Intervista a Gianmarco Mazzi sul Corriere della sera – «E’ stato un trionfo. E ora Celentano cerca casa a Verona»
Mazzi, l’organizzatore di Rock Economy: «Da lui si impara sempre. Ma non so se tornerà sul palco»
L’INTERVISTA
Dietro lo show «Rock Economy» in Arena, che ha segnato il ritorno live di Adriano Celentano, c’è il veronese Gianmarco Mazzi, organizzatore generale dell’«Adriano Live 2012».
Gianmarco Mazzi, poteva andare meglio? «No di certo. Il lavoro è stato tanto, non c’è dubbio, ma saremmo stati contenti anche se avessimo ottenuto risultati ben inferiori: i dati parlano di un vero trionfo».
Dopo Sanremo, aveva parlato di ingratitudine della Rai. Si può parlare di rivincita con «Rock Economy»? «In Rai ho ancora tanti amici, non posso e non voglio parlare di rivincita. Certo penso che per loro sia stata un’occasione persa. Per lui la Rai era casa. D’altra parte Mediaset e Canale 5 ci hanno supportato in maniera perfetta».
A Celentano è piaciuta Verona? «Ha scoperto una città bellissima, è entusiasta dei luoghi e ha capito finalmente perché cerco di tornarci il più possibile».
Adesso Celentano cercherà casa a Verona? «Ha una casa ad Asiago e conosce molto bene il Veneto. Ora si è innamorato di Verona e mi ha chiesto di avvisarlo se ci fosse un appartamento in vendita vicino all’Arena».
C’è più soddisfazione per un progetto come «Rock Economy» o per «il festival di Sanremo»? «Celentano non è solo un grande cantante, è un uomo di spettacolo di enorme professionalità, un regista e un artefice del mezzo televisivo. Da lui ho sempre imparato tantissimo, insegnamenti che ho portato anche nei miei Sanremo».
Celentano ha parlato di «ritrovarsi di nuovo a primavera», intendeva un ritorno nel 2013 in Arena? «Direi di no, anche se per lui l’Arena è aperta quando vuole. Quella frase è stata fraintesa, Adriano voleva riferirsi al fatto che dopo “Rock Economy” l’Arena avrebbe riaperto solo in primavera».
Al Molleggiato è tornata la voglia di live? «Adriano è una persona che, a differenza di tanti altri artisti, ha la giornata riempita da mille occupazioni e impegni che non riguardano solo la musica. Per questo non ha cantato dal vivo per quasi vent’anni. Non credo che abbia ritrovato la voglia con questo show».
Come giudica la scelta di portare in Arena Fitoussi e quella invece di non fare il dibattito la seconda serata? «Adriano voleva che si creasse un dibattito, nel suo dna non c’è cercare l’immediato consenso, ma stimolare invece una discussione».
L’idea dell’omaggio a Lucio Dalla, è sua? «A Sanremo eravamo tutti insieme, Gianni Morandi, Adriano Celentano, io e Lucio Dalla. Ci è sembrato giusto ricordarlo con quella magnifica canzone, che tra l’altro Morandi non aveva mai cantato in televisione. Tutto è avvenuto in un clima di gioia e serenità».
Come è stata la collaborazione con Verona? «Adriano avrebbe voluto provare di più, cinque mesi di lavoro non sono abbastanza per lui. Però con il Comune c’è stata una collaborazione perfetta, ci hanno permesso di utilizzare per le riprese ogni mezzo che ritenessimo opportuno».
Per il 2013 ha già in mente qualcosa di grande per l’Arena? «Stiamo già lavorando perché il Galà del primo giugno sia all’altezza del centenario della stagione areniana».
Francesco Verni
11/10/2012 – Corriere della Sera