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Celentano: «La Torre Velasca? Non è rock»

Un’officina creativa con Fo e Jannacci per disegnare la Milano del futuro. «Con Pisapia finora non è cambiata»

Dario Fo e Adriano Celentano a Palazzo Reale per il concerto jazz di Franco Cerri ed Enrico Intra e la mostra del premio Nobel «Lazzi sberleffi e dipinti» (Angela Quattrone /Emblema)

MILANO – Un’officina creativa per disegnare il futuro di Milano: si riunirà la settimana prossima, e ci saranno il Premio Nobel Dario Fo, Adriano Celentano e Enzo Jannacci. Era questa la «sorpresa» a cui accennavano il Molleggiato e l’assessore comunale alla Cultura Stefano Boeri durante il concerto-incontro che si è svolto giovedì mattina con i tre artisti a Palazzo Reale, nell’ambito della mostra del Nobel. «Stamattina a Palazzo Reale ci siamo presi un impegno con Fo, Celentano e Jannacci – ha spiegato al termine Boeri -. L’impegno a ragionare insieme sul futuro di Milano. A formare con loro un’officina creativa che produca idee e progetti per la cultura, l’arte e la politica milanese». «L’energia creativa di questi protagonisti della storia della cultura italiana – ha aggiunto l’assessore – è puro ossigeno per le scelte coraggiose e necessarie che dobbiamo fare per migliorare la nostra città. Ci siamo dati appuntamento fra una settimana».

LA TORRE VELASCA – Tra Celentano e i giornalisti c’è stato anche uno scambio di battute all’uscita. Interpellato sulle novità della Milano di Pisapia ha risposto: «La Milano di Pisapia è uguale a quella della Moratti, bisogna cambiarla, bisogna chiedere adesso a lui qualche idea». E sulla Torre Velasca, riprendendo la polemica lanciata dalla «stroncatura» del Daily Telegraph» e rilanciata sulla pagina Facebook del Politecnico: «Non è rock». E ai giornalisti che gli chiedevano allora cos’è, se è brutta, ha risposto: «Non è niente.

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Redazione Milano online

05/04/2012 – Corriere della Sera

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