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Targa per Celentano. La casa di via Gluck diventa un’icona degli ambientalisti

di Elena Gaiardoni

Di «gente tranquilla che lavorava» oggi in via Gluck pare ne siano rimasti pochi esemplari. La strada che racconta «la storia di uno di noi», il ragazzo che sognava l’erba in mezzo alla città, oggi è fatta «di case fatiscenti, occupate per la maggior parte da extracomunitari che non pagano l’affitto. L’abitazione natale di Celentano è ancora più diroccata. Sono salito su quelle scale una volta sola, ma credo che non lo farei più. Mettono paura tanto sono malridotte» racconta Samuele Piscina, consigliere della Zona 2 per la Lega, che pianta una radice per il futuro nel cemento del presente: «perché sottopporre a vincolo architettonico questi edifici che se un giorno potranno essere ristrutturati dovranno valicare un ostacolo burocratico in più?».
La trovata del vincolo viene proprio dal Consiglio di Zona 2, che in «memoria» di Adriano chiede anche l’apposizione di una targa, così recitante: «Nel giorno d’Epifania del 1938, in questa casa una volta in mezzo al verde, è nato «il ragazzo della via Gluck», che ispirò la celebre ballata, vera storia di Adriano Celentano, germoglio della cultura ambientalista ed ecologista». Non a caso abbiamo scritto «in memoria» perché come annota Piscina: «In genere le targhe vengono posate quando la persona è morta, però so che Celentano è d’accordo, per cui contento lui… Ma ripeto il problema per noi non è la targa, quanto il vincolo». L’iter per entrambe le proposte sta procedendo, quindi può essere che la memoriale dicitura potrebbe apparire al numero 14 già in autunno.

01/08/2013 – Il Giornale

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