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Recensione: Pecché – La fabbrica dell’incubo (l’incubatrice)

Pecché - La fabbrica dell'incubo

CARMINE DIVENTA DYLAN

La storia inizia con uno spettacolo di cabaret. Carmine Faraco è sul palco e sta proponendo uno dei suoi show dove si chiede il “pecché” di molte canzoni. Finita l’esibizione il comico/cantante si ferma in un’edicola per comprare il fumetto “La fabbrica dell’incubo“. Questo albo cattura il cabarettista e lo trasporta all’interno di un sogno.

Carmine si ritrova, vestito da Dylan Dog, in un cimitero dove su ogni croce è inciso il titolo di una canzone. Da ogni tomba iniziano a spuntare gli autori sotto forma dizombie: da Adriano Celentano a Zucchero, da Albano & Romina a Valeria Rossi.
Il comico inizia a sparare mirando alle teste ma più cantanti uccide più ne compaiono. Appena riesce a rifugiarsi e trovare un po’ di tregua riflette sul fatto che tutti glizombie sono autori ancora vivi. Carmine inizia dunque a chiedersi dove saranno i cantanti morti da tempo e proprio in quel momento…

IL FENOMENO ZOMBIE SENZA TRAMA

Pecché - La fabbrica dell'incubo (pagina 20)

Questo fumetto cavalca sia il trentennale successo dell’Indagatore dell’incubo, Dylan Dog, sia quello più recente degli zombie. Una pecca di questo albo è quella di non avere una storia comune. Per tutto il volume sono proposte a ripetizione le battute di Carmine legate tra di loro in modo un po’ troppo forzato.
La mancanza di trama è stata in parte colmata dai continui riferimenti a Dylan Dog e dalla presenza degli zombie, ma purtroppo non sono bastati questi elementi a impreziosire la storia.
Sicuramente non è facile il lavoro dello sceneggiatore e sono convinto che Carmine, se continuerà con questo attività, riuscirà a migliorare.
I disegni di Marco Martellini e Andrea Rossetto sono stati una piacevole scoperta. Li ho trovati molto realistici, i cantanti si riconoscono a prima vista.

CONCLUSIONI

Pecché - La fabbrica dell'incubo (back)

Tutto sommato si tratta di un fumetto piacevole da leggere. La lettura scorre veloce e ogni tanto scappa la risata.

Le battute che si trovano sono le classiche domandeche Carmine rivolge agli autori delle canzoni durante i suoi show. Se amate l’ironia del comico allora vipiacerà sicuramente anche questo volume. L’edizione e la divisione delle pagine ricorda molto un fumetto Bonelli, i riferimenti a Dylan Dog iniziano dalla copertina e praticamente non finiscono mai.

Carmine Faraco è riuscito a fondere la comicità del programma televisivo Colorado con il fumetto, generando una simpatica parodia dell‘Old Boy creato da Tiziano SclaviNicola Pesce Editore ha scommesso un’altra volta sul fumetto comico e sicuramente è riuscito a accaparrarsi qualche nuovo lettore incuriosito da questo progetto.

di Marco Rubertelli

22/11/2015 – C4 Comic (www.c4comic.it)

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