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Adriano, sei la mia droga.

Ciao ragazzi, io non so scrivere bene come alcuni di voi…sarà perchè vado sempre di fretta, perchè ho sempre la testa impicciata da mille cose, però stavolta un bel pensierino (pensierone?) lo vorrei buttare giù anch’io e metterlo qua, in prima pagina.

Oggi credo si possa definire una giornata memorabile. Non per tutti, ovviamente. Ma per milioni di italiani sì, almeno spero.
Una giornata che, lanciata indietro nel temo di 50 anni, faceva sbocciare quello che poi sarebbe diventato un mito: Adriano Celentano.
La canzone d’esordio, Ciao ti dirò, non è certo delle più carine…è stupidina e banale ma è grazie a lei se ora ci troviamo ancora “tra i piedi” un uomo capace di interpretare capolavori come “L’emozione non ha voce” o “C’è sempre un motivo”.
Adriano ha saputo portare in Italia una cosa chiamata Rock, una ventata d’aria fresca in un tempio fossilizzato dalla melodia italica del tempo.
A differenza di tutti i suoi coetanei-colleghi, però, lui ha saputo cavalcare la cresta dell’onda non per 10 o 20 anni…ma per 50.
Si è scoperto attore, regista, comico, polemista, predicatore, sceneggiatore, autore, conduttore ….ecc…ecc…
Ha saputo conquistare milioni di cuori con le sue canzoni d’amore, con la sua voce inimitabile che si adatta al Rock, al pop, al rap, al jazz, al blues…e chi più ne ha più ne metta.
Del suo repertorio tutti conoscono almeno una quindicina di canzoni e tutti hanno visto almeno cinque o sei film da lui interpretati.
La sua popolarità non ha paragoni, tra i nostri artisti, credo sia il più forte in assoluto.
Adriano, io l’ho scoperto alla fine del 2002 ed è grazie a celentanofans.it che sono diventato un tossicodipendente. Sì, drogato di celentanite.
La canzone che me l’ha iniettato nel sangue è stata Svalutation, ascoltata per la prima volta (e per una decina di volte in 2 ore…) ad una festa di compleanno.
Quelle note, quella voce mi hanno reso parte di lui, proprio come accadde a lui con Rock around the clock.
“E una musica esplosiva..mi scoppiò dentro nel cuore…”
Ho iniziato subito dopo ad ascoltare il suo repertorio e l’esplosione definitiva è avvenuta con l’ascolto ripetitivo di “L’emozione non ha voce”.
Sarò monotono e ripetitivo, anche pazzo…ma questa canzone la posso ascoltare anche 20 volte al giorno senza annoiarmi anzi, emozionandomi ogni volta.
Le versioni live ancora di più di quella registrata su disco.
Questa canzone ha il potere di drogarmi letteralmente, di ipnotizzarmi, di spegnermi il cervello.
Quando Adriano lo vedo in tv inizio a star male.
Sì sono pazzo, ma sto male.
Il 20 Ottobre 2005, giorno d’esordio di RockPolitik ho avuto la febbre.
We, non sto scherzando: alle 18.30 avevo 37.8°.
Alle 21 avevo 38°…avevo già disfatto lo zaino di scuola per il giorno dopo.
Poi al mattino stavo bene e son dovuto andare.
Sono più che convinto che la causa era stata Adriano.
L’agitazione, la curiosità, il non stare più nella pelle mi ha fatto venire letteralmente la febbre.
E’ da qui che mi permetto di dire che per me è un secondo padre o il fratello mai avuto.
Mi spiace quando mi aspetto che faccia qualcosa e poi, puntualmente, non la fa.
Come oggi, chissà che mi aspettavo fino a 10 giorni fa….ora invece eccoci qui.
Lui non si è fatto sentire, non si è fatto vedere, non ha scritto niente.
Dov’è Adriano? Boh.
Ma sonon convinto che da parte sbucherà, forse anche da sotto il mio letto, ma sbucherà.
Uscirà fuori con un grande botto entro l’anno , ne sono certo.
Oggi era il giorno esatto d’anniverario…ma il 2007, questi 365 giorni…sono tutti d’anniversario. Perciò può sbucare quando vuole.
A ottobre uscirà il disco…e chissà che non esce anche lui in tv, su un palco, su un giornale…da qualche parte uscirà anche lui.

Questa lettera l’ho buttata giù di getto, perciò vi sembrerà un pò “in confusione” proprio come il mio stato d’animo quando parlo di Lui, mi si accavallano in testa le cose da dire.
Potrei star qui a scrivere per ore ma poi vi addormentereste sulla tastiera per stare a leggermi.
Mi fermo qui, concludendo, in sostanza, che Adriano è il più forte di tutti, l’unico che sa farmi riflettere anche su temi che magari non calcolo nemmeno.
Adriano ti voglio bene….fatti sentire, fatti vedere perchè la tua assenza fa male, c’è bisogno di te, proprio come una droga, abbiamo bisogno della nostra dose di celentanite, come una sigaretta dopo i pasti, di cui non si può far a meno (per un fumatore come me…)
Adriano non ti dimenticherò mai,
con affetto,
Fabrizio.

ps: poi casomai, vabè…niente…la frase finisce qui. punto.

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