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Yuppi Du di e con Adriano Celentano

Presentato a Venezia alla 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica il 4 settembre

Adriano Chelentano - Balla Yuppi Do

Trent’anni dopo torna a Venezia, in versione restaurata, il film di Adriano Celentano che sarà presente alla manifestazione. Girato proprio nella città lagunare si attendeva da oltre due anni questa versione restaurata.
Il film che era stato presentato trent’anni fa al Festival di Cannes (dove ottenne una nomination), era stato molto apprezzato sia dalla critica internazionale che da quella italiana per la sua carica innovativa sia nei contenuti che nell’originalità della formula narrativa.

Visto raramente in televisione, mai trasposto in videocassetto o in dvd, sono molti coloro che non conoscono questa che rimane sicuramente l’opera più interessante e impegnativa di Celentano.
I temi trattati colpiscono per la loro attualità: i morti sul lavoro, la disoccupazione, l’inquinamento, la difficoltà di vivere con stipendi miseri, i cantieri navali e le fabbriche chimiche…

Il film non si può collocare in un genere particolare perché spazia dal drammatico al fiabesco, dal comico al musicale.
Nonostante le critiche lusinghiere e la considerazione internazionale conquistata con questo film, Celentano abbandonò l’esperienza di regista e ritornò ad essere solo cantante o a recitare in film altrui. È lui stesso a spiegare il perché: “Dopo il successo, dopo Yuppi Du a Cannes e le critiche positive, avrei voluto continuare la regia. Ma dovevo pagare i debiti, facendo il cantante o l’attore guadagnavo di più. La differenza tra Celentano di oggi e quello di Yuppi Du? Oggi direi le stesse cose, sono sempre io. È cambiato solo quello che c’è intorno”.

Nello scrivere il brano che ha dato il nome al film, Celentano scelse di non avventurarsi troppo oltre il suo “territorio” dal punto di vista musicale per tentare qualcosa di nuovo nel testo. Dopo un’introduzione di chitarra acustica il cantante parte fin dall’inizio con il ritornello del titolo. La canzone è scritta in inglese e non nel “gramelot” caro a Celentano, anche se, da un punto di vista linguistico, sembra scritta in italiano e poi tradotta, non proprio con grande competenza, in inglese.

Ecco il testo

La copertina del disco 'Yuppi Du' yuppi du yuppi du/yuppi du/yuppi du i du/yuppi du

there’s a fragrance/of love in the air/it’s penetrating far/deep in my heart/
land the starwas/reborn in the sky and it die the day/she went away/
yuppi du yuppi du/yuppi du/yuppi du i du/yuppi du
yuppi du yuppi du/yuppi du/yuppi du i du/yuppi du

i feel the sound of/a thousand colours/wich paint/this scene
this act of love/i hear the music/that comes from/
the water/that rises from/bowels of the heart

yuppi du yuppi du/yuppi du/yuppi du i du/yuppi du
yuppi du yuppi du/yuppi du/yuppi du i du/yuppi du

now before/me a cemetery/do i see/where all the arms
of war are/buried deep/and from the heaven/descends/
a grand feast/where all the/nations of the/world are united

yuppi du yuppi du/yuppi du/yuppi du i du/yuppi du/
yuppi du yuppi du/yuppi du/yuppi du i du/yuppi du

Il cd di Yuppi Du

La trama del film

Charlotte Rampling Felice Della Pietà (Adriano Celentano), è un uomo dalle modeste possibilità economiche (fa il gondoliere), sposato in seconde nozze con Adelaide (Claudia Mori). Insieme a lei cresce sua figlia Monica (Rosita Celentano) nata dal suo primo matrimonio con Silvia (Charlotte Rampling).
Felice, ormai rassegnatosi per la scomparsa di Silvia, dopo il suo apparente suicidio torna nel posto in cui Silvia si è tolta la vita per salutarla l’ultima volta dopo aver sposato Adelaide.
A questo punto Silvia però riappare, rivelandogli di averlo lasciato perché stanca della povera e troppo semplice vita a Venezia; dopo essersi sistemata a Milano con un industriale, Silvia torna a Venezia per rivedere sua figlia. Felice, completamente folgorato dalla riapparizione di Silvia, decide di farla tornare ed allontana quindi la dolcissima Adelaide, che si rassegna al fato per lei scelto da Felice. Quando poi Silvia decide di ripartire per Milano per chiarire le cose con il marito, Felice le propone di portare con sé anche la figlia.
Silvia parte, ma non fa più ritorno. Felice, avendo ormai capito che l’obiettivo di Silvia era soltanto portargli via la figlia, la raggiunge a Milano: giunto a casa sua le propone un triste accordo: Silvia potrà tenersi la piccola Monica, ma lei ed il marito dovranno pagargli 45 milioni di lire. La coppia, pur disgustata dall’apparente aridità d’animo dell’uomo, accetta di pagare la somma. Nel viaggio di ritorno in treno per Venezia, Felice incontra una donna del tutto identica a Silvia, che con una sorta di comunicazione telepatica gli promette eterno amore e felicità. Usando lo stesso tipo di comunicazione, Felice le risponde che ormai lui all’amore non crede più, e che sa del suo intento di portargli via i soldi ottenuti in precedenza.

Un film spiazzante, postmoderno, autoironico e dall’umorismo macabro, insomma davvero innovativo. La canzone ebbe un grande e immediato successo, così come la fotografia di spalle di Celentano della locandina e della copertina del disco. Dal punto di vista del costume diede vita a una forma allora inconsueta e che oggi è abituale: vennero fatte per la prima volta in Italia delle magliette con l’immagine di Celentano nella posa della locandina del film.

Di Grazia Casagrande

04/09/2008 – WUZ cultura & spettacolo (www.wuz.it)

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