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Il Borgo di Celentano, «no» di Pisapia a Palazzo Dugnani

Proposte sedi alternative al «Paese dove si aggiusta tutto», le ville Litta e Scheibler. La Mori e Boeri: occasione persa, valuteremo

di M. Gian.

Niente Palazzo Dugnani per il «Paese dove si aggiusta tutto», il progetto di Adriano Celentano, Claudia Mori e Stefano Boeri, supportato dalla Fondazione Cariplo e dalla Fondazione Politecnico. Nei giorni scorsi il sindaco, Giuliano Pisapia ha scritto una lettera alla Fondazione Cariplo in cui spiega i motivi per cui Palazzo Dugnani – che avrebbe dovuto ospitare i laboratori artigiani dove le persone potevano portare gli oggetti rotti da riparare durante i sei mesi di Expo – non è disponibile perché già «prenotato» per delle mostre di carattere scientifico, nell’ottica di un progetto più ampio che vede i giardini Montanelli trasformarsi nei giardini delle scienze. In alternativa, il sindaco offre altre due location: Villa Scheibler a Quarto Oggiaro e Villa Litta ad Affori. Due bellissime ville che a differenza di Palazzo Dugnani, si trovano in periferia. «Non è questione di centro o periferia – taglia corto Claudia Mori – Adriano è nato in periferia e ama la periferia. Ma questo progetto aveva due caratteristiche. Portare nel cuore di una città il paese dove si aggiusta tutto, pensato apposta per tutte quelle persone che non hanno la fortuna di vivere in case belle e confortevoli. In altre parole, portare nel centro di Milano gli stessi diritti di chi oggi è emarginato nelle periferie. E in più l’occasione di recuperare Palazzo Dugnani, vista la presenza della Fondazione Cariplo».

L’amarezza di Claudia Mori
Conclusione a due voci Mori-Boeri: «Avevamo chiesto di realizzare il progetto a Palazzo Dugnani per portare nel cuore di Milano l’idea di un Paese dove tutti, anche i meno abbienti, possono scoprire il valore della bellezza e dell’utilità sociale di riparare utensili, oggetti rotti e memorie del passato senza mai buttare via niente. Era un messaggio forte per una Expo dedicata alla nutrizione e alla vita. Se il Comune ha alternative migliori, buon per lui e per i cittadini milanesi. Cercheremo altri spazi, anche a Milano tra quelli suggeriti dal Comune». Come dire: la porta non è chiusa completamente, ma poco ci manca. Probabilmente «il paese dove si aggiusta tutto» troverà altre sedi e altri luoghi, anche se Celentano non intende assolutamente mollare l’osso: sta cercando sponsor tra i privati per realizzare il modello del «paese» da presentare a Expo. «Ma incontriamo delle grandi difficoltà – conclude la Mori -. Non è facile. Non è solo una proposta artistica: Adriano è intenzionato a realizzarlo». Anche perché il progetto comporta due passaggi: il primo è la «sperimentazione» per i sei mesi di Expo, il secondo è la scelta della città che ospiterà permanentemente il borgo. E visti i non facilissimi rapporti con l’amministrazione, il «paese dove si aggiusta tutto» potrebbe salpare per altri lidi. Ad esempio, quella Firenze dove Boeri è consigliere del sindaco Nardella per la cultura e i grandi eventi.

26/07/2014 – Corriere Milano (milano.corriere.it)

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