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Prodi: “State…boni”

(Taglia & Cuci, di Remo Cremona) – In quel di Perugia, a San Martino in Campo, il primo “Conclave” del Governo di Romano Prodi, nella foto. Presente tutta la squadra: Letta, Amato, Parisi, Di Pietro, Mastella, Gentiloni, Ferrero, Turco Bianchi, Pecoraro Scanio, Lanzillotta, Pollastrini, Melandri, Rutelli, D’Alema, Padoa Schioppa, Bersani, Fioroni, Mussi, Bindi, dell’amico Cesare Damiano, De Castro, Bonino, Santagata, Chiti, Nicolais. Subito Romano Prodi Prodi: “Non pensate alla casacca, serve il coraggio di osare e stupire senza stare lì a contare i voti”. Tutti in maglioncino griffato, il ministro Giuliano Amato si è subito tolto la giacca e pure la cravatta. Ancora Prodi: “Attuare il programma, sta a noi realizzarlo, gli italiani non ci guardano per come siamo stati nel passato, ma per le soluzioni per il futuro. E’ il giorno di Pentecoste: la ricorrenza è di buon auspicio, lo Spirito Santo scese sugli Apostoli e consentì loro di comprendersi anche se parlavano lingue diverse. Dovremo fare scelte coraggiose anche a costo di non guadagnere voti, per questa ragione dobbiamo avere il coraggio di osare”. Subito Antonio Di Pietro: “Per sistemare tanti problemi dei cantieri avviati e le Ferrovie servono milioni e milioni, servono mille miliardi”. Dei 220 progetti del governo Berlusconi ne verranno realizzati solo 42 per 4 miliardi di Euro. Tommaso Padoa-Schioppa ha subito avvertito i colleghi: “Tagli e rigore, no a un Dpf di spesa”. Anche Prodi ha consigliato tagli a scorte e staff. Per ogni dicastero il premier ha chiesto una riduzione delle spese del 10 per cento, anzituto diminuendo i collaboratori. Il ministro Barbara Pollastrini ho subito chiesto “Una legge per regolare le coppie di fatto”. Fuori dalla Villa, dove si è tenuto il “Conclave”, tanti aplausi a Giovanna Melandri, a Clemente Mastella e ad Antonio Di Pietro. Una vera ovazione per Prodi. Al “Conclave” hanno pure studiato strategie per le Commissioni: una autentica abbuffata dell’Unione. Il Centrosinistra ha fatto il pieno: 14 presidenze alla Camera. 11 al Senato (soltanto una presidenza a Palazzo Madama per il Centrodestra). Mentre il Governo discuteva, quelli della Cdl commentavano: “In conclave per spartirsi la Rai”. Sciocchezze, al “Conclave” si è discusso del futuro e nessuno ha accennato alla Rai. Franco Monaco, dell’Unione, ha sottolineato che: “I berluscones sono davvero inaffidabili. Già prima del Conclave del Governo strillavano al sicuro colpo di mano sulla Rai. E’ aggressione gratuita e intimidatoria”. Spesso scherzo con Daniela Carnero Santanché ma sono d’accordo con Renato Farina per “La donna negata” (seconda edizione Marsilio) che scrive: “…Un libro da meditare e da far circolare”. Sì, un ottimo libro che è “Un drammatico racconto sulle condizioni di vita delle donne mussulmane”. Le donne con il burqa, le donne che non contano nulla, le donne che hanno la mia affettuosa solidarietà. Fortunatamente abbiamo l’italica mussulmana Afef Jnifen: a Cannes, stratop & strachic: ero tanto orgoglioso per la sua eleganza e il suo fascino. Nata in Medio Oriente, la Jnifen, ma ormai italiana nel cuore…ecco perché le dedico simbolicamente una rosa. Per farmi perdonare da lady Daniela: due rose, rosse-rosse! L’incompreso, da Fabrizio Del Noce, Adriano Celentano ha dedicato un articolo perché “Silvio e Romano è meglio che si parlino. E mi piace il finale di Adriano: “Una bella squadra, bravo Romano!…Io te lo dico esplicitamente, ma poche poltrone più in la (il moleggiato si riferisce alla tribuna ai Fori Imperiali per la sfilata del 2 giugno) c’era uno che non te lo poteva dire apertamente ma te lo faceva capire col sorriso e gli applausi che faceva alle belle crocerossine…uno a Beppe Grillo e Romano Prodi cui si può dire tutto, tranne che non sia Rock: Berlusconi”. Ecco, è proprio il momento di pacificare, tutti ne abbiamo bisogno. E non ci sarebbe nulla di male che un galantuomo come Romano Prodi faccia il “primo passo” verso Silvio Berlusconi. Il segretario della nuova Dc, Gianfranco Rotondi, bacchetta Pier Ferdinando Casini affermando che l’ex presidente della Camera è “Il killer di tutti i progetti più o meno democristiani”. Per l’Udc risponde De Poli: “Rotondi oscilla fra il servilismo e la convenienza”. Ancora Rotondi: “Casini la smetta di farmi rispondere dai suoi servi. Capisco che De Poli è un suo amichetto molto intimo, ma nemmeno nelle unioni di fatto è previsto che l’uno risponda per l’altro”. Che voleva dire, Rotondi, con “l’amichetto molto intimo”? Mi sembra una “cattiveria” di cattivo gusto, un momento trash del politicume. Nell’antichità per tali “battute” si finiva con sfide a duello. Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha una nuova idea. Dopo aver depennato la “laurea-onorevoli”, ora vuole che Montecitorio diventi “Una casa del popolo” per evitare che continui ad essere una “torre d’avorio”. Il premier Romano Prodi ha concesso un’intervista ad un settimanale tedesco definendo come elementi di “folklore” gli alleati del Pdci e del Prc. Immediato lo “strillo” dei leader comunisti e di Riforndazione. Ha poi spiegato che il giornalista tedesco aveva capito male. Sciocchezze: vuole il caso che il direttore di Die Zeit sia un italo-tedesco. La deputata Vladimir Luxuria ha spiegato che “Folk è bello, non mi sentio offesa”. Beppe Grillo è stato ricevuto a Palazzo Chigi. Durante il colloquio con Prodi, nella foto, ha sussurrato: “Presidente mantieni le promesse o il popolo delle primarie ti licenzierà”.

13/06/2006 – Alexis.it (moda, mondanità, spettacolo e costume)

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