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Mio cugino Celentano

REVELLO – Un parente lontano, di cui da anni non si hanno notizie, è storia comune: dai più o meno attendibili racconti televisivi, fino alla nostra realtà. Ma questa storia non è come tutte le altre, poiché il parente in questione non soltanto è un personaggio famoso, ma è un’icona della musica italiana.

Si tratta di Adriano Celentano. Cugino di secondo grado del cantante, attore, presentatore, marito di Claudia Mori, è il revellese Bruno Giuva.

«La mamma di Celentano, che porta il mio stesso cognome – spiega Giuva – è la sorella del mio nonno paterno. Erano anni che volevo provare a contattarlo in qualche modo, ma mi è sempre sembrato difficile. Anche perché, rispetto a queste storie, i personaggi famosi legittimamente sono quasi sempre dubbiosi».

In questi giorni purtroppo il papà di Bruno Giuva, cugino di primo grado di Celentano, è ricoverato all’ospedale: «questo mio desiderio di mettermi in contatto con Adriano era più che altro legato alla mia volontà di fare un regalo a mio papà Alessandro – spiega –; lui spesso mi racconta i tempi in cui, fino al 1966, gestiva un’orologeria a Torino e i suoi contatti con Celentano erano frequenti».

«E così, dopo mille tentativi, grazie all’amico e collega Giovanni Ballarino sono riuscito a mettermi in contatto con Gian Maria Aliberti Gerbotto, che sapevo essere parte del mondo dello spettacolo. E grazie all’intervento di entrambi, a cui va il mio immenso apprezzamento, è arrivata la telefonata che tanto aspettavamo».

Giuva, infatti, una volta in contatto con Alilberti Gerbotto, aveva lasciato il suo numero, con la speranza che questo potesse giungere fino al cantante.

«E così è stato – spiega un entusiasta Gerbotto –: non è stato facile, perché mettersi in contatto con Celentano è davvero impresa ardua. Ma grazie all’intervento della figlia Rosita, dopo qualche tempo, sono riuscito a fare un regalo alla famiglia Giuva, e adesso ne sono immensamente fiero. Ora mi sento un po’ la “Carrà del Saluzzese”!».

L’attesa telefonata è giunta a Bruno Giuva giovedì 29 ottobre: «”Ciao sono Adriano, tuo cugino!”, con queste parole ha aperto la telefonata – racconta Giuva –: inizialmente sono rimasto un po’ spiazzato, poi abbiamo chiacchierato per un quarto d’ora. Abbiamo parlato della famiglia, si ricordava ogni cosa di mio papà. Mi ha detto di fargli un grosso bacio e che fra qualche giorno si farà risentire».

Chissà, per fissare un appuntamento.

silvia campanella

12/11/2009 – Il Corriere di Saluzzo

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