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Bova contro Celentano: «Bordighera è bellissima»

La bellezza, il fascino e l’indiscutibile capacità professionale non costituiscono, per chi lo riesce a conoscere, i suoi pregi principali. Raoul Bova, in questi giorni in vacanza a Bordighera dove possiede insieme alla famiglia un alloggio nella zona del Grand Hotel del Mare, è soprattutto un uomo garbato e gentile, e certamente molto semplice. Passeggia insieme alla moglie e ai figli per i carruggi del centro storico e mangia volentieri anche nei ristorantini del lungomare. Gli piace Bordighera, e piace ancor di più alla moglie Chiara, medico, che al bar “Gp”, un mito in corso Italia per generazioni di bordigotti, ha sempre trascorso le sue serate estive in mezzo agli amici, tra i quali anche Massimiliano Iacobucci.

«Bordighera è davvero una città a misura d’uomo – puntualizza Bova stampandoti in viso i suoi grandi occhi chiari – Se vuoi staccare la spina da un mondo frenetico come il mio è la città ideale. Qui la gente è carina, è gentile, non ti soffoca e soprattutto non è invadente». Eppure Bova frequenta i locali della città, passeggia per le vie, va sul lungomare Argentina: «Poco importa i bordigotti sanno essere discreti. Certo che chiedono l’autografo: ma il loro modo di porsi è sempre educato».

Bova cerca quando soggiorna qui di dimenticare la calca delle grandi città, l’affannosa voglia di scattare foto dei fan, e da anni si immerge per le vie bordigotte. «Non so se meritare davvero tutte queste attenzioni – sorride sornione, ma senza vanità alcuna – ma so che venendo a Bordighera sto proprio tranquillo». Racconta delle sue serate non certo mondane, lui che adora la famiglia, tra amici e, perché no, anche in qualche locale pubblico. «Bordighera ha recuperato anche sotto questo profilo – spiega l’attore – anni fa era più spenta ora anche di sera si possono trovare locali che ti consentono di far quattro chiacchiere con gli amici, ascoltare buona musica senza per questo fare follie fino a notte fonda». Evita troppi commenti sul j’accuse mosso lo scorso anno da Celentano sulla qualità della vita e sulle condizioni del mare bordigotto: «È un mare pulito, le spiagge sono accoglienti, ho visto che le stanno ampliando».

E fa l’esempio dei grandi centri dell’Adriatico come Riccione e Rimini: «Non esistono paragoni – dice Bova – qui non c’è il sovraffollamento caotico di quelle zone, a Bordighera vivi bene e sei davvero sereno se vuoi staccare la spina da un mestiere come il mio che ti porta a girare il mondo e che ti costringe sempre al centro dell’attenzione. Bordighera è una città d’élite ed è stata brava a conservarsi tale».

L’attore, che ha avuto in omaggio dal vice sindaco Mario Iacobucci e dall’avvocato Calloni un libro sulla storia locale e due magliette t-shirt con il logo “I love Bordighera”, sottolinea che se si vuol riposare, ma anche divertirsi nella giusta misura senza eccessi, «allora Bordighera è la città giusta».

Bova è poi ripartito ieri, ma tornerà presto. E’ un habituée. Presto sarà di nuovo protagonista sul piccolo e grande schermo: a Roma ha appena presentato (sarà trasmesso dalla Rai in autunno) l’ultimo capolavoro di Ridley Scott girato in America. «Interpreto un guerrigliero cubano castrista – dice – in un film che riporta alla mente la sconfitta Usa della Baia dei porci».

Ma presto sarà anche un agente dei servizi segreti (chi non ricorda la sua perfetta interpretazione in “Ultimo”?) ancora con Pietro Valsecchi in una serie che girerà per Mediaset.

19/07/2008 – Il Secolo XIX

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