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La lezione di Celentano: nelle parole prevale il maschile? Cambiamole

copertina di 'Le migliori' (2016) - Adriano Celentano e Mina

(Mauro Balletti)

di Chiara Maffioletti

Alla fine ci ha pensato lui, Adriano Celentano, a dare una risposta. Ci ha pensato lui a inserirsi nel dibattito sull’uso delle parole, a buttarsi tra le tifoserie composte da chi pensa che declinarne certe al femminile sia solo un vezzo intellettuale senza significato e chi invece crede che i cambi di mentalità passino anche da lì. Certo, lo ha fatto a modo suo. Prima innestando la sua testa sul corpo non di una, ma di due modelle vestite con colori sgargiantissimi e collane eccessive, forse anni ’70. Ma lo ha fatto soprattutto decidendo di intitolare «Le migliori», l’album che – dopo 18 anni – è tornato a firmare con Mina.

Prevalenza del maschile
E se modelle di prima – quattro in tutto se si sommano anche le altre due su cui si vede il volto della cantante – sono le protagoniste della copertina del disco, «Le migliori», che è il titolo, si riferisce ai due cantanti. Il motivo? Lo ha spiegato Claudia Mori a Natalia Aspesi. Celentano ha scritto a Mina questa mail per il suo compleanno: «Tutti ci fanno incazzare, ma te ed io saremo sempre le migliori». Come mai al femminile? «Perché di solito prevale il maschile, perché lui crede alle tante espressioni della sessualità e oltre, perché pensa che bisogna amarsi tutti, al di là del colore della pelle, della religione, della cultura, del denaro: ma anche in omaggio alla grandezza di Mina».

Un gesto semplice e inatteso
Insomma, dove sta scritto che le regole quelle sono e vanno rispettate? Sembra dire questo Celentano. Con un gesto tanto piccolo e inatteso fa riflettere su quanto sia assodato, appunto, declinare tutto al maschile, perché così sì fa. Ma dove sta scritto, ci dice lui? Basta non far prevalere per forza il maschile perché già le cose inizino a cambiare. Basta intitolare così un disco. Facile. Un po’ come infilarsi una gonna colorata.

28/10/2016 – Notizie dalla 27esimaora (27esimaora.corriere.it)

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