Butti: Celentano come Benigni, non sprecare denaro pubblico
Stabilire criterio fermo su cessione diritti tv
Roma, 22 apr. (Apcom) – “Il rischio che paventavo da tempo si sta materializzando: dopo il grande regalo fatto dalla Rai a Benigni ecco che un’altra star nostrana avanza pretese non condivisibili”. Lo afferma il capogruppo del Pdl in commissione di Vigilanza, Alessio Butti, in riferimento all’annunciato ritorno del ‘molleggiato’ sugli schermi del servizio pubblico. “Come si apprende oggi, dopo l’accordo strappato dal comico toscano per lo sfruttamento di materiale video di proprietà della Rai, – sottolinea – anche Adriano Celentano chiederebbe lo stesso trattamento. ‘Il molleggiato’ pretenderebbe carta bianca sull’utilizzo delle sue immagini tv, in cambio del suo ritorno sull’ammiraglia della Tv pubblica con un nuovo programma. Il precedente di Benigni rischia di diventare devastante per le casse del servizio pubblico, per il patrimonio delle Teche Rai e per il cittadino che finanzia l’azienda con il canone. Siamo di fronte – prosegue il senatore Butti – al secondo caso in pochi mesi di richiesta alla Rai di cessione di diritti Tv che costituiscono un patrimonio storico-culturale unico e collettivo”. “Rispondendo alla mia interrogazione durante un question time in Senato, – prosegue l’esponente del Pdl – il sottosegretario Romani ha affermato che sulla ‘questione Benigni’ si sarebbe al più presto avviata un’indagine interna alla Rai, ma al momento ancora tutto tace. Quali decisioni ha assunto il vertice Rai? Quali sono i criteri che s’intende adottare anche in futuro evitando il più possibile di usare due pesi e due misure? E’ vergognoso – conclude il senatore Butti – che la Rai, anche alla luce dell’attuale congiuntura economica, sprechi denaro pubblico per appesantire ulteriormente le tasche già piene dei soliti noti. Chiederemo al più presto chiarimenti in Vigilanza per capire la vicenda Celentano e la gestione futura delle Teche. E’ il momento di stabilire un criterio fermo sulla base del quale regolamentare la cessione di diritti Tv, che sono parte del patrimonio culturale del Paese”.
22/04/2009 – APcom