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Celentano canta con Moratti
San Siro s’accende d’emozione

Predica politica con la “Via Gluck”, poi la sfilata dei grandi

di Luigi Bolognini

Nerazzurra, la festa dell´Inter è nerazzurra e lunga. E Adriano Celentano a cantare sul prato di San Siro per il centenario della squadra di cui è da sempre tifoso, improvvisando anche un duetto con Massimo Moratti.

Una sorpresa (ma fino a un certo punto: venerdì sera dalle case attorno a San Siro si potevano ascoltare le prove del Molleggiato) che ammutolisce i 65mila dello stadio. Finisce un filmato con immagini in bianco e nero di Facchetti, si accendono i fari sul centro del campo e c´è Adriano, seduto, baschetto marrone, sciarpa scura e chitarra, che attacca «Il ragazzo della via Gluck». A metà canzone si alza e inizia a cantare vagando per il campo, poi la conclude nel suo stile, cambiando le parole e parlando di attualità: «Non so perché si ostinano a distruggere Milano, l´Italia un tempo era il giardino d´Europa, ora gli italiani sono vecchi. Se andiamo avanti così chissà come si farà. La destra e la sinistra non hanno ancora capito quale sarà il vero programma».

A fine canzone arriva il presidente interista, che gli regala una maglia personalizzata e dopo due chiacchiere e una battuta di Celentano nel suo stile finto svagato («Ma se la curva dell´Inter è la Nord, vuol dire che quell´altra è piena di milanisti?»), accenna «Ora sei rimasta sola», con Celentano che prima gli va dietro e poi gli fa i complimenti per la voce.

E una festa davvero infinita quella per il centenario nerazzurro. Parte la mattina all´Arena con un parco giochi per i bambini. Prosegue a pranzo (ma solo per pochissimi eletti, tra cui Abete, Matarrese, Galliani, Laporta del Barcellona) a casa Moratti. Continua nel primo pomeriggio in un hotel vicino a San Siro dove si ritrovano tutti quelli che hanno indossato la maglia dell´Inter nella loro vita, campioni ancora ricordati come Sarti, Burgnich, Mazzola, Berti, Brehme, Corso, Guarneri, Pagliuca, Angelillo, Jair, Suarez accanto a nomi ormai sbiaditi dal tempo come Campanella, Cella, Cerilli, Rancati e Antonio Caracciolo, centrocampista, il più anziano ex interista ancora in vita con i suoi 91 anni.

Li ha messi, scovandoli in ogni parte d´Italia e anzi del mondo Gianfelice Facchetti, degnissimo figlio di papà Giacinto, dal quale ha ereditato il nerazzurro tatuato sulla pelle. Un modo anche per onorare il padre, il capitano della Grande Inter di Herrera, scomparso due anni fa. Sono 825 i giocatori che, dal 1908 a oggi, hanno indossato almeno una volta la maglia dell´Inter. Il dato è preciso al centesimo, visto che a San Siro vanno in campo, prima della Reggina, 825 bambini, ognuno con la casacca nerazzurra e il nome di un calciatore.

L´inizio è da brividi. Prima il buio, poi luci a San Siro (soffuse) e in campo c´è proprio Facchetti junior, che nella vita fa l´attore e recita un atto d´amore con un´emozione che certo non è finta, da copione: «Quegli uomini che 100 anni fa si trovarono al ristorante L´Orologio erano ribelli, avevano un sogno: dare a tutti la possibilità, italiani e stranieri, di giocare per la stessa bandiera. Sono stati 100 anni di passione, bellezza, attesa, fantasia, sfide, vittorie, orgoglio, tantissimo orgoglio. Questa è la notte della memoria del futuro. Infinito amore, eterna squadra mia».

Poi le bandiere di tutti i Paesi che hanno dato almeno un giocatore all´Inter (35), e il saluto a due fidanzati di Pechino che hanno deciso di sposarsi ieri a Milano in onore dell´Inter, filmati di saluto di tanti grandi come Blatter (fischiatissimo), Rummenigge, Platini (fischiato più di Blatter), Baggio, Zenga, Trapattoni.

Tra luci stroboscopiche tipo discoteche e flash si scoprono le coreografie: i simboli storici della società, una maglia altra 30 metri col numero 100, una croce rossa in campo bianco (simbolo di Milano) parte un filmato del 3-0 al Liverpool del 1965, sicuramente il riferimento alla partita di dopodomani è casuale. E quindi Celentano. Si chiude con una lunghissima sfilata di ex, salutati uno per uno da Moratti e da un pubblico invasato di gioia (particolari applausi a Zenga, Berti e Matthaeus), e un filmato di Oliviero Toscani che riassume i 100 anni di storia, con le musiche di Beatles, Battisti, Rita Pavone e Led Zeppelin. Appendice della festa in tarda serata in piazza Duomo con una megatorta nerazzura.

09/03/2008 – La Repubblica

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