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Fiano e Majorino: vogliamo primarie vere. Asse Boeri-Celentano

Stefano Boeri

L’architetto del Bosco Verticale non si è mai sbilanciato, ma una serie di iniziative nelle periferie fa pensare che Boeri non sia del tutto disinteressato a quello che accadrà

di Maurizio Giannattasio

Pierfrancesco Majorino

Chiamiamola la «grande attesa», che in gergo ciclistico si traduce in «surplace». Prima di fine ottobre, inizi di novembre, nessuno dei possibili candidati «latenti» del centrosinistra, affonderà sui pedali per l’ultimo scatto. Questo non significa che le cose non siano in movimento. A esempio, ieri, in un hotel del centro di Milano, si sono incontrati Stefano Boeri, Adriano Celentano e Claudia Mori. L’architetto del Bosco Verticale non si è mai sbilanciato, ma una serie di iniziative nelle periferie, la grande intuizione di Mi030 e un certo attivismo fanno pensare che Boeri non sia del tutto disinteressato a quello che accadrà a Milano nel 2016. «Con Celentano e la Mori abbiamo parlato di tante cose, certo anche di Milano – dice Boeri – Ma questo è successo in più di un’occasione. D’altra parte Celentano è un sensore visionario che comprende prima del tempo cambiamenti e mutazioni della società. È stato un incontro molto interessante».

In tanti stanno alla finestra. In attesa di capire quali saranno le prossime mosse. Che poi si riduce a una. Che farà il commissario straordinario di Expo, Giuseppe Sala? Scenderà in campo? Fino a quel momento i candidati «latenti» resteranno in «surplace». Non restano invece con le mani in mano coloro che hanno già deciso di partecipare alle primarie. Chiedono una cosa sola: «Siano primarie vere». Lo chiede Emanuele Fiano che ieri sera ha continuato il suo tour con «Milano 100 quartieri»: «Le dichiarazioni di Renzi e di Pisapia di queste ultime 24 ore dicono che a Milano, come auspicavo da sempre, ci saranno primarie vere in campo aperto e che il popolo del centrosinistra avrà così la possibilità di scegliere chi è il migliore tra noi per poter continuare a vincere e a governare Milano». Sceglie la stessa parola, Pierfrancesco Majorino: «A Milano stiamo facendo dei bei passi avanti nella direzione a cui ho sempre fatto riferimento, l’unica possibile: le primarie. E saranno primarie vere. Altamente «contendibili» e altamente unitarie».

13/10/2015 – Corriere della Sera

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