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‘Sulla satira il Vaticano sbaglia, Gesù era un comico e Dio è giovane’

Il cantante ritorna sul piccolo schermo dopo ‘Rockpolitick’ ospite della trasmissione di RaiTre ‘Che tempo che fa’. Il ‘ragazzo della via Gluck’ spiega anche che la tv è pericolosa perché troppo potere rende cattivi, poi interpreta alcuni dei suoi più grandi successi.

Milano, 2 dicembre 2006 – “Non sapevo niente della manifestazione. E non so perché l’hanno fatta. Ah, contro la finanziaria? Allora hanno fatto bene”. E’ questo uno dei primi scambi di battute che Adriano Celentano, ospite su “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, scambia con il conduttore su temi politici di stretta attualità. L’atteso ritorno di Celentano in tv dai tempi di ‘Rockpolitick’, parte con botta e risposta sulla manifestazione di Roma dell’opposizione.

“La prima risposta che volevo domandarti è questa – dice Celentano rivolto al conduttore, fingendo di fare confusione con le parole – Perché tu stasera vuoi rischiare che la tua trasmissione vada in cassa integrazione?”. “Per colpa tua – replica Fazio nei panni dell’intervistato – perché tu sei condannato all’eccezionalità”.

Sollecitato dal conduttore a spiegare perché ha deciso di partecipare ad un programma tv proprio nella serata della grande manifestazione della Cdl, Celentano risponde: “Non sapevo nulla della manifestazione, ma se lo avessi saputo sarei venuto lo stesso… per andargli contro”.

Celentano, poi, si schiera con il comico Maurizio Crozza in merito alla polemica sulla satira da parte della Chiesa. Il duetto viene avviato da Fabio Fazio: “Quando cantavi ‘Azzurro’ e dicevi ‘neanche un prete per chiacchierare…’, eri in qualche modo anticlericale?”. “Ti rispondo subito: sono del parere che il Vaticano sbagli …”.

Fazio (sornione): “potevamo anche dire ‘le parrocchie’, senza andare così in alto …”. Celentano ha continuato: ” … sbaglia, il Vaticano, perchè più che mai in questo periodo preciso riprendere chi fa satira … Io avevo visto Crozza, mi aveva proposto lo sketch per ‘Rockpolitik’, ed io gli avevo detto che di polemiche ce n’erano già abbastanza. Comunque mi aveva divertito molto, non era niente affatto irriverente. Non ci trovo niente di irriverente”.

“Ora spiego perchè il Vaticano sbaglia – ha proseguito il cantante – tu mi hai invitato ed io lo spiego. Sbaglia perchè è un messaggio grandissimo, quello di dire alle altre religioni ‘non arrabbiatevi se …'”. Infatti “Anche su Gesù ci sono delle bellissime barzellette che possono raccontare anche i bambini, meravigliose. Gesù era un comico, e Dio non è quel vecchio barbuto che immaginiamo, serio. Dio è giovane, e bellissimo”.

Interviene la Littizzetto che si toglie il sassolino (la scarpa se l’era già tolta), e parte con l’affondo: “Eminenza, Eminenz, guardi che brava persona questa qui anche se ha una faccia che se entra in chiesa verrebbe voglia di chiudere col lucchetto la cassetta delle offerte. Dovrebbe imparare da lui, perchè le prediche come le fa lui, Lei se le sogna“.

Nel suo intervento alla trasmissione di Fazio, Celentano ha quindi sottolineato che la tv è pericolosa perché troppo potere, rende cattivi. «Questa è la parte finale di un discorso sulla tv. Viene dopo anche perchè sennò la gente capisce ma la gente non deve capire – ha detto – la banalità ha superato il livello di guardia. Per esempio nella vita di coppia. Il fatto è che chi fa televisione purtroppo è destinato a una forma di nevrosi che a lungo andare si trasforma in una pericolosa e sottile cattiveria. C’è il rischio di incattivirsi, chi fa tv corre questo rischio. Questo non vale solo per chi la fa ma anche per chi la guarda».

L’unico che sfugge alla regola è Gianni Morandi: «ha fatto cinque puntate per acquisire un po’ di cattiveria ed è più buono di prima. Ha concesso un prestito a Pupo, che non glielo aveva chiesto. La bontà di Morandi è talmente forte che diventa violenza a volte».

02/12/2006 – Il Resto del Carlino

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