Castel San Pietro: una città (troppo?) slow
Lento o rock? Il tormentone di Celentano colpì anche Castel San Pietro con tanto di lettera dell’assessore Dal Fiume al “molleggiato”. Intanto la città “slow” continua per la sua strada rischiando però di esagerare.
Uno tra i tormentoni più efficaci dell’ultima stagione televisiva è stato sicuramente quello lanciato da Adriano Celentano nel suo fortunato show “Rockpolitick?, dove tutte le cose di questo mondo (dal Papa a Zapatero, passando per il panettone e la Ferrari) venivano catalogate in due gruppi, “lento? o “rock?, a seconda che esprimessero valori positivi o negativi una volta vagliati dall’insindacabile giudizio del cantante (per completezza di cronaca, il Papa sarebbe “rock?, Zapatero “lento?). Ebbene, se è vero che tutti si sono cimentati in questo giochino, è altrettanto vero che pochissimi hanno prestato attenzione a cosa venisse catalogato come “rock? o “lento?, quasi fossero stati già consapevoli che la mania dicotomica si sarebbe sgonfiata con la fine del programma o con la comparsa di una nuova invenzione del molleggiato.
Tra i pochi che hanno preso sul serio questo giochino, figura però l’assessore al Turismo di Castel San Pietro Terme, Sauro Dal Fiume, che ai tempi della messa in onda di “Rockpolitck? manifestò l’intenzione di voler scrivere una lettera a Celentano in difesa della “lentezza?, secondo lui ingiustamente connotata di un significato negativo da parte del cantante.
Se la missiva sia arrivata o meno nelle mani del “Re degli ignoranti? non ci è dato saperlo; è indubbio però che, da quando Castel San Pietro Terme è stata annoverata nel circuito delle “città slow? d’Italia, la “lentezza? (“slow?, in inglese) è diventato per il paese sul Sillaro quasi un’ossessione.
Certamente essere riusciti ad entrare in questo movimento internazionale che si pone come obiettivo una migliore qualità della vita, lontana dai ritmi frenetici delle metropoli e più vicina alle esigenze delle persone, è stato un buon colpo messo a segno dell’Amministrazione comunale, che proprio il 18 marzo ha festeggiato il primo compleanno come “Città slow?. Così come sono lodevoli le molte iniziative che vengono indette per sensibilizzare i cittadini ad un rapporto più stretto con la natura o per allontanare gli spettri di una civiltà sempre più automatizzata e fredda: basti ricordare, rimanendo sotto al Cassero, manifestazioni enogastronomiche per la valorizzazione del prodotti tipici locali come la “Fiera e borsa del miele? di settembre o il “Degustare locale?, appuntamento avvenuto il 2 giugno presso i locali della biblioteca comunale.
Ma consultando il sito internet del Comune (http://www.comune.castelsanpietroterme.bo.it) gli appuntamenti che cadono sotto la dicitura “Eventi slow? ci si accorge immediatamente che, forse, si sta allargando questo marchio di prestigio anche ad ambiti completamente estranei a questa filosofia.
Per esempio, perché si sia chiamata la notte bianca “Notte slow?, appare poco chiaro (ma per fortuna i castellani non si sono fatti scoraggiare dal nome, godendosi una nottata che, per la ricchezza delle attività proposte, è stata tutt’altro che lenta), così come suona alquanto strano il “Carnevale slow? e il “San Silvestro nella città slow?.
Incredibilmente anche una biciclettata, come quella che si è tenuta a Osteria Grande il 29 giugno scorso, può essere “slow?: ma forse, più che dall’Amministrazione comunale, stavolta il nome è riconducibile alle qualità atletiche dei partecipanti.
A questo punto è più che legittimo sospettare che alcune opere pubbliche finite in tempi tutt’altro che brevi (come il Palazzetto dello Sport di viale Terme o la Biblioteca), siano state consegnata alla città in ritardo rispetto ai tempi pattuiti non per difficoltà economiche o organizzative incontrate dal Comune durante i lavori, ma perché anch’esse erano “slow?, solo che nessuno lo sapeva, forse nemmeno l’Amministrazione stessa.
Intanto, a quanto risulta, sulla scrivania di Dal Fiume deve ancora arrivare la risposta di Celentano.
Che, con i suoi celebri silenzi, è tra i più autorevoli portavoce della filosofia slow che si possano immaginare.
Luca Restivo
11/07/2006 – Sabato Sera Online