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Adriano e le unioni gay

unioni civili

Adriano Celentano, sul suo blog, ha fatto una dichiarazione sui diritti degli omosessuali, prendendo spunto da un intervento dell’onorevole Daniela Santanché nella trasmissione televisiva Tagadà, in onda su La7. Lasciamo stare i complimenti fin troppo generosi a Daniela Santanché (Adriano quando deve fare un complimento a qualcuno non risparmia gli elogi, così come quando decide di criticare qualcuno non lesina parole dure), e veniamo al nocciolo della questione. Le parole esatte di Adriano sono state “GIUSTI i diritti civili anche nelle unioni omosessuali, ma il matrimonio è solo tra uomo e donna”, con lo stampatello non messo certo a caso. L’opinione è certamente discutibile (chi scrive non concorda), ma questo non significa che Adriano non riconosca come legittime le relazioni fra persone dello stesso sesso. La sua è la posizione di un cattolico secondo cui il matrimonio è fra uomo e donna, ma che riconosce che alle unioni gay debbano essere concessi dei diritti. Posizione che peraltro è della maggioranza del Paese. La pensa così ad esempio il Presidente del Consiglio Matteo Renzi (“io non sono d’accordo col matrimonio omosessuale“), così come Pierluigi Bersani; Beppe Grillo era piuttosto titubante (“favorevole? Forse”), prima di esprimere il suo assenso. Era contrario anche il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, anche lui cattolico, prima di cambiare opinione dopo un lungo percorso (“la mia posizione si è evoluta“, dirà in seguito). L’opinione di Adriano (“giusti i diritti civili”) peraltro non è in contrasto col ddl Cirinnà che approderà in Parlamento per essere discusso il 28 gennaio: il testo infatti non prevede i matrimoni fra persone dello stesso sesso, ma il riconoscimento di una serie di diritti. Adriano aveva già espresso la contrarietà ai matrimoni gay durante Rockpolitik, senza però rifiutare l’idea che due persone dello stesso sesso possano stare insieme. Anzi, è sempre stato l’esatto opposto. Già nel 1982, nel libro Il Paradiso è un Cavallo Bianco che non Suda Mai, nel capitolo significativamente titolato “Dio non soffre per gli omosessuali”, dichiarava:

“Il sesso è una cosa così importante che io non faccio fatica quando immagino che avviene fra uomo e uomo, o tra donna e donna. (…) Io penso che tra uomo e uomo, e tra donna e donna, quando esiste vero sesso e vero amore, Dio non soffre. Se due uomini fanno l’amore insieme, e stanno bene insieme, Dio è contento, visto che la loro natura è questa.”

Una posizione per quei tempi coraggiosa e avanzata. Bisognerebbe però fare un altro passo in avanti.

Antonio

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