Il ritorno di Adrian: cosa aspettarsi dal nuovo show?
Giovedì 7 novembre riparte lo show Adrian(O), interrotto a febbraio, dopo quattro delle nove puntate previste, a causa di un malanno (vero, checché ne dicano i giornali) di Celentano. A quel punto, il Clan e Mediaset colsero la palla al balzo e, visto il calo degli ascolti a ogni nuova puntata, decisero per la sospensione e il rinvio. Vediamo cosa non ha funzionato e cosa è lecito aspettarsi dall’imminente ritorno dello show.
GLI ASCOLTI
Prima di tutto, un breve accenno agli ascolti. La televisione negli ultimi anni è cambiata: con il digitale terrestre c’è stato un aumento vertiginoso dell’offerta grazie al moltiplicarsi dei canali, a cui va ad aggiungersi lo streaming con le varie piattaforme (Netflix su tutte), per cui, in presenza di così tante alternative, replicare gli ascolti del passato (si pensi solo a Rockpolitik) è impossibile per uno show in più puntate (diverso il discorso per eventi una tantum, come le partite della nazionale di calcio). Per questo, i sei milioni di spettatori che assistettero alla prima puntata di Aspettando Adrian furono un ottimo risultato. L’altro peso massimo degli ascolti, Fiorello, tornato lunedì nella fascia pre-serale con il mini show Viva Raiplay, ha totalizzato sei milioni e mezzo di spettatori. I numeri di oggi sono questi. Il problema, per Adrian, fu il drastico calo delle puntate successive. E questo ci porta a cercare di capire cosa sia andato storto.
ASPETTANDO ADRIAN E L’AZZARDO DI UNO SHOW BASATO SULL’ASSENZA
Inutile girarci intorno: il cartoon Adrian, indipendentemente dal giudizio che ognuno può darne, è un prodotto di nicchia che non basta da solo a reggere una prima serata. Per questo, sarebbe servito uno show con tutti i crismi ad accompagnarlo. Uno spettacolo basato sull’assenza del divo è stato un grosso azzardo che alla fine non ha pagato e che ha portato alla fuga di quei sei milioni di spettatori che si aspettavano che Adriano fosse presente fisicamente (e che, lo ripetiamo, costituivano un ottimo risultato in termini di ascolti). Che sia andato in onda su un canale Mediaset non fa differenza: anche su Raiuno sarebbe finita allo stesso modo. Semplicemente quel tipo di spettacolo non è adatto a un canale di punta della televisione generalista. Si badi bene, questo non è un giudizio sulla qualità dello show: se alla prima puntata era chiaro che avessero fatto poche prove, dalla seconda il livello si è alzato fino a raggiungere l’apice nella terza. Ma ormai era troppo tardi per recuperare la fiducia dello spettatore.
COSA ASPETTARSI DAL NUOVO SHOW
Per questi motivi, lo show è stato ripensato radicalmente: salvo cambiamenti dell’ultima ora, vista l’imprevedibilità del soggetto in questione, adesso è prevista la presenza fissa di Celentano e verrà dato spazio a tanti ospiti, insieme ai temi che ad Adriano stanno a cuore. Insomma, uno spettacolo celentanesco in piena regola. Tanto che questa volta si è deciso di promuoverlo diversamente dalla volta scorsa, ma in continuità con il passato: data l’indisponibilità di Vincenzo Mollica per ovvie ragioni (lavora in Rai), la scelta per l’intervista/siparietto è caduta sul programma Verissimo; naturalmente è stata la conduttrice (un’emozionatissima Silvia Toffanin) a recarsi da Adriano e non il contrario. Quei (pochi) giornalisti che parlano di quest’apparizione come di una costrizione di Mediaset ad Adriano, semplicemente non sanno quello che dicono. Anche l’aver deciso di registrare una parte consistente dello show nei due giorni precedenti alla messa in onda, non significa che Adriano si snaturerà: già a gennaio alcuni inserti erano registrati (gli sketch del confessionale con Frassica) e soprattutto Celentano manterrà il controllo totale del montaggio, una delle sue grandi passioni. E si può dire che l’aria che tira su questo show è diversa dalla volta precedente, dagli ascolti di Verissimo (programma che va già bene di suo) che hanno avuto un rialzo significativo grazie all’apparizione di Adriano, al fatto che stavolta sembra esserci la ressa a partecipare al programma, a differenza di quanto accadde a gennaio. L’unica, grossa incognita è rappresentata dal numero di spettatori rimasti scottati dalla volta precedente e che dovranno decidere se dare o no un’altra possibilità a questo spettacolo. In generale, anche se non sarà un flop, pare difficile ripetere i sei milioni di spettatori della puntata d’esordio di gennaio; ma c’è da dire che Adriano ci ha abituato a piacevoli sorprese da questo punto di vista: basti pensare alla seconda serata di Rock Economy che aumentò i già considerevoli ascolti della puntata precedente, nonostante alla prima ci fosse stato il momento controverso con Fitoussi, Stella e Rizzo. Quindi, mai dire mai.
Comunque andrà, una cosa è certa: dobbiamo ritenerci fortunati a vivere nella stessa era di Adriano Celentano.
Antonio