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Celentano attacca tutti: «Veltroni e Berlusconi degenerati»

L’ARTISTA AL LIDO PER IL RESTAURO DI “YUPPI DU”

Il Molleggiato: «Il parcheggio del Pincio? Una mostruosità. Su Alitalia niente scambi di favori»

DAL NOSTRO INVIATO
VENEZIA – Adriano Celentano, camicia scura e occhiali da sole, in mezz’ora regala una scarica di energia nell’atmosfera sonnolenta in cui versava il festival. Arrivato alla Mostra del cinema di Venezia per il restauro del suo film “Yuppi Du”, il Molleggiato, davanti alla platea dei giornalisti, con la moglie Claudia Mori in prima fila, scherzando aveva promesso venticinque minuti di pause. E invece ha toccato, a modo suo, tutta l’attualità politica italiana, e non solo.

ALITALIA – Stimolato dalle domande, «il Re degli Ignoranti’ ha risposto anche sulla vicenda Alitalia. «E’ una domanda difficile, ma la risposta a questa domanda è commisurata alla mia ignoranza. Da uomo di strada – ha proseguito – non potrei che gioire se l’Alitalia risorgesse». Intanto la cordata che si prende carico dell’Alitalia «non è proprio pura. Dietro questa operazione non vorrei ci fosse uno scambio degli imprenditori con la politica. Uno scambio per ottenere migliori concessioni autostradali e, soprattutto, il pieno degli appalti dell’Expo del 2015». Nell’opinione di Celentano il sospetto sarebbe suffragato «da segnali troppo evidenti».

PINCIO – Si passa, quindi, alla devastazione ambientale e da Milano si arriva a Roma. «Il parcheggio sotto il Pincio è la devastazione di un pezzo di storia – ha detto Celentano -. Il tutto per costruire un parcheggio per 700 macchine. L’inventore di questa geniale mostruosità pare sia un tale che si chiama Chicco Testa, tanto è vero che dopo quest’idea pare gli sia rimasto solo il chicco… Prima Alemanno si oppose con forza a questa idea quando a portarla avanti era Veltroni. Ora invece ha cambiato idea».

IL VERTICE POLITICO – «Viviamo in un periodo in cui c’è il dilagare dei genitori di Frankestein: come Formigoni e la Moratti. Ma loro sono figli di un vertice politico degenerato capeggiato da Berlusconi. Ma purtroppo al vertice c’è anche il nome di Veltroni che, ad esempio definì il parcheggio del Pincio l’operazione urbanistica più importante degli ultimi anni. Non mi meraviglierei se mi dicessero che, la sinistra d’accordo con la destra sta progettando un parcheggio sotto la laguna». E ancora l’Expò di Milano che teme si risolverà in «una gara a chi piazza più cemento, mentre potrebbe essere una grande opportunità per “vendere” il Belpaese».

MORTI SUL LAVORO – In precedenza sulla scia del messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che si è complimentato con il festival per l’attenzione riservata dal cinema alle morti sul lavoro, Celentano dedica «Yuppi Du» a Graziano Alonso, caduto sul lavoro. «Graziano – ha spiegato Celentano – è morto annegato nelle acque gelide del Ticino mentre giravamo il film. Cademmo da una zattera e purtroppo per Graziano non ci fu nulla da fare. Sono sicuro che ci guarda e ci sta sorridendo». Sulle «morti bianche» poi aggiunge: «Yuppi Du è un grido di gioia – spiega – ma anche di dolore. Di dolore verso la violenza alle donne e le morti sul lavoro. A volte – continua – la morte di un lavoratore è imputabile alla noncuranza del datore di lavoro, a volte alla negligenza del lavoratore stesso. In ogni caso, è compito del datore di lavoro vigilare anche sull’operaio pigro. Forse la vita per qualche imprenditore non ha molto valore».

IL CINEMA – Dopo l’excursus politico si torna al cinema. L’Adriano nazionale rivela che fu Claudia Mori a suggerire Charlotte Rampling come protagonista di Yuppi Du. «Io l’avevo vista ne “Il portiere di notte”. Volli incontrarla per farle leggere il copione e a lei piacque molto».

VENEZIA – Infine l’apprezzamento per la città lagunare: prima o poi comprerà «un monolocale a Venezia. È la più bella città del mondo, è la mia amante, perché la moglie ce l’ho già. Venezia – ha aggiunto – è testimone della più grande protesta contro l’avanzare del brutto». È troppo affollata di turisti? «Come si fa a dire a tutta quella gente non venite che io devo passeggiare», ha concluso tra gli applausi.

04/09/2008 – Corriere della Sera

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