei primi anni Sessanta per un film i cui temi si sarebbero, alcuni anni più tardi, tramutati ne Il ragazzo della Via Gluck.

LA RAGAZZA E IL GENERALE (1967): Adriano è in lizza per un ruolo importante nel film La ragazza e il generale di Pasquale Festa Campanile, nel quale avrebbe dovuto interpretare un soldato che, rimasto in territorio austriaco dopo la disfatta di Caporetto, fa prigioniero un generale nemico (Rod Steiger) e decide di portarlo ai suoi superiori per ottenere medaglia d’oro e licenza. Se lo lascia scappare, e per ritrovarlo viene aiutato dalla contadina Ada (Virna Lisi).
La sua candidatura venne stroncata da un brusco veto imposto da Virna Lisi, non è dato sapere per quale motivo: “Io il film con quello non lo faccio”. E la parte andò a Umberto Orsini.

TOUR IN CANADA (1968): Nei primi mesi del 1968 Adriano accettò di partire per fare una serie di spettacoli in Canada, per poi rinunciarvi a seguito della chiamata di Pietro Germi per girare Serafino. Ci riprovò ad Ottobre, quando sarebbe dovuto partire da Roma verso il Canada per tenere, il 20 Ottobre, un concerto al Maple Leaf Gardens di Toronto, all’epoca uno dei teatri più vasti al mondo. Il teatro andò tutto esaurito e i biglietti furono venduti in misura superiore a quelli di uno spettacolo dei Beatles tenuto pochi mesi prima. Si sarebbe dovuto recare anche negli Stati Uniti per prendere parte all’Ed Sullivan Show, ma rinunciò a partire all’ultimo momento.

LA RAGAZZA CON LA PISTOLA (1968): Il regista Mario Monicelli lo sceglie per interpretare il ruolo del siciliano Vincenzo Macaluso ne La ragazza con la pistola, pellicola che ebbe il grosso merito di lanciare Monica Vitti, all’epoca volenterosa di scrollarsi di dosso l’epiteto di musa di Antonioni, nel mondo della commedia all’italiana.
Nel film, Vincenzo Macaluso rapisce e seduce una compaesana segretamente innamorata di lui (Monica Vitti) per poi scappare, il giorno seguente, in Inghilterra. La donna, quindi, si troverà costretta dalla famiglia a recarsi, armata di pistola, nel Paese inglese per vendicare l’uomo che l’ha disonorata.
Adriano all’ultimo momento deciderà di rifiutare la parte preferendo girare Serafino di Pietro Germi e verrà pertanto sostituito da Carlo Giuffrè.

SERAFINO VA IN CITTA’ (1969): Dopo Serafino, maggior incasso della stagione 1968/1969, l’anno seguente Pietro Germi e Adriano Celentano tentarono di replicarne il successo mettendo in cantiere un sequel: Serafino va in città. Altro titolo di lavorazione, molto probabilmente, Il trapiantato. Ad ogni modo, non se ne fece nulla.

IO LAVORO, TU GUADAGNI (1969): Nel 1969, il regista Luigi Zampa lo chiamò per interpretare il ruolo di protagonista in Io lavoro, tu guadagni (altro titolo di lavorazione, Proletari di tutto il mondo), una commedia di costume incentrata sui rapporti tra un operaio (Adriano) e un industriale. All’ultimo momento, con la sceneggiatura già conclusa e con le riprese sul punto di partire, Adriano rifiutò la parte, rinunciando ad un compenso di ben 150 milioni di Lire (cifra altissima per l’epoca). Zampa dichiarerà: “Dove lo trovo, in Italia, un altro attore adatto alla parte di un operaio di trent’anni, apparentemente integrato, ma in realtà estroso e ribelle?”. Più tardi, dichiarerà di aver capito il motivo dell’improvviso rifiuto di Adriano: il lancio, di lì a poco, di Chi non lavora non fa l’amore, evidentemente non in linea con gli argomenti trattati dal film.

QUANDO LE DONNE AVEVANO LA CODA (1969): Immediatamente dopo il rifiuto a girare il film di Luigi Zampa, ad Adriano venne proposto il ruolo di protagonista di Quando le donne avevano la coda, per la regia di Pasquale Festa Campanile, la storia di una tribù maschile di cavernicoli che cattura una donna facendo loro scoprire il piacere del desiderio. Altro rifiuto (“io voglio fare pochi film, ma quei pochi devono essere buoni”, disse in un’intervista). La pellicola uscì comunque l’anno seguente con il ruolo di Adriano affidato a Giuliano Gemma.

UNA DONNA AL GIORNO (1969): Film di cui altro non si sa oltre al titolo, Una donna al giorno. Fu una proposta di Dino De Laurentiis. Adriano lo rifiutò non ritenendolo adatto alla sua personalità. Si trattava infatti di una commedia sexy, che Adriano nel corso della sua carriera non ha mai voluto interpretare.

PINOCCHIACCIO (1969): Nel Novembre del 1969, Adriano avrebbe dovuto cominciare a girare, per la regia di Nelo Risi, Pinocchiaccio, la storia di un impiegato pubblicitario frustrato e vittima della vita moderna, a cui cerca di fuggire con la fantasia, intersecando le proprie avventure con quelle di Pinocchio. Con Franco Cancellieri, sarebbe dovuto esserne anche produttore, ma pare che il progetto fallì all’ultimo momento per motivi economici. Oltre ad Adriano, nel cast sarebbero stati presenti anche Franco Franchi e Ciccio Ingrassia nei ruoli del gatto e la volpe, e Pierre Clementi nel ruolo di Lucignolo. Prima ancora che la pellicola venisse proposta ad Adriano, si parlò anche di Gianni Morandi per il ruolo di protagonista.

CANZONISSIMA (1969): Nel 1968 Gianni Morandi vinse Canzonissima con Scende la pioggia, e dichiarò che l’anno seguente avrebbe partecipato alla trasmissione solo se ci fosse stato anche Celentano. Effettivamente per l’edizione del 1969 Adriano fu in ballo fino all’ultimo, inizialmente esaltato dall’idea di uno scontro con Morandi (all’epoca uno scontro canoro Celentano/Morandi era attesissimo, erano i cantanti che vendevano di più), salvo poi rinunciarvi perché, secondo lui, lo scontro “si sarebbe risolto in una battaglia senza prospettive, per entrambi, di trarne vantaggi”, oltre che per impegni cinematografici (proprio in quel periodo Pinocchiaccio, di cui abbiamo parlato sopra, era in preparazione e sul punto di essere girato).

CONTRATTO DI ATTORE PER LA COLUMBIA PICTURES (1969/1970): Tra la fine del 1969 e l’inizio del 70, Adriano ricevette un’allettante proposta dalla major statunitense Columbia Pictures, ossia un contratto d’attore in esclusiva fino al 1975 da ben 5 miliardi di Lire. Dopo essersi confrontato con sua moglie Claudia, sentenziò: “Preferisco lavorare in proprio e in Italia”.

DRAMMA DELLA GELOSIA (1970): Come riferito da Bruno Perini, nipote di Adriano, nel libro Memorie di Zio Adriano, Celentano avrebbe dovuto interpretare il famoso film di Ettore Scola Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), con Monica Vitti e Marcello Mastroianni. La parte andò però, non è chiaro come, a Giancarlo Giannini.

LE FIABE DEL CLAN (1970): Nel 1970 il Clan Celentano mandò alle stampe una serie di 45 giri intitolati Le fiabe Clan raccontate da: Luciano Beretta, nei quali il celebre paroliere recitava dei brevi racconti per bambini con l’ausilio di un coro di voci bianche (i Baby Stars di Niny Comolli). Ma, come testimoniato dal Fans Club Il Celebre, una reclame pubblicitaria svela che inizialmente le fiabe sarebbero dovute essere narrate da Adriano!

GEPPO IL FOLLE (1970): Voi direte: beh, ma Geppo il folle Adriano l’ha fatto, nel 1978 fu il suo terzo film da regista. Pochi sanno che era sul punto di girarlo ben otto anni prima, quando nel Settembre del 1970 si sarebbe dovuto recare a Marsiglia per iniziarne le riprese. A dir la verità, Adriano parlò del film per la prima volta già nel 1969, annunciando che era in fase di scrittura la sceneggiatura di Castellano e Pipolo.

TOUR DA 40 SERATE (1970): Nel 1970, Adriano accettò di condurre una tournèe di 40 serate nei locali per un compenso di due milioni di Lire a serata. Successivamente, un po’ per pigrizia e un po’ per impegni lavorativi, cambiò idea.

ORGANIZZAZIONE ARTISTICA DEL FESTIVAL DI SANREMO (1971): L’organizzazione del Festival di Sanremo fu per lungo tempo un pallino per Adriano, e per l’edizione del 1971 ci andò molto vicino: nell’Ottobre del 1970 inviò una lettera al Comune di Sanremo per organizzare le ventunesima edizione del Festival, svoltasi poi nel Febbraio del 71, promettendo un Festival rivoluzionario, una cannonata, “un Festival particolare in cui nessuno potrà essere favorito”. La sua lettera scatenò tuttavia una vera e propria asta per l’organizzazione della kermesse, sostenuta da imprenditori ed altri personaggi del mondo della musica, e a fine Novembre la commissione comunale decise di andare sul sicuro affidando il Festival nuovamente ai già rodati Ravera e Radaelli. Per approfondire nel dettaglio la vicenda, vi rimandiamo a questo articolo.

ORGANIZZAZIONE ARTISTICA DEL FESTIVAL DI SANREMO (1972): Questa volta, per il Festival di Sanremo del 1972, furono alcuni inviati del Comune di Sanremo a proporre ad Adriano l’organizzazione artistica della kermesse, ma Adriano rifiutò per i troppi impegni: stava lavorando ad un film, ad un disco e ad uno special televisivo.

DUETTO CON SOPHIA LOREN (1972): Nell’Agosto del 1972, il Corriere d’informazione affermò che Adriano, durante le riprese di Bianco, rosso e…, ebbe un’idea alquanto singolare: incidere un duetto con Sophia Loren! Non solo, aggiunse che la canzone era “già pronta”, che si intitolava Wanda, che l’autore era Vito Pallavicini e addirittura ne anticipò la trama (“il dialogo un po’ comico e un po’ patetico tra due amanti durante un pranzo in trattoria”). Quella che sembrerebbe una sparata giornalistica… trova conferma dal fatto che, due più tardi, Wanda uscì per davvero! Ovviamente non cantata da Adriano, ma da Paolo Conte, nel suo album d’esordio. L’unica cosa a non tornare è l’autore, che, appunto, è Paolo Conte (guarda caso uno che con Pallavicini ci ha avuto spesso a che fare), ma basta ascoltarla e leggerne il testo per rendersi conto che si tratta proprio dello stesso brano, adattato ad una voce singola (non trattandosi più di un duetto). Non è chiaro invece cosa fece saltare il curioso duetto con la Loren.

IL BESTIONE (1972): Nel 1972 Adriano era sotto contratto con il produttore Carlo Ponti per la realizzazione di due film: Bianco, rosso e… di Alberto Lattuada e Il bestione di Sergio Corbucci, che avrebbe proposto una coppia protagonista decisamente insolita per il cinema italiano (e che purtroppo non vedrà mai la luce nemmeno in seguito), formata nientepopodimeno che da Adriano Celentano e… Bud Spencer! Ma all’improvviso Bud decise di tirarsi fuori (“magari perché non voleva misurarsi con un attore come Adriano”, ipotizzò il regista Sergio Corbucci), il progetto venne temporaneamente sospeso e nel frattempo il contratto di Adriano con Ponti scadde senza essere rinnovato (chiese una somma maggiore rispetto al primo contratto, e Ponti non acconsentì). Il film uscirà dunque due anni più tardi, nel 1974, con Giancarlo Giannini nel ruolo che doveva essere di Adriano e con Michel Costantin nel ruolo che doveva essere di Bud Spencer (dopo aver pensato a Vittorio Gassman, non voluto da Giannini, e a Marcello Mastroianni, che non si accordò con Ponti). Si tratta di una commedia on the road, la storia di due camionisti che, dopo aver fatto amicizia, decidono di mettersi in proprio.

FESTIVAL DI SANREMO (1973): Nel Marzo del 1973 Adriano avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo con il brano L’unica chance, ma all’ultimo momento mandò un telegramma altamente provocatorio agli organizzatori della kermesse, annullando la sua partecipazione, per protesta contro la commissione selezionatrice, colpevole di aver escluso nomi importanti della musica italiana in favore di volti più giovani e meno noti: “Causa sopravvenuta piccola gastrite, sono impossibilitato a partecipare al XXXIII Festival. Il medico mi ha consigliato 5 giorni di assoluto riposo, nonostante la mia preghiera di darmene solo tre. Pertanto la mia guarigione è prevista per Domenica 2 Marzo ore 9:30. Conoscendo la mia sensibilità credo che la scintilla della mia infiammazione sia scoccata nel momento in cui la commissione selezionatrice ha bocciato noti personaggi della canzone italiana. Auguro, comunque, a questo Sanremo un grosso successo, anche se, purtroppo, senza la mia presenza lo vedo un po’ pallido”.

VARIETA’ A TRE CON MINA E ORNELLA VANONI (1973): Nell’Aprile del 1973, il Corriere della Sera lanciò un’indiscrezione bomba: la RAI, per ovviare alle ultime deludenti edizioni di Canzonissima e del Festival di Sanremo, aveva intenzione di mettere in piedi un varietà del sabato sera a tre con Mina, Adriano Celentano e Ornella Vanoni alla conduzione, aggiungendo peraltro che Mina e la Vanoni avevano già apposto la firma sul contratto. Mancava la firma di Adriano, che evidentemente, nel caso l’indiscrezione fosse stata vera, non arrivò.

FILM SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE (1973): In un’intervista del Luglio del 1973, il regista Pasquale Festa Campanile parlò dei suoi programmi futuri, facendo riferimento ad un film con Adriano Celentano “basato sull’umanità di un oscuro soldato italiano, convinto che la guerra rappresenta un suo dovere, nella vita di trincea durante la Prima Guerra Mondiale”. Il progetto non ebbe seguito, ma alcuni spunti potrebbero essere stati utilizzati dal regista nove anni più tardi in Porca vacca, con Renato Pozzetto.

ONDA SU ONDA (1973): Onda su onda, uno dei più grandi successi di Bruno Lauzi, fu scritta da Paolo Conte nel 1973 per Adriano Celentano. A rivelarlo è il giornalista Gigi Vesigna in un articolo per Famiglia Cristiana: “Un giorno, nel ’73, Bruno [Lauzi] mi dice: «Sai che il mio avvocato mi ha fatto sentire una canzone bellissima, voleva darla a Celentano ma l’ho convinto: io la incido e contemporaneamente lo fai anche tu». Così avviene: la canzone è Onda su onda e l’avvocato si chiama Paolo Conte”.

FILM FANTA-SOCIALE DA REGISTA (1974): In un’intervista dell’Ottobre 1974, ancora impegnato sul set di Yuppi Du, Adriano rivelò tra i suoi futuri progetti un film da regista (e non come attore) in piena linea con la sua filosofia di pensiero: “Devo dire che adesso penso solo a quel cassetto pieno di idee abbozzate e che vorrei tirar fuori. Il prossimo film però non vorrei farlo da interprete, ma solo come regista. Ho in mente un certo progettino che riguarda un film fanta-sociale in cui una ipotetica persona, divenuta capo del governo, fa radere al suolo tutti i grattacieli del mondo e fa ricrescere i prati. Potrei rivedere allora come in un sogno in celluloide la via Gluck della mia infanzia. Sai che bello?”. Purtroppo rimarrà nel cassetto.

VERSIONE INGLESE DI YUPPI DU (1975): Presentato Yuppi Du nelle sale italiane, Celentano si mise subito all’opera per tradurlo e doppiarlo in inglese, autodoppiando ovviamente il suo personaggio. Tuttavia, il film non venne mai commercializzato in America, e Adriano stesso, qualche anno più tardi, ne spiegò il motivo: “Mi parve, allora, che offrissero poco. Ed invece era abbastanza. L’ho capito dopo”.

MUSICAL TEATRALE DI GARINEI E GIOVANNINI (1976): In un’intervista del 1976, Adriano dichiarò di aver ricevuto una proposta da Garinei e Giovannini per una commedia musicale, da rappresentare nei teatri di tutta Italia: “Per ora solo Garinei e Giovannini mi hanno fatto una proposta. Gli ho detto di aspettare”. Ma, tra musica e cinema, non ebbe mai l’occasione di intraprendere tale esperienza.

PROGETTO ABBOZZATO CON ROBERT ALTMAN (1976): Il 24 Luglio del 1976, Adriano venne premiato con il David di Donatello come migliore attore per il film Bluff. Per l’occasione, cantò Svalutation ed il tripudio della folla fu tale che il regista Robert Altman, premiato per il miglior film straniero ed estremamente colpito dall’esibizione del Molleggiato, gli si avvicinò per proporgli di fare un film con lui in America. All’epoca, scrisse il Corriere della Sera: “Robert Altman, dopo averlo sentito cantare a Taormina, gli ha offerto un assegno in bianco: «Quando hai un’idea dimmelo, possiamo lavorare insieme, scegli tu se fare il regista o l’attore». E Adriano, che non vuole sprecare l’occasione, sta cercando l’idea giusta ed importante”. Purtroppo il progetto non avrà seguito.

AMICI COME PRIMA (1977): Nel 1977, in occasione dell’istituzione del CID, Adriano si accordò con le compagnie assicurative per l’incisione di un brano promozionale allo scopo di invogliare gli automobilisti, in caso di incidenti, a servirsi dell’apposito modulo per le costatazioni amichevoli. Tuttavia, all’ultimo momento le compagnie assicurative si tirarono indietro. Il brano si intitolava Amici come prima, e venne stampato in pochissime copie in un 45 giri, oggi rarissimo, che nel lato B riportava lo stesso brano cantato da un coro femminile e con la voce di Adriano tesa a pubblicizzare il CID.

PASSAGGIO ALLA FONIT CETRA (1977): Alla fine del 1977, il contratto di Adriano con la casa discografica CGD stava per volgere al termine. Tutte le major italiane del settore cercarono di accaparrarselo, e tra queste uscì allo scoperto la Fonit Cetra, azienda di Stato gestita dalla RAI, che offrì la mirabolante cifra di un miliardo di Lire per 5 anni di contratto. Marino Marini, direttore artistico della Fonit, ne parlò con Miki Del Prete e, qualche settimana dopo, rese pubblica l’offerta al Corriere d’Informazione. Successivamente, sempre al Corriere, Adriano confermò l’offerta, aggiungendo che “non solo la Fonit ha offerto parecchi soldi”, ma decise di rinnovare con la CGD firmando un nuovo contratto triennale: “Non ho accettato perché già da tempo avevo in mente di rinnovare con la CGD. Sono anche un sentimentale e con loro mi sono trovato molto bene”.

UN’ESTATE INTERA (1978): Brano scritto da Andrea Lo Vecchio e Guido Ferilli che Adriano avrebbe voluto incidere, ma vi rinunciò per via dell’estensione del pezzo, non soddisfatto dei risultati. La canzone venne incisa pertanto dai Dik Dik.

VIAGGIO IN AMERICA (fine anni 70): Come raccontato da Gianni Dall’Aglio all’interno del libro di Sergio Cotti Adriano e Celentano, un po’ artista e un po’ uomo, alla fine degli anni 70 Adriano ricevette la visita di un importante impresario americano che gli propose di tenere 4 concerti, rispettivamente a New York, Boston, Chicago e Philadelphia, per oltre 100 milioni di Lire. Dopo qualche tentennamento firmò il contratto, ma, a seguito di una caduta di un aereo da qualche parte del mondo, decise di non partire pagando una penale salatissima. Peraltro, in quel periodo, Adriano in qualche intervista annunciò che molto probabilmente sarebbe sbarcato negli USA per la promozione di Geppo il folle e per tenere qualche ospitata in televisione.

DISCO CON MINA (anni 70): Non è un mistero che, prima del celebre MinaCelentano del 1998, Adriano e Mina avessero tentato più volte di fare qualcosa assieme. Ma, o per gli impegni dell’uno, o per gli impegni dell’altra, oppure per via di contratti discografici rigidissimi, non se ne fece mai nulla fino, appunto, al 1998 (e successivamente di nuovo nel 2016). In un’intervista del 1981, riguardo ad un disco con Mina, Adriano disse: “Può darsi che prima o poi si faccia. Una volta s’era parlato di questo progetto. Purtroppo andò a monte perché, per fare un disco con Mina, bisogna stare assieme, frequentarsi, parlare, insomma ci vuole un sacco di tempo. E poi bisogna prendere subito le carte da gioco…”.

L’ITALIANO (1980): L’italiano, una delle canzoni italiane più popolari nel mondo, fu scritta da Cristiano Minellono e Toto Cutugno appositamente per Adriano. Disse Toto in un’intervista: “[Il brano] volevo offrirlo a Celentano. Lo andai a trovare sul set de “Il bisbetico domato” girato con Ornella Muti. Lui lo ascolta, poi lo vuole riascoltare e mi dice: non lo farò mai, è troppo presuntuoso”. Pare che la motivazione forse il verso “Sono Adriano, un italiano vero”, poi divenuto “Sono un italiano, un italiano vero” nella versione che tutti conosciamo. Il brano uscì soltanto tre anni più tardi e fece la fortuna di Toto Cutugno.

BRANO DI CASTELLANO & PIPOLO PER I TITOLI DI CODA DE IL BISBETICO DOMATO (1980): Per i titoli di coda de Il bisbetico domato, Castellano & Pipolo scrissero appositamente un testo di un brano, dal titolo ignoto, che avrebbe dovuto interpretare Adriano, utilizzando come base musicale un motivo della colonna sonora di Detto Mariano. Il pezzo, però, non piacque ad Adriano, che preferì rivolgersi a Toto Cutugno e Cristiano Minellono e cantare Innamorata, incavolata a vita, nonostante il testo non c’entrasse nulla con il film. Tuttavia, il provino del brano originario, cantato da Detto Mariano, è ascoltabile nell’intervista che il compositore ha concesso per gli extra dell’edizione tedesca in DVD della pellicola.

RIDIAMOCI LA MANO (1981): Dopo il grandissimo successo di Qua la mano, uscito nel Marzo del 1980, Luigi e Aurelio De Laurentiis non esitarono a metterne in cantiere un sequel, Ridiamoci la mano, con la stessa formula (due episodi), lo stesso regista (Pasquale Festa Campanile) e gli stessi attori protagonisti (Adriano Celentano ed Enrico Montesano), per il 1981. Molto probabilmente fu il clamoroso exploit de Il bisbetico domato, uscito nel Natale del 1980, a cambiare le cose: Adriano per un periodo deciderà di lavorare quasi esclusivamente con i registi Castellano & Pipolo. Senza di lui, Ridiamoci la mano divenne pertanto Culo e camicia, con Enrico Montesano e Renato Pozzetto.

FILM SULLA VITA DI COPPIA (1983): In un’intervista al Corriere della Sera dell’Ottobre 1983, Adriano affermò che avrebbe presto cominciato a dirigere un film sulla coppia da interpretare assieme a Claudia Mori: “Inizierò presto un film sulla coppia, con mia moglie Claudia Mori, naturalmente. Io sono sicuro che la guerra mondiale scoppia quando gli americani o i russi sganciano i missili per far bella figura nei confronti della moglie. Parossismo a parte, credo che una vita a due mal vissuta faccia ammalare, come un bacillo, tutta la realtà che la circonda, tutta la società. Si incomincia a non bagnare più i fiori, poi va sempre peggio. Sarà un film corale, più che intimista, e, a mio modo di vedere, esplosivo”. Successivamente, cambiò idea e si dedicò a Joan Lui.

GRANDI MAGAZZINI (1983): In un’intervista del 1983, i registi Castellano & Pipolo parlarono per la prima volta del progetto di un film che avrebbe visto coinvolti tutti i più famosi attori italiani del periodo, facendo, tra gli altri, esplicitamente il nome di Adriano Celentano per il cast. Non è chiaro se, successivamente, ad Adriano venne effettivamente proposta una parte, fatto sta che il film entrò in produzione nel periodo in cui stava alacremente lavorando a Joan Lui, per poi uscire nel 1986 con un cast imponente (Adriano sarà uno dei pochi big assenti).

IL SANTA TECLA (1983): All’interno del disco Atmosfera doveva originariamente essere presente un brano, Il Santa Tecla, dedicato all’omonimo locale milanese che ospitò le prime esibizioni pubbliche di Adriano. Il brano in questione venne però sostituito nella tracklist da Cammino. Tuttavia, le primissime copie stampate del disco presentano erroneamente nella tracklist (ma non all’interno del disco) Il Santa Tecla, con tanto di testo firmato da Celentano-Beretta-Del Prete (e musica di Celentano).

SHOW TELEVISIVO DA QUATTRO PUNTATE IN RAI (1984): Nel Maggio del 1984 venne annunciato un accordo tra Celentano e la Rai, che prevedeva la realizzazione di uno show televisivo di quattro puntate, al costo di 4 miliardi, di Lire in collaborazione con la società svizzera Polivideo e la coproduzione del film Joan Lui. Lo show, annunciato come “il più grande show mai trasmesso dalla televisione italiana”, sarebbe dovuto andare in onda, registrato e non in diretta, nel Gennaio del 1985 e sarebbe dovuto essere strettamente collegato a “Joan Lui” (che sarebbe uscito nella sale successivamente) per temi e personaggi. Il film, dunque, era destinato a diventare una sorta di proseguo dello spettacolo televisivo. Tuttavia, a causa di una serie di rinvii e ritardi, Adriano decise di rinunciare al progetto e di stipulare, invece, un contratto con Cecchi Gori per la produzione di tre film: Lui è peggio di me, Joan Lui e Il burbero.

PUBBLICITÀ OLIO CUORE (1984): Quando Nino Castelnuovo, che per anni fu testimonial dell’Olio Cuore, cominciò a diventare troppo vecchio per fare il celeberrimo salto della staccionata, si pensò di sostituirlo. Dopo aver incassato i rifiuti di Monica Vitti e Gianni Morandi, venne contattato Adriano Celentano. Nel suo caso, il format dello spot sarebbe stato ovviamente diverso, ma a poco servirono le insistenze e l’offerta di un mirabolante cachet di ben 2,5 miliardi di Lire: Adriano, da sempre restio a promuovere qualsiasi tipo di prodotto, rifiutò nettamente.

OSPITATA AL FESTIVAL DI SANREMO (1987): Per la serata finale del Festival di Sanremo 1987, l’allora presentatore Pippo Baudo invitò Adriano come ospite d’onore, che per l’occasione avrebbe dovuto cantare una canzone inedita, La luce del sole, accompagnato da un coro di 70 ragazzi. L’associazione Fonografici Italiani, però, si oppose, attenendosi al regolamento del Festival che vietava a qualsiasi cantante italiano non in gara di esibirsi. Adriano commenterà così la sua mancata ospitata: “Questo veto dell’Afi alla mia presenza a Sanremo è la dimostrazione della mia forza. Così al Festival non verrò, non mi piace salire in paradiso a dispetto dei santi. Mi dispiace soltanto per i 70 ragazzi che avevo coinvolto in questa avventura nata con la canzone “La luce del sole”, una canzone di pace, anzi di pacificazione che invece ha scatenato una guerra…”. Il brano venne successivamente pubblicato a fine anno nell’album La pubblica ottusità.

IL BISBETICO SI RIBELLA (1987): Di questo progetto, un sequel de Il bisbetico domato che avrebbe visto per l’ottava volta assieme Adriano e i registi Castellano & Pipolo, ne parla Aldo Fittante nel suo libro Questa è la storia… Celentano nel cinema, nella musica e nella televisione, senza però rivelare ulteriori dettagli.

RUBRICA IN ESCLUSIVA SU IL VENERDI’ (1987): Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica, chiamò Adriano per proporgli una rubrica in esclusiva per il nuovissimo settimanale Il Venerdì di Repubblica, il cui primo numero uscì nelle edicole il 16 Ottobre del 1987. Netto il rifiuto del Molleggiato.

TRE SERATE SU RAIUNO INTRODUTTIVE ALLA VERSIONE TELEVISIVA DI JOAN LUI (1988): Nel 1988 Adriano rimontò Joan Lui per venderlo in televisione, e lo propose alla Rai, a patto che lo programmassero nei giorni Pasquali e che gli concedessero tre serate preparatorie in cui avrebbe spiegato il film ed il significato della Pasqua: “La mia idea era di mandare in onda “Joan Lui” nella settimana di Pasqua, accompagnandolo con tre serate nelle quali avrei parlato di Dio, Gesu`, della religione. Loro si sono spaventati e hanno detto che era pericoloso”. La Rai rifiutò e Adriano venderà il film a Canale 5.

CANDIDO (anni 70/80): In un’intervista del 1994 rilasciata a Prima comunicazione, Adriano rivelò di aver proposto, tempo addietro, a Gianni Agnelli di finanziargli un film, Candido: “Gli ho proposto di fare un film, “Candido”, che raccontava la storia di un conflitto fra un imprenditore e un operaio comunista. I due ad un certo punto muoiono e si ritrovano in paradiso. “Una storia interessante” mi disse l’Avvocato. Io gli proposi di finanziare il film, poi non se ne fece niente”. Non è chiara la datazione di questo progetto, ipoteticamente risalente agli anni 70/80.

SEQUEL DI YUPPI DU (anni 70/80): Gianni Minà, in un’intervista concessa a Sergio Cotti per il libro Adriano e Celentano – Un po’ artista e un po’ uomo, ha dichiarato che Adriano aveva in mente di realizzare un seguito di Yuppi Du, e che un giorno lo accompagnò a Torino da Gianni Agnelli affinchè finanziasse il film: “[Agnelli] Ascoltò la proposta di Adriano con molta attenzione. Rimase attratto da lui. Alla fine però gli disse, in maniera molto elegante “Noi facciamo automobili, non spettacolo. Non è materia nostra, non saremmo in grado di aiutarla adeguatamente. Se però ci manda una sceneggiatura adeguata, la valuteremo”. Poi, però, non se ne fece nulla”. A dir la verità, non è chiaro se il progetto in questione fosse effettivamente un sequel di Yuppi Du, o se Minà l’abbia incautamente presa un po’ alla larga (col senno di poi, potrebbe trattarsi sempre di Candido, di cui abbiamo appena parlato qui sopra).

FILM CON GERARD DEPARDIEU (anni 70/80): Nel corso della prima puntata di Rockpolitick, Adriano svelò che, ipoteticamente negli anni 70/80, ci fu una trattativa per un film da protagonista assieme a Gerard Depardieu. L’idea era un remake di Don Camillo, con Adriano nel ruolo del prete e Depardieu nel ruolo del comunista Peppone. Purtroppo, non se ne fece nulla.

IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO (1991): Nel Gennaio del 1991, diversi giornali annunciarono la trasposizione cinematografica del best-seller di Marcello D’Orta Io speriamo che me la cavo, per la regia di Castellano & Pipolo e con protagonista Celentano. Tuttavia, Adriano preferirà girare Jackpot ed il film in questione verrà realizzato l’anno seguente, per la regia di Lina Wertmuller e con protagonista Paolo Villaggio.

REGIA DI JACKPOT (1991): Nel 1991, quando Adriano accettò di ritornare al cinema con Jackpot, la proposta originaria prevedeva di affidare a lui anche la regia della pellicola. Tuttavia, fu Adriano stesso a rifiutare, perché troppo impegnato con la lavorazione de Il re degli ignoranti.

OSPITATA AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA (1991): A Settembre del 1991 Pippo Baudo lo vorrebbe come ospite alla serata finale del Festival del Cinema di Venezia, in onda su Raiuno, ma il consiglio direttivo della Biennale si oppose. Ad Adriano erano stati promessi quindici minuti di esternazione in diretta video (nonostante le iniziali perplessità della Rai).

RIDUZIONE DELLE PUNTATE DI SVALUTATION (1992): In origine le puntate di Svalutation, il programma che sancì il ritorno di Adriano sul video con uno show tutto suo, dovevano essere quattro anziché due. Il taglio di due serate fu deciso da Adriano stesso per motivi che spiegò a suo tempo in un’intervista: “Sono stato io a ridurle. Ci sono stati dei contrasti, volevano mettermi qualche lucchetto. Si era perso troppo tempo dietro i lucchetti. Io li avvertivo ogni volta: guardate che se andiamo ancora avanti a discutere, io poi non ce la faccio a mettere assieme quattro serate, e intanto ne ho tolta una. Poi loro hanno continuato a discutere e ho tolto anche la terza. Quando hanno visto che ero disposto a cancellare anche tutto il programma, si sono affrettati a firmare. Così si sono salvate due puntate”.

OSPITATA AL FESTIVAL DI SANREMO (1993): Dopo averci provato per il Festival del 1987, Baudo invitò di nuovo Celentano per la serata finale del Festival 1993, ma la sorte sarà la stessa: “Adriano doveva essere il padrino delle novità nell’ultima puntata. E naturalmente avrebbe interpretato un paio di pezzi. Ma l’articolo 28 del regolamento lo vieta: nessun cantante italiano può esibirsi fuori concorso”.

TV PIRATA (1994): All’inizio del 1994 Adriano annunciò di essere in trattativa con la Rai per un progetto altamente innovativo: quello di una tv pirata, grazie al quale avrebbe potuto interrompere senza preavviso qualsiasi programma Rai (ad eccezione dei TG) direttamente da casa sua, attraverso un ponte via etere. Per l’occasione, gli interventi sarebbero dovuti partire nell’autunno di quell’anno, Adriano si costruì uno studio televisivo a casa sua: “Ci sarà un ponte radio aperto nel mio studio; quando accendo i contatti senza preavviso, spariscono i programmi dal video e dico la mia. Poi ricompaiono e possono ribattere”, e ancora: “Vorrei avere la possibilità di entrare in una trasmissione all’improvviso, per criticare o elogiare, per lanciare un’idea o qualcos’altro, senza regole”. Con il cambio dei dirigenti Rai, però, il progetto si arenò, come specificato dallo stesso Adriano in un’intervista: “[L’idea] era piaciuta molto ai “professori” (Claudio Demattè e Gianni Locatelli, presidente e direttore generale della Rai fra il ’93 e il ’94), però poi è successo che sono andati via e il discorso è caduto, e nessuno, nemmeno io, l’ha raccolto”.

PROSEGUO DELL’ADRIANO CELENTANO LIVE (1995): A ridosso della conclusione, avvenuta il 18 Novembre al Forum di Assago, del tour di concerti del 1994, che sancì il suo ritorno live dopo quindici anni, Adriano annunciò nuovi concerti per la primavera 1995, con nuove date italiane oltre che nei paesi dell’est. Cambierà idea.

NUOVO PROGRAMMA IN RAI (1995): Nel Marzo del 1995 Celentano e la Rai entrano in trattative per un nuovo programma ad Ottobre, in abbinamento alla Lotteria di Capodanno (al posto di Scommettiamo che?, che sarebbe slittato a Gennaio del 1996). A confermarlo fu Claudia Mori in un’intervista: “Non è Celentano ad essersi avvicinato alla Rai. E’ l’azienda di viale Mazzini che l’ha chiamato, tempo fa, e lui, che aveva nel cassetto una grande idea, una vera bomba, gliel’ha sottoposta. […] Non so se alla fine ci metteremo d’accordo, ma so che l’idea è quella del Sabato sera su Raiuno, a Ottobre. Se la trattativa non va in porto entro un paio di settimane, allora non se ne farà più niente”. Non andò in porto, e fu l’allora presidente della Rai Letizia Moratti a spiegarne il motivo: “[Celentano] l’ho cercato, ci siamo visti, abbiamo parlato a lungo. Ma il direttore di Raiuno, Brando Giordani, si è sempre opposto a un suo ritorno in Rai”.

OPINIONISTA AL TG2 (1995): Nel 1995, l’allora direttore del TG2 Clemente Mimun, gli offrì un ruolo da opinionista nel suo telegiornale. Adriano rifiutò: “Non avevo tempo per un impegno fisso”.

PROGRAMMA TV SU MEDIASET (1996): A seguito delle riluttanze della Rai ad affidargli uno show sulla prima rete nazionale, Adriano entrò, nell’estate del 1996, in trattativa con Mediaset per un nuovo programma televisivo, ma non si riuscì a giungere ad un accordo. Le motivazioni le spiegò l’allora direttore di Canale 5 Giorgio Gori: “Ci sono stati contatti relativi al progetto di una nuova trasmissione. Purtroppo però non se ne farà nulla. Nonostante la nostra stima nei confronti dell’artista, non abbiamo infatti ritenuto accettabili alcune condizioni riguardanti la responsabilità finale delle scelte artistiche e del contenuto del programma”. Al riguardo Adriano disse: “Mi volevano incanalare in un fascio in cui io non mi sentivo di entrare, non tenevano conto delle differenze. Così ad un certo punto ho mandato un fax per dire che era inutile andare avanti a discutere”.

IL CONDUTTORE (1997): Con una trattativa fulminea, il 6 Novembre 1996 Celentano e la Rai giunsero ad un accordo per un nuovo programma televisivo intitolato Il conduttore, da mandare in onda in due cicli televisivi nel 1997, con 10 puntate a partire dal 5 Aprile e altre 13 in autunno. Il 20 Novembre 96, il programma venne presentato in conferenza stampa: “Sarà una bella trasmissione radiofonica fatta in televisione, un varietà fuori dagli schemi. La cosa più importante sarà il coinvolgimento del pubblico, quello in studio e quello a casa. Cercherò di avvicinarmi quanto più possibile alla gente, siamo in una radio e quindi faremo collegamenti con altre emittenti all’estero e in Italia, potrà anche venire qualcuno a dire la sua su certi temi, oppure la dirò io, comunque le sorprese non mancheranno”. Ad accompagnarlo in diretta sarebbero dovute esserci, oltre al fido Bruno Gambarotta nelle vesti del maggiordomo, Mara Venier e Ambra Angiolini. Già a partire dal Febbraio del 1997, però, cominciarono i primi problemi: prima un rinvio di 40 giorni (per via delle imminenti elezioni), poi in autunno, fino a giungere ad una causa contro la Rai “per mancati adempimenti contrattuali”. La goccia che fece traboccare il vaso, fu la richiesta della Rai di ottenere e visionare una puntata pilota del programma per controllarne i contenuti.

DUETTO CON AMBRA ANGIOLINI (1997): Nel 1997, probabilmente in vista de Il conduttore, che li avrebbe visti assieme su Raiuno, Celentano pensò di duettare con Ambra Angiolini in un brano inedito, intitolato Voglio prendere il sole. Il progetto non andò in porto, e fu Ambra a rivelarne il motivo: “Passai una decina di giorni a casa Celentano. Dovevo incidere un duetto con Adriano. La canzone si intitolava Voglio prendere il sole. Mi piaceva tanto, ma, alla fine, non se n’è fatto nulla. Diceva che ero troppo stonata. All’ennesimo tentativo, me la sono presa e ho detto: “Ma se non va mai bene, allora basta”. La canzone è stata comunque incisa da Adriano e, anche se mai pubblicata ufficialmente, è facilmente reperibile su YouTube.

IL RAGAZZO DELLA VIA BLUES (1997): Per il Settembre del 1997, venne annunciata la pubblicazione di un nuovo disco intitolato Il Ragazzo della Via Blues, che voleva essere un omaggio al blues, filo conduttore delle canzoni presente nell’album. Al disco avrebbero collaborato Maurizio Fabrizio e Daniele Madonia, e avrebbe dovuto comprendere la già citata Voglio prendere il sole (non in duetto con Ambra, ma con il gruppo prodotto dal Clan Le tre e un quarto, di cui facevano parte Rosalinda e Rosita Celentano e una nipote di Adriano), Sarai uno straccio (poi inserita in Io non so parlar d’amore), Qui (cover di Think, poi cantata nel corso della prima puntata di Francamente me ne infischio) e una nuova versione di L’unica chance (poi cantata in 125 milioni di caz..te). Tuttavia, nonostante il disco fosse a buon punto, non venne mai pubblicato. Pare che Adriano non ne fosse soddisfatto.

CANZONE SU DI PIETRO SCRITTA DA FEDE E FERRARA (1998): Nel 1998, Emilio Fede e Giuliano Ferrara scrissero una canzone sul politico Antonio Di Pietro, utilizzando le note de Il ragazzo della Via Gluck, e proposero ad Adriano di cantarla. Lui, da sempre riluttante a prendere parte a certe iniziative politiche, rifiutò.

NON TI DIMETICHERO’ (1998): Trattasi di un brano scritto da Eros Ramazzotti, che in origine doveva essere un duetto tra lui e Toni Braxton. Sfumata l’ipotesi, nel 1998 Eros la propose a Mina e Celentano per il disco di inediti a cui stavano lavorando, ma venne scartata dai due artisti. Nel 2000 verrà pertanto cantata da Gianni Morandi e Alexia.

BIANCANEVE (1998): Altro brano scartato dalla tracklist di MinaCelentano. Scritto da Mario Lavezzi e Mogol appositamente per i due artisti, venne rispolverato nel 2009, quando Mario Lavezzi e (ancora!) Alexia lo presentarono in gara al Festival di Sanremo.

AMICO LATINO (1999): Brano scritto da Mario Lavezzi e Mogol appositamente per Adriano, scartato dalla tracklist di Io non so parlar d’amore perché “non si integrava con il resto dei brani”, in quanto trattava un tema sociale in un disco che invece parlava d’amore. Successivamente, venne pubblicato nel 2011 all’interno dell’album di inediti di Lavezzi L’amore è quando c’è: “Il testo prende spunto da Che Guevara, una icona generazionale simbolo di libertà, giustizia e speranza”, dichiarò per l’occasione l’autore.

PARTECIPAZIONE AL CONCERTO PER IL PAPA (1999): A Ottobre viene invitato a cantare al concerto per il Papa, in diretta alla fine dell’anno su Raiuno, direttamente da Piazza San Pietro. Già annunciato come certo dai giornali, a Novembre l’improvviso dietrofront: “mai come quest’anno desidero trascorrere la fine del vecchio millennio e l’alba del nuovo soltanto con la mia famiglia e con Gesù”. Nello stesso periodo, onde evitare sovraesposizione mediatica (Il suo show Francamente me ne infischio stava volgendo al termine), rinunciò di partecipare come testimonial alla maratona televisiva TeleThon.

DISCO A TRE CON MINA E BATTISTI (anni 90): L’idea di un clamoroso disco a tre voci Celentano/Mina/Battisti venne direttamente ad Adriano, che ne parlò per la prima volta in occasione di una lettera scritta dal cantante nel 1998, a seguito della morte di Battisti: “un giorno telefonai a Mina dicendole che mi era venuta un’idea storica. “Un disco veramente rotondo… tu, io e Battisti. Ho pensato anche al titolo: “H2O”. Naturalmente tu saresti l’Acca”. “E’ una formula perfetta” – disse lei – “Se riesce avremo da bere per parecchi mesi. Quando si comincia?” “Telefono a Battisti e veniamo a casa tua”. Da quel momento ho cominciato a cercarti quasi ovunque. Ma tu eri sparito, neanche la Sony sapeva dov’eri. Finalmente dopo 20 giorni riesco a parlarti, e al telefono mi resi conto che quel giorno a Galbiate l’avevo fatta grossa [Adriano si riferisce ad un fatto avvenuto tempo prima, quando si dimenticò di ritelefonare a Battisti, che sarebbe voluto venire da lui a Galbiate, a causa di un impegno a Milano, n.d.r]. Il tono della tua voce era freddo. Per quanto forte e divertente fosse l’idea di fare un disco in tre, non era abbastanza per colmare l’amarezza che ti avevo procurato. Più parlavo e più mi rendevo conto di non essere credibile: le mie scuse risultavano mischiate a una richiesta di lavoro e quindi non del tutto disinteressate. “L’idea è bella” – mi dicesti – “ma ci devo pensare”. “Capisco. Comunque io non ti telefonerò più. Qualora tu decida di dare il via a questo progetto, che mi sembra importante come regalo ai tuoi fans, sappi che io e Mina siamo pronti”. Ma non c’era più spazio per una telefonata, l’orgoglio ormai, non solo tuo ma anche mio, aveva occupato tutti gli spazi possibili della “comprensione”.

LE MEMORIE DI ADRIANO (anni 90): In un’intervista del 1997, Pippo Baudo dichiarò di aver pronto da tempo un programma per Adriano, intitolato Le memorie di Adriano, ossia “Celentano che ripercorre la sua storia e quella degli italiani”. Tuttavia, nonostante i vari tentativi di Baudo, Adriano non accettò mai di prendere parte al progetto.

DUETTO CON MANU CHAO (primi anni 2000): Quando nel 1998 Manu Chao raggiunse il successo in tutta Europa (e non solo) con il suo primo album da solista Clandestino, Adriano Celentano lo invitò a Francamente me ne infischio e gli propose di collaborare: da qui nacque il brano La manifestazione (musica di Manu Chao, testo di Celentano), che avrebbe dovuto vedere i due artisti duettare assieme. Il duetto venne più volte annunciato nel corso degli anni (sarebbe dovuto uscire come singolo, col ricavato a favore di Emergency e con tanto di videoclip ambientato in un campo nomadi dell’hinterland milanese), ma per i numerosi impegni del cantante francese non ebbe mai luogo. Il brano venne quindi inciso da Adriano solo nel 2011 col titolo di Non so più cosa fare e la partecipazione di Franco Battiato, Jovanotti e Giuliano Sangiorgi (ma già nel 2005 si ebbe modo di ascoltarne un pezzetto durante la sigla di Rockpolitik).

MUSICAL SU PINOCCHIO (2000): Nel Luglio del 2000, ospite al Giffoni Film Festival, Claudia Mori annunciò che Adriano stava lavorando ad un musical su Pinocchio, “una produzione internazionale che debutterà all’estero con protagonisti sia italiani che stranieri”, con le musiche firmate da lui. Il progetto non ebbe seguito.

DUETTO CON PATTI SMITH (2002): Per l’album Per sempre era in previsione un duetto in inglese tra Adriano e Patti Smith, sulle note di Per vivere, ma un lutto familiare della Smith fece saltare tutto. La canzone verrà comunque pubblicata all’interno dell’album, ma cantata in italiano e non in duetto.

GIANNI SORRISO (2003): Trattasi di una serie a cartoon prodotta da Rai Fiction e Clan Celentano articolata in 10/12 da 11 minuti, la “storia di bambino scritta per i bambini, popolata di piccoli eroi e da un protagonista, disabile, in lotta contro i “grandi” e il male”. La serie fu ispirata da un bambino disabile (senza braccia e senza gambe) di Pavia, le cui storie e disegni vennero spediti dalla sua maestra all’idolo di sempre, Adriano Celentano. Adriano avrebbe dovuto interpretarne la sigla. Alla Rai venne presentata una puntata pilota, a fine 2003, poi del progetto non se ne seppe più nulla.

CARTOON AL CINEMA NEL 2006 (2004): Nel corso della conferenza stampa di C’è sempre un motivo, Claudia Mori annunciò il progetto di un film d’animazione con protagonista Celentano, che sarebbe dovuto uscire al cinema a Natale del 2006. Testi di Vincenzo Cerami e musiche di Paolo Conte. Al cinema non uscì nulla, ma anni più tardi il progetto si evolverà e diverrà Adrian, serie tv in 26 episodi originariamente pensata per Sky e poi venduta a Mediaset. Disegni di Milo Manara, musiche di Nicola Piovani e non più Paolo Conte. Dopo anni e anni di lavoro, annunci e rinvii, andrà in onda prossimamente su Canale 5, nella stagione televisiva 2018/2019.

L’ANIMALE (2008): Trattasi di un brano scritto da Jovanotti appositamente per Adriano, che in origine sarebbe dovuto essere uno degli inediti della raccolta omonima uscita alla fine del 2008. A spiegare il motivo dell’esclusione, lo stesso Jovanotti: “il brano nel disco non c’è perché non abbiamo ancora trovato una musica adatta per il testo”. Trovata la musica o no, per il momento il pezzo è ancora nel cassetto.

NUOVO SHOW TELEVISIVO SULLA RAI (2009): Ad inizio 2009, ci furono contatti tra Celentano e la Rai per un nuovo show autunnale, e Adriano ad Aprile uscì allo scoperto: “Su richiesta della Rai, antecedente alle nuove nomine di questi ultimi giorni, ci sono stati alcuni incontri per verificare la possibilità di un mio ritorno in televisione. Io sono pronto per tornare in autunno con sei puntate. Tutto è pronto, il programma, lo staff, e anche il titolo. Aspetto una risposta”. Ma alla presentazione dei palinsesti 2009/2010, nessuna traccia di un suo ritorno in TV. Fu Adriano stesso a spiegare come andò: “Quando ho detto pubblicamente che avevo tutto pronto, dal titolo allo staff, per la mia trasmissione, Mauro Mazza, il direttore di Raiuno, ha risposto in un paio di occasioni, pubblicamente ed ipocritamente, che lui era pronto a sentire le mie proposte. Allora gli ho mandato una mail. Ho anche specificato che stavolta volevo parlare anche di politici. Allora Mazza mi ha risposto che per la Rai era un onore, che dovevamo parlarne, che l’unico problema era che la Rai non poteva spendere troppo e che ci saremmo visti dopo 20 giorni. Sono passati sei mesi e non è successo niente. Così è andata”.

PARTECIPAZIONE AL BIF&ST DI BARI (2013): A Dicembre 2012 Adriano accettò di intervenire come ospite, il 20 Marzo 2013, al Bari International Film Festival per ricevere il premio Fellini all’eccellenza artistica (“per il suo talento, il suo carisma, il suo senso dell’umorismo, la sua arte, ma anche per la sua etica e la sua passione civile di ‘uomo libero’,il Bif&st 2013 conferisce ad Adriano Celentano il Premio Fellini per l’eccellenza artistica”), e per tenere una lezione di cinema accanto al maestro Ettore Scola (dopo la proiezione di Yuppi Du). Ad una settimana dalla data stabilita per il ritiro del premio, però, l’improvviso dietrofront in segno di solidarietà per 950 licenziati dalla Bridgestone di Bari. Il premio pertanto andò a Barbara Sukova.

DUETTO CON PAOLO NUTINI (2014):Nel Febbraio del 2014 Adriano chiamò il cantante scozzese Paolo Nutini per congratularsi della sua esibizione come ospite al Festival di Sanremo. I due arrivarono a parlare di un possibile duetto da registrare in estate quando Nutini sarebbe tornato in Italia con il suo tour, come confermato da lui stesso stesso in un paio di occasioni, ma l’idea non ebbe poi seguito.

SECONDO INEDITO CON MINA PER TUTTE LE MIGLIORI (2017): Per il cofanetto Minacelentanesco Tutte le migliori uscito lo scorso Dicembre, erano originariamente previsti due inediti anziché uno (il singolo Eva), come annunciato l’anno precedente da Claudia Mori e Massimiliano Pani alla conferenza di presentazione de Le migliori, il secondo disco di inediti di Mina e Celentano. Il secondo inedito previsto, però, è stato tagliato dalla tracklist del cofanetto all’ultimo momento, forse tenuto nel cassetto da uno dei due artisti per qualche produzione futura. La tracklist erroneamente stampata con un brano in più su alcuni LP picture, a tiratura limitata, del cofanetto ci svela quello che probabilmente era il titolo di questo misterioso brano: Niente è andato perso.

Lorenzo

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