Gianmarco Mazzi e la riscossa della musica: “Così ho conquistato Celentano”
Sette Festival di Sanremo, la creazione della Nazionale Cantanti con Mogol e Morandi, il concerto Modenapark di Vasco Rossi e soprattutto qualsiasi avventura televisiva e musicale del Molleggiato: il re dei produttori artistici dà la carica allo spettacolo e riparte dalla sua Arena
di Cinzia Marongiu
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Il suo nome, anche se ha organizzato il concerto dei record di Vasco Rossi, l’incontro a Los Angeles tra Ramazzotti, Morandi e Michael Jackson e mille altri grandi eventi, resta assolutamente legato a quello di Adriano Celentano, di sicuro l’artista che più di tutti ha seguito nella sua carriera. Come vi siete conosciuti? E come ha fatto a guadagnarsi la fiducia di una persona così difficile da avvicinare?
“Fin da ragazzino sono stato un suo fan, folgorato sulla strada di “Yuppidu”, un film che ancora oggi trovo straordinario. Proprio come Adriano. Come l’ho conosciuto attiene a un fatto strano e complicato che ho mai raccontato. In quel periodo, nel 1991, mi occupavo di Francesco Baccini che per un suo disco un po’ satirico intitolato “Nomi e cognomi” decise di scrivere una canzone su Celentano. Quelli erano gli anni di Fantastico, del successo clamoroso, delle pause e dei discorsi. E Baccini se ne uscì con questa canzone nella quale sostanzialmente diceva “caro Adriano è meglio che canti”, proprio come una delle due scuole di pensiero su Celentano che ci sono da sempre. Quella che lo ama come cantante ma anche come artista che rischia, provoca e si mette in gioco senza mai fare calcoli che non siano le sue necessità artistiche. E quella di chi lo pretende come cantante e basta. Apro una piccola parentesi solo per dirle che in tanti anni e dopo aver conosciuto tanti artisti che abitano nella confort zone” e vivono di dischi live e cover, ancora oggi Celentano resta il più coraggioso di tutti. Comunque dissi a Baccini che non ero d’accordo con quella canzone ma ovviamente rispettai la sua volontà. Un giorno mi chiamano dalla casa discografica e mi dicono che Adriano Celentano aveva telefonato cercando me e Baccini. A quel punto ci ritroviamo a casa sua a Galbiate. Noi eravamo emozionati e impauriti. Adriano invece esordì chiedendoci che cosa non ci fosse piaciuto delle cose che lui aveva detto in tv. Capito l’umiltà? Da lì è nata un’amicizia che poi si è cementata strada facendo. Quando Celentano fece “Svalutation” con Guglielmi volle proprio Baccini e Morandi. E io che seguivo entrambi mi ritrovai a fare da tramite. Da allora ho fatto tutto ciò che ha fatto Adriano”.
Qual è il bello e il brutto di Celentano?
“È la persona più divertente, strana, sorprendente che io conosca. Conosco tanti artisti ma lui è il più vicino alla sua icona. È davvero come appare perché non ha sovrastrutture. È incapace di provare sentimenti bassi e calcolatori. Se qualcuno che è con lui lo fa, lui semplicemente va altrove con la mente. E non gli presta più attenzione La sua è creatività allo stato puro. Il brutto? Non c’è. A volte è talmente convinto di ciò che sente che non ha paura di prendere dei rischi pazzeschi. Così è stato per “Adrian”, di cui resto un sostenitore. Sono certo che con il tempo verrà rivalutato”.
Ne sono certa anch’io, anche se resto convinta che l’orario di messa in onda abbia falsato tutto. Quando cominci poco prima delle 22 dopo due bocchi di pubblicità e dopo che tutti gli altri hanno già iniziato è molto difficile farcela.
“Il nostro dibattitto è stato soprattutto incentrato sul fatto che Adriano fosse presente o meno, sul fatto che dovesse in qualche modo accompagnare la sua biografia a cartoon. E devo dire che con lui, come sempre, c’è stata una grande dialettica. E comunque se devo trarre una morale da tutto questo è che la mia ammirazione nei confronti di Adriano è cresciuta. In un mondo in cui tutti calcolano, in cui tutti sono ragionieri, lui resta un vero creativo. Non fa calcoli ma segue l’istinto. “Adrian” alimenterà la sua leggenda”.
Sarebbe bello però che non chiudesse la sua carriera televisiva con “Adrian”. Ne avete parlato? Ne avrebbe voglia?
“Quando ci sentiamo, parliamo di tutto come sempre. Ma di questo aspetto, che credo tantissimi suoi fan condividano, non ne abbiamo parlato”.
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28/07/2020 – Tiscali.it