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Celentano e Bassolino, folgorati da Silvio

LA SVOLTA

Oppure probabilmente lesti — almeno in un caso — a salire sul carro del vincitore. Adriano Celentano e Antonio Bassolino, governatore della Regione Campania, si sono improvvisamente scoperti estimatori del Cavaliere.

Il primo lo ha fatto con un intervento pubblicato su Il Corriere della Sera dal titolo, eloquente, «Silvio è cambiato, io ci credo». Il secondo in un’intervista a un altro quotidiano, La Repubblica, anche in questo caso con un titolo che fa capire lo stato d’animo del presidente della Campania: «Se fallisce Berlusconi affondiamo tutti».
Due giravolte, due piroette, dovute al nuovo corso inaugurato da Berlusconi subito dopo aver vinto le elezioni, un mix di dialogo e disponibilità che ha sorpreso e conquistato l’opposizione. Ma forse c’è anche un pizzico di egoismo da parte di entrambi: per Adriano Celentano una dichiarazione che forse gli può aprire qualche porta per un ritorno su un canale Rai (tra un mese scade il Cda di viale Mazzini), per il secondo l’apertura di un canale con Palazzo Chigi dopo che tutto il centrosinistra, compresi gli ex Ds, lo hanno abbandonato e processato per come ha gestito l’emergenza rifiuti a Napoli.
Eppure nessuno dei due è mai stato tenero con il Cavaliere. Celentano, il 1 aprile, nel suo blog www.clancelentano.it, scriveva: «Caro Walter, mi rivolgo a te prima che a Silvio. Per lui è più difficile mettere in pratica una politica che va contro il suo stesso “immobiliarismo”. Già adesso, in nome dei più bisognosi, lo sentiamo parlare di apertura dei cantieri, e non è difficile immaginare lo sfacelo a cui andremmo incontro se vincesse lui». Oggi, a un mese e mezzo di distanza, la conversione: «Il discorso e i toni di Silvio in Parlamento mi sono piaciuti. Direi che aveva anche un certo fascino da grande attore. Certo è presto per dirlo, ma il buongiorno a volte si vede dal mattino».
Anche Bassolino ha cambiato toni e modi. E a proposito dell’emergenza rifiuti in Campania nell’intervista ha spiegato: «Io non penso “vediamo se ora loro ce la fanno”. Si deve puntare a un forte spirito di collaborazione, far nascere un partito trasversale del sì, che finora è stato più debole di quello del no. Io mi muoverò in questo schema di collaborazione e lealtà. Sono fiducioso che il governo farà lo stesso».

Paolo Zappitelli

19/05/2008 – Il Tempo

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