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Celentano: “Sarà una gara a chi piazza più cemento”

Il sindaco “Pensi al suo lavoro: canti”
di Luigi Bolognini

Lo canta anche nel suo ultimo disco: «La più grande sciagura sono gli architetti». E Adriano Celentano lo ribadisce tornando sul tema Expo: «Faranno a gara a chi riesce a piazzare più cemento, invece di pensare a mostrare la bellezza dell´Italia. Dovrebbero provare a mettere i filosofi al governo, come diceva Platone, o i poeti, gli artisti, i cineasti… Me la prendo anche con la gente che non protesta contro architetti e Comune, i veri mandanti di questi scempi». Poi aggiunge: «Ho paura che gli imprenditori, in cambio del salvataggio Alitalia, vorranno un tornaconto in licenze autostradali e appalti per l´Expo».

Lapidaria la risposta del sindaco, Letizia Moratti: «Ma perché non pensa a cantare, Celentano? Sapete come si dice a Milano? Ofelè fa el to mestè». Ovvero, pasticcere fa il tuo mestiere. Insomma, «parla senza averne titolo». E a Celentano (che pure un titolo per parlare ce l´ha: è milanese), ribatte anche l´assessore al Territorio, Carlo Masseroli: «Venga con me a fare un giro della città, gli mostrerò quel che stiamo già facendo per il verde e le aree pubbliche. E poi rifacciamolo fra tre-quattro anni, vedrà che i nostri sforzi avranno portato sviluppo e riqualificazione degli spazi, guardare la realtà con sfiducia serve solo a ingessare tutto».

Commenta anche uno degli odiati architetti, Stefano Boeri: «Celentano per l´Expo dà voce a una paura legittima e non solo sua: che diventi una macchina controllata da pochi che produce vantaggi per pochi. Purtroppo, come sempre gli accade, si ferma al grido di allarme. Con il rischio di sparare nel mucchio, cosa che gli viene benissimo soprattutto quando c´è di mezzo la mia categoria, sua antica e oscura ossessione». Per questo il direttore della rivista Abitare lancia un invito all´ex ragazzo della via Gluck: «Abbandoni il gusto della frase a effetto e ci dia una mano perché l´Expo serva a piantare un immenso bosco attorno a Milano, a ragionare su un´alimentazione che rigeneri l´agricoltura della piana, a riportare gli animali selvaggi in città».

05/09/2008 – La Repubblica – Milano.it

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