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In fila per il casting al Camploy, Celentano cerca talenti veronesi

provini al teatro Camploy di Verona

Tra i sessanta partecipanti anche la blogger Nanabianca: «Cinque minuti per raccontare di me»

di Camilla Pisani

Il debutto si avvicina e scoppia la febbre da «Adrian». L’atteso show di Adriano Celentano, com’è ormai noto, avrà per città protagonista Verona, scelta dal mattatore per ospitare le nove puntate della sua graphic novel – tra gli artisti coinvolti, anche il fumettista Milo Manara – in onda su Canale 5 dal 21 gennaio, in diretta dal Teatro Camploy di Veronetta. E se venerdì il quartiere ha accolto i primi volti noti pronti a calcare la scena, da Teo Teocoli a Michelle Hunziker, da Nino Frassica a Natalino Balasso, la giornata di ieri ha visto protagonisti i veronesi. Dalle 9 le porte del teatro si sono aperte ai cittadini che hanno partecipato ai casting per essere arruolati come pubblico non parlante o figuranti chiamati ad interagire con gli artisti.

Sulla scaletta del programma il riserbo è assoluto e agli stessi «provinati» è stato chiesto di non divulgare troppe notizie. Sono arrivati in sessanta: al netto di chi si è trovato per caso in via Cantarane e ha tentato la fortuna, il resto dei presenti ha ricevuto una chiamata mirata. Per questa prima tornata di provini, infatti, gli autori cercavano persone con qualche attitudine artistica, selezionate attraverso gli ambienti dello spettacolo scaligero, tra compagnie e scuole di teatro.

Un volto d’eccezione è stato quello di Nanabianca, al secolo Francesca Moscardo, la blogger affetta da displasia diastrofica di cui il Corriere di Verona ha raccontato la storia pochi giorni fa. «Sono stata contattata dopo la pubblicazione dell’articolo – spiega Francesca – mi piace Celentano, ero curiosa e sono venuta. Mi hanno chiesto di raccontare qualcosa di me: cinque minuti in tutto. Tra una settimana saprò l’esito». Martina Romeo, addetta stampa di giorno e attrice teatrale di sera, ha saputo del provino dalla sua Compagnia, la Barcaccia: «Sono venuta senza sapere nulla ammette – qualcuno ha recitato, qualcun altro cantato o ballato: io mi sono divertita, non penso certo a sfondare».

Francesca Iyamu, infermiera, e Giada Scandolara, studentessa, sono state informate dei casting dall’agenzia per cui collaborano come hostess: «Ho vissuto a Milano dove ho fatto la modella – racconta Giada – questa certo sarebbe un’occasione per muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo».

Nemmeno per Gianluigi Baldassari i riflettori sono una novità: cabarettista di lunga data, ha portato in scena un suo cavallo di battaglia. «Il classico butel di Verona, ultrà dell’Hellas – dice – ho raccontato con ironia uno stereotipo cittadino». Anche Diego, musicista, e Guido, studente al Teatro Stabile sono arrivati tramite passaparola: «Non ci siamo preparati perché questo casting era al buio – ammette Guido – in pieno stile Celentano». Menzione a parte merita Gianluigi Tessari, che alla domanda «Perché sei qui» risponde con ammirevole trasparenza. «Stavo andando a trovare mia zia che abita qui dietro – racconta – ho visto il cartello “casting” e sono entrato». Ma il provino? «Bene, bene: mi hanno chiesto dove sarei andato potendo scegliere un mondo migliore. Ho risposto che sarei rimasto volentieri dove sono, tanto moriremo tutti. Secondo me è piaciuta».

13/01/2019 – Corriere di Verona

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