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Rai Storia, complimenti per l’inganno!

Ieri è apparso sul profilo Twitter di Rai Storia, un tweet con una foto che ritrae Adriano e Roberto Benigni durante la seconda puntata di RockPolitik e il breve commento “Nel 2005 su Rai 1 Adriano #Celentano conduce #Rockpolitik stasera h 22.20 #interferenze http://ow.ly/i/7AeEo http://ht.ly/EgR0y”.
Prontamente lo abbiamo riportato nel nostro blog, certi che all’interno della trasmissione “Interferenze“, appunto, ci sarebbe stato una sorta di revival su RockPolitik, sui fatti accaduti all’epoca della trasmissione, un approfondimento sulle difficoltà della Rai a lasciare carta bianca a Celentano e all’autosospensione di Del Noce… insomma, pensavamo che avrebbero reso omaggio a quel fantastico show quale è stato, record di ascolti e ultima apparizione di Celentano in 4 prime serate.
E invece, l’amara quanto assurda verità è che negli ultimi 2 min della trasmissione (che dura una mezz’oretta circa) RockPolitik e Adriano sono stati semplicemente citati nell’arco di 20 secondi, per via del fatto che lo show è stato il più visto nelle stagioni tv 2004/2005 assieme a due fiction su Papa Wojtyla. Punto.
Sì, punto.

E’ come se io presentassi una tesi di laurea intitolata “Gabriele D’Annunzio e l’audacia” e parlassi per 30 minuti della prima guerra mondiale, concludendo infine la tesi dicendo: “da ricordare fra i personaggi più audaci Gabriele D’Annunzio che nasce a Pescara nel 1863. Con grande audacia compie imprese aeree durante la grande Guerra su Vienna e Fiume arrivando a conquistarla, scrive numerosi romanzi e poesie entrate nella storia della letteratura quali Novelle della Pescara, Il Piacere o Il Fuoco e muore a Gardone Riviera nel 1938. Saluti”.

Applausi, davvero. Punto.

Fabrizio

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