ACfans

Giovanni e Francesco, facce da “Adrian”

Francesco Valentini e Anna Danielli

Il giovane attore Vit al Camploy «Frassica è davvero incredibile» E Valentini canta con la Pezzini “Adriano ti lascia senza Fiato”

Facce da «Adrian», voci per il Molleggiato: altri due giovani artisti veronesi hanno partecipato allo show che al teatro Camploy ha preceduto il film di animazione di Celentano. Un attore conosciuto dal pubblico per la sua attività con la compagnia della Barcaccia e un vocalist insegnante di canto dell’Accademia Lizar. Giovanni Vit ha vent’anni, è di Verona e recita nella compagnia di Roberto Puliero e ha superato le audizioni per «Aspettando Adrian». «Ho fatto una gag con Nino Frassica che per l’occasione mi ha ribattezzato Luca Bastone. Con l’attore di «Quelli della notte» c’è stata subito sintonia: è un vero vulcano e non smette mai di fare battute».
NON SOLO TEATRO. «Ho frequentato altri attori professionisti come PG Fasoli del Teatro Stabile, ma al Camploy per la prima volta ho visto un attore al lavoro sul suo personaggio. Frassica riesce a divertirsi lavorando in maniera iperprofessionale, mi sono divertito moltissimo. E pensare che è il teatro che mi ha visto esordire in scena: ero un ragazzino e mi ha diretto la mai dimenticata Luciana Ravazzin». E Celentano? «Ho seguito per due settimane le prove dello show e devo dire che Adriano ha una cura maniacale della messinscena; è un vero regista e sa come bilanciare la scena». Vit non vive di solo teatro: «Studio scienze della comunicazione e su Melamusictv, in rete, sono Renato lo Scienziato. È un programma educativo in cui viene spiegata la scienza ai ragazzi». E con la Barcaccia? «Saremo oggi e domani al Nuovo di San Michele con «La serva amorosa». E chissà che Celentano non mi richiami».
TRA ROCK E METAL. Oltre a Beatrice Pezzini, nel quartetto di coristi che ha accompagnato Celentano al Camploy c’era anche Francesco Valentini, 29 anni di Villafontana, insegnante di canto all’Accademia Lizard e frontman di band quali Escape Plan, Wallpaper Experience, Rainy Bloom e Dream of Illusion, tra pop, rock e metal. «Conosco il chitarrista della band di Celentano, Mattia Tedesco, ma è stata la produzione a chiamarmi. Celentano? Ha seguito le prove per due giorni. Davvero un tipo simpatico. Me l’aspettavo rigido, intransigente, e invece scherzava, è venuto a parlare spesso con noi e si è rivelato anche un grande professionista».
VOCE UNICA. E come giudica la voce di Adriano un insegnante di canto? «Ci metterei la firma, anzi ne metterei cento di firme, per arrivare a 80 anni con la sua voce. A livello di estensione c’è ancora, il suo timbro c’è tutto e sa calibrare bene l’emissione. Ha mantenuto integra la voce ed è ancora molto preciso nella timbrica. I due brani che ha scelto, «Pregherò» e «Hot dog buddy buddy», richiedono una certa estensione ma lui non ha faticato a cantarli. L’ho seguito durante le prove e sono rimasto a bocca aperta: canta ancora molto bene, ed è sorprendente».

Giulio Brusati

02/02/2019 – L’Arena.it

Exit mobile version