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Benigni: «Sono qui per aiutare Silviuccio»

MILANO – «Sono qui per aiutare Silviuccio». Roberto Benigni, acclamato dal pubblico, entra saltellando sulla scena della seconda puntata di RockPolitik e ricordando le polemiche che hanno caratterizzato l’ultima settimana, dopo la trasmissione dil debutto segnata dalla partecipazione di Michele Santoro, invita Adriano Celentano a scrivere al premier una lettera di scuse.

«Adriano, tu hai fatto talmente arrabbiare quel povero Silvio Berlusconi, ti sei preso tutta la libertà, che ora devi chiedere scusa», ha esordito Benigni. «Se vuoi cerco di tirarti fuori: dovresti scrivere una lettera a Berlusconi di scuse, riparatoria, perchè Silvio è in Inghilterra ma sta guardando la trasmissione». Segue l’esilarante dettatura di Benigni a Celentano, seduto ubbidiente dietro un banchetto, come in una scena di Totò, Peppino e la malafemmina (peraltro già citata da Benigni nel duetto con Troisi in Non ci resta che piangere): «O onorevole presidente del consiglio del consiglio dei ministri, anzi leva dei ministri; leva presidente; leva onorevole. Lascia solo O… – ha detto senza freni il toscano -. Aggiungi poi: da non leggere in Bulgaria» alludendo all’«editto» contro Santoro, Biagi, Luttazzi.

E ancora: «Siccome quest’anno ho fatto una trasmissione dove ho preso in giro il capo del governo, l’anno prossimo farò una trasmissione dove prendo in giro il capo dell’opposizione… Aspetta – ha aggiunto – cancella tutto: se perde le elezioni, il capo dell’opposizione è sempre lui, Berlusconi…». E poi, rivolto a Celentano: «Scrivi che Benigni ti ama tanto. Poi digli: noi ti ammiriamo però nel governo c’è qualcosa che non va, e sei tu, caro Silviuccio, come ti chiama Benigni, che devi risolvere tutto. E poi: hai fatto tante cose belle per gli italiani, come per esempio…». Dopo una lunga pausa di imbarazzo, Benigni ha chiamato un compagno di scuola per farsi dare un suggerimento: «Ha detto che fa un giro di telefonate e poi richiama». Conclusione: «Le cose belle che hai fatte sono tante che le sai te. Per scriverle tutte, ci vorrebbero talmente tanti fogli e biro… Concludo così – ha detto Benigni a Celentano – ti dò 24mila baci e una carezza in un pugno», alludendo a due celebri brani del Molleggiato. «Anzi, lascia solo il pugno».

Poi i due hanno cantato insieme «La coppia più bella del mondo»: per l’occasione Benigni si è fatto prestare il vestito da Luisa Ranieri (che se lo è tolto in scena) per vestirsi da donna e prendere il posto di Claudia Mori, l’altra metà della celebre coppia. Poi, rientrando nei propri panni (durante i cambi Benigni è rimasto in mutandoni bianchi e maglietta della salute), il discorso si è fatto più serio. Parlando di libertà di opinione, Benigni ha citato Voltaire: «Io non sono d’accordo con quello che tu dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire». E per concludere un’altra citazione: Socrate che nell’Apologia insegna a curarsi prima delle virtù che delle ricchezze e che chiude così: «È giunta l’ora di andare: io a morire, voi a vivere. Chi di noi vada verso ciò che è meglio, è oscuro a tutto tranne che a Dio».

28/10/2005 – Corriere della Sera

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