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Santoro: «Rivoglio il mio microfono»

Breve comparsata dell’ex eurodeputato al programma di Celentano

Il «molleggiato» ha ricordato anche le vicende di Biagi e Luttazzi

MILANO – «Rivoglio il mio microfono. Viva la libertà». Queste le parole finali della partecipazione di Michele Santoro a «Rockpolitik», il programma di Adriano Celentano su Rai 1 che ha segnato il ritorno sulla televisione statale del giornalista che per essere presente ha deciso di lasciare lasciare il suo seggio di deputato al Parlamento europeo.

RICOSTRUZIONE – Il «molleggiato» aveva introdotto Santoro con una ricostruzione della sua vicenda professionale e con il «proclama» di Silvio Berlusconi del 18 aprile 2002 in cui «invitava» i dirigenti Rai a estromettere Daniele Luttazzi, Enzo Biagi e lo stesso Santoro che, a suo dire, aveva fatto un «uso criminale» della libertà a loro concessa in tv. Celentano aveva anche mostrato la classifica di Freedom House sulla libertà di espressione in cui l’Italia è al 79° posto. E mostrato le tre sedie vuote a rappresentare gli assenti: Biagi, Grillo, Luttazii. «L’unica regola delle regole, la libertà di espressione: nessuno può impedire a un altro di esprimersi. E ti ringrazio anche per una seconda cosa: per aver ricordato questa vicenda», ha affermato Santoro.
«Oggi si possono dire soltanto parole che non danno fastidio a nessuno. Ormai si possono dire solo cose che fanno vincere le elezioni», ha ribattuto Celentano. «Finché non avrò il mio microfono non sarò tornato a essere io», ha concluso Santoro. «Questa roba comincia ad appartenere al passato: forse abbiamo fatto come diceva Montanelli e abbiamo preso la medicina, stiamo costruendo faticosamente un futuro diverso, che riguarda tutti noi che dobbiamo diventare migliori».

21/10/2005 – Corriere della Sera

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