ACfans

Prediche lecchesi: vi dico perchè stavolta Celentano ha ragione

Prete

Cari lecchesi, occuparci di Adriano Celentano in questa rubrichetta di cose religiose? Nessuno se ne indigni, dato che qui il cantante non è fuori posto, e non tanto perchè dimori in un villaggio della provincia di Lecco.

Dal Festival di Sanremo, sicuramente pulpito poco acconcio per trattare di temi alti della fede cristiana, Celentano ha parlato del Paradiso, sentenziando che due giornali, per così dire, “al soldo” dalla Chiesa, il quotidiano l’Avvenire e il settimanale Famiglia Cristiana, farebbero meglio a chiudere bottega, poichè di tutto scrivono tranne che di quanto maggiormente dovrebbe premere ai veri cristiani.
Insomma, sulle colonne della stampa cattolica non si parla più del Paradiso e troppo del mondo, è l’accusa il noto cantante. Quanto alla natura “mondana” delle due testate in oggetto, ahimè!, v’è ben poco da dire. Sappiamo quanto la rivista dei Paolini spesso susciti sconcerto nei cattolici più avveduti e nella buona gente a causa della smania di apparire “al passo coi tempi”, rincorrendo per questo certe mode che allontanano dalla fede e conducono al peccato. Come stona questa necessità di apprezzamento, con il monito evangelico: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia”. Vanitas vanitatum, si direbbe, mentre in gioco vi è la questione seria della virtù e del peccato, toccata per metà dalla “predica” di Celentano.
Allontanarsi dalla fede e perdersi, abbracciando il peccato e l’errore, significa rinunciare alla Salvezza e meritarsi la sofferenza eterna; il cantante dice solo del Paradiso, specularmente ricorda anche l’Inferno. Orbene, qual è lo scopo della Chiesa? Il Vangelo ci insegna che Gesù Cristo è venuto al mondo per fondare una religione, per insegnare agli uomini la maniera in cui Dio vuole essere onorato, e i mezzi per raggiungere la felicità eterna. Questo il fine supremo per il quale il Redentore ha condiviso la sorte degli uomini, adoprandosi per la salvezza delle persone di buona volontà sino a far di sè stesso il solo Olocausto gradito a Dio. Allora, quanto sanno di mondo e quanto di Paradiso, Avvenire e Famiglia Cristiana? La questione è tutta qui, e dalla risposta dipende il giudizio sull’utilità dei due giornali “cattolici”. A mio avviso, purtroppo, Celentano ha ragione.

Padre Gervaso

18/02/2012 – Corriere di Lecco

Exit mobile version