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Celentano canta non predica e chiede “come si arriva a fine mese?”

(AGI) – Verona, 8 ott. – Parte ‘Prisencolinensinainciusol’ e l’Arena di Verona diventa una bolgia festosa. Adriano Celentano ha scelto questo brano storico – apparentemente un testo ‘no sense’ – per chiudere il primo dei due concerti-evento di ‘RockEconomy’. Sul palco con lui anche il gruppo di performer che l’accompagna in questa avventura, e c’era anche Gianni Morandi. Le note del brano e il balletto hanno fatto da motore alla folla sugli spalti e cosi’ tutti i 12mila spettatori entusiasti hanno ritmicamente accompagnato l’esibizione.

Uscita di scena, ma solo per un paio di minuti, perche’ la folla ha richiamato Adriano sul palco, e l’artista non si e’ negato concedendo un bis. Infine lo speaker ha annunciato ‘la seconda serata avra’ inizio tra 20 ore e circa 10 minuti’, dando appuntamento quindi a domani sera, ancora all’Arena.

FITOUSSI, IN EUROPA NON C’E’ DEMOCRAZIA, COMANDANO I MERCATI

“In Europa non siamo piu’ in un regime democratico. Abbiamo un sistema di governance che non risponde ai cittadini e i governi nazionali non hanno piu’ potere”. Si risponde solo ai mercati, allo spread. Lo ha detto Jean-Paul Fitoussi, economista, ospite di Celentano. Per l’economista francese particolarmente critico verso la rigidita’ nelle politiche di bilancio e di economia monetaria per i loro effetti su crescita ed occupazione si tratta di uno dei due piu’ seri problemi che l’Europa si trovi oggi ad affrontare.

L’altro e’ rappresentato dalla disuguaglianza che “e’ cosi’ grande che e’ incompatibile con la democrazia”. Fitoussi ha sostenuto inoltre che il sistema “e’ antidemocratico”, con i cittadini nazionali tagliati fuori, costretti quasi a votare solo per rappresentanze regionali e non piu’ nazionali, “siamo quasi in dittatura, pensavo fosse una dittatura benevola ma ora non lo credo piu'”. E Celentano ha aggiunto “lo penso anch’io”. Ma chi sono i dittatori cui si riferisce l’economista francese? “Sono – ha risposto – il sistema che ha fatto si’ che i governi devono ubbidire alle regole piuttosto che alla sovranita’ popolare. Ubbidire al patto di stabilita’ ma non ai loro cittadini…”.

E cosi’ finisce che “il futuro si e’ subito deprezzato. Verso quale futuro andiamo? Per i nostri figli non va bene…”. E “significherebbe non essere responsabili – ha detto ancora Fitoussi – se c’e’ una ragione per cui possiamo accettare questa situazione”. Di qui l’invito a “cambiare la politica per fare di noi cittadini pieni”, ovvero “un governo europeo che sia responsabile davanti a noi”. Ma intanto “abbiamo rinunciato a governare, ci siamo messi sotto la tutela dei mercati”. E Fitoussi, stimolato da Celentano ad andare avanti, ha suggerito il titolo unico, “cosi’ non avremmo piu’ problemi di spread, con il titolo unico non ci sarebbe spazio per la speculazione”.

Ma il titolo unico non c’e’, “e questo dipende dal fatto che certi Paesi comandano l’Europa”, e quando e’ stata citata la Germania, l’economista si e’ limitato a dire “Paesi del nord…”. E sul tema della crescita, “puo’ essere qualitativa, e quella che conta e’ la crescita del benessere”. Il capitale umano e’ importante, “ci sono alti tassi di disoccupazione non compatibili con la democrazia”. Come non meno importante e’ il capitale sociale.

CELENTANO: “COME FA UN OPERAIO A SPENDERE SE NON ARRIVA A FINE MESE?”

“Come si fa a dire agli operai ‘voi dovete spendere’ quando invece non ci sono i soldi per arrivare a fine mese e aumentano le tasse?” ha risposto Celentano seduto a un tavolo con Fitoussi e i giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, cui poi si e’ aggiunto Gianni Morandi, ospite musicale della serata. Celentano, complimentandosi con Fitoussi per la chiarezza con cui esprime le sue idee, ha anche ribadito quanto gia’ espresso in altre circostanze: “In televisione si sentono tanti politici che parlano ma non si capisce dove finiscono, quale sia il traguardo delle loro parole”.

09/08/2012 – AGI.it

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