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Milano

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Come al solito, Adriano non c’è. Però, sottolinea Claudia Mori nell’affollata sala riunioni del “Clan”, «…ci tiene molto a sapere l’opinione dei giornalisti». Sulla raccolta in triplo cd “Unicamente Celentano” – esce venerdì 10 novembre – che contiene una selezione ragionata tra i brani dei 50 album pubblicati in quasi 50 anni di carriera (li festeggerà tra poco, in concomitanza con il famoso show del ’57 al Palaghiaccio di Milano) oltre all’inedita “Oh Diana” cantata in duetto con l’autore Paul Anka su testo italiano di un Mogol «molto indirizzato nelle scelte dallo stesso Adriano». Fa buon peso anche un breve assolo di chitarra elettrica da parte di Alex Britti. Prezzo consigliato di 29,90 euro, con un forte sconto (quasi 5 euro) se acquistato in uno dei 14mila sportelli delle Poste che, come nel recente caso dei Pooh, distribuiranno il cofanetto. Bella la grafica di Sergio Pappalettera, con un libretto ricco di foto inedite. «Si tratta della migliore sintesi della sua storia. Dovevamo alla Sony ancora un “best” – racconta la signora Celentano – ma non volevamo fare una delle solite compilation che, belle o brutte, si trovano in giro. D’altronde non avevamo mai fatto un lavoro antologico. I primi due cd sono cronologici; il terzo contiene le cose più recenti, con l’esclusione dell’ultimo disco per problemi contrattuali. Abbiamo scelto i brani assieme al nostro team di lavoro, con la volontà di proporre cose meno note accanto ai grandi successi». Non sono previsti video e tantomeno apparizioni televisive. «D’altronde – sottolinea Claudia – dove potrebbe andare?» E poi spende parole di elogio per lo show di Gianni Morandi, «premiato troppo poco dal pubblico». I tre cd contengono le versioni originali dei brani, «per espressa volontà di Adriano» con poche eccezioni in cui si è più che altro rimissato i master originali. “Oh Diana” è nata invece nello studio di casa, a Galbiate, e poi Paul Anka ha soltanto rifinito la sua parte in Usa. «Il testo di Mogol – spiega la Mori – è l’esatto contrario di quello originale, in cui il giovane Paul raccontava il suo invaghirsi per la baby sitter. Adesso sono due uomini adulti a innamorarsi di una più giovane…». Altra chicca del triplo cd è la versione “live”, e con finale differente dall’originale, del “Ragazzo della via Gluck”, registrata durante l’ultimo tour del 1994. «Adriano ama molto questa versione dal vivo. Se tornerà in concerto? Al momento non se ne parla, ma con lui non si sa mai». Manca all’appello il famoso brano con Manu Chao, registrato sempre a Galbiate, che potrebbe far parte della nuova produzione. «Adriano sta già lavorando al prossimo album di inediti che uscirà nel 2007. Siamo all’inizio – spiega appunto la Mori – ma posso già dirvi che ci saranno ancora Mogol e Gianni Bella, che per lui hanno scritto cose bellissime. Non mancheranno le sorprese, con autori nuovi e nuovissimi. Ci sarà attenzione per il sociale, come sempre. Mi sembra che ci sia voglia di dire delle cose. Noi non ci pronunciamo mai per una parte o per l’altra, ma è un fatto che spesso le idee di Adriano siano vicine alla sinistra».E poi parla di due canzoni del passato, presenti nella raccolta, a cui sia lei sia Adriano tengono molto. «Si tratta di “Miseria nera”, del ’68, e di “Ultima chance”, credo del ’75. La prima anticipa un discorso attualissimo sul lavoro. Per inciso, molti pensano ancora che “Chi non lavora non fa l’amore”, dell’anno successivo, fosse reazionaria ma era invece un invito al padrone affinché ragionasse. Tutto si può dire ad Adriano, ma non che non sia in buona fede e coerente. La seconda canzone parlava invece del cibo e delle sofisticazioni, che oggi si chiamano Ogm, eccetera». Claudia Mori parla poi del restauro, complicato e lungo, di “Yuppi Du”: «Siamo stati invitati per due volte alla Mostra del Cinema di Venezia, e penso che per il prossimo anno saremo pronti. La pellicola è in condizioni molto delicate».

Bruno Marzi

07/11/2006 – Il Gazzettino Online

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