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Annozero: al Paladozza di Bologna con Luttazzi e Celentano…

Tre settimane di silenzio. E poi Michele Santoro potrà lanciare la puntata. Come da tradizione: “Annozero può cominciare”. E via con la sigla di Nicola Piovani, i servizi della redazione, l’intervento di Marco Travaglio, le vignette di Vauro. Annozero può (ri)cominciare dal Paladozza di Bologna, il prossimo 25 marzo. Stessa ora e stesso giorno, alle 21 e di giovedì (ingresso libero): non sui canali Rai imbavagliati dalla par condicio, ma in diretta su radio e sulla rete, sul digitale terrestre e sul satellite. Il direttore generale Masi ha sospeso l’informazione per un mese, la squadra di Santoro, e Giovanni Floris di Ballarò, riaccendono il segnale per una sera, anzi ‘Rai per una notte’. Il titolo annuncia una festa per la tv pubblica che, mutilata da una delibera del consiglio di amministrazione, mostra i suoi giornalisti e le sue risorse in trasferta. Con una formula atipica, un po’ rivoluzionaria. Uno sciopero bianco della televisione pubblica. Il comico Daniele Luttazzi, epurato da viale Mazzini con l’editto Bulgaro di otto anni fa, sarà sul palco. E forse sarà in compagnia di Adriano Celentano. Quando la Rai ha cancellato i programmi dal palinsesto, nella concitata conferenza stampa dei conduttori, Santoro aveva reagito con l’istinto: “Loro ci dicono di fermarci, noi troveremo un modo per continuare. Non so dove, come e quando”. E così i sindacati di categoria, la Fnsi e l’Usigrai, iniziano l’avventura nel tortuoso percorso burocratico: permessi, coperture, lettere. Franco Siddi ha scritto al presidente Garimberti e al dg Masi: “L’informazione, la circolazione delle idee, il confronto delle voci non si possono interrompere. La Fnsi, scrive il segretario, ha deciso di promuovere iniziative e manifestazioni per sostenere la libera informazione e assicurare la circolazione di punti di vista e di espressioni culturali e professionali.

Vi comunichiamo che si terrà una pubblica manifestazione per la difesa della libertà di informazione”. Postilla: “Su nostra richiesta e a titolo gratuito, partecipano giornalisti che hanno con voi rapporti contrattuali”. In gergo, si chiama protezione sindacale e, in un ambientino Rai piuttosto teso, concede ossigeno e copertura ai protagonisti del Paladozza. La Fnsi e l’Usigrai creeranno un sito internet di ‘Rai per una notte’ e, per diffondere la manifestazione con qualsiasi mezzo, offriranno le riprese audio e video. La macchina organizzativa è a pieni giri, ma è in movimento da poche ore: “La trasmissione è tutta da costruire e così pure la scaletta degli ospiti: posso dire che ci sarà Floris”. E non Bruno Vespa che, nonostante l’improvvisata ai cancelli di via Teluada, detta (in fretta) la sua rinuncia alle agenzie: “Sono grato a Michele per l’invito, ma ho già detto quello che dovevo dire alla manifestazione di via Teulada. Mi parrebbe peraltro inopportuno partecipare a tre giorni dal voto a una iniziativa che si presta fatalmente a strumentalizzazioni politiche”. L’anfitrione di Porta a Porta rifiuta e invece, all’instante, accettano Floris e Luttazzi. Celentano valuta… Le radio e le tv lavorano per la diretta (anche il Fatto quotidiano sarà tra i sostenitori del 25 marzo). Oggi, intanto, Sky e La7 sapranno se il Tar ha accolto il ricorso contro l’estensione della par condicio, la famigerata norma Beltrandi della Vigilanza, estesa alle emittenti private dall’Autorità di garanzia. Se la Rai blocca l’informazione in nome della par condicio, la maggioranza dei telegiornali è squilibrata. Pende a destra. Fonte Isimm ricerche dell’Agcom. Il Tg1 ha dedicato il 25% al Pdl e il 18 al Pd (4 per l’Idv). Distacco ancora più accentuato per il Tg2: 27 a 17 e 5,7 per l’Idv. Equilibrio tra coalizioni per il Tg3: e 29 a 23 e 4,4 per il partito di Di Pietro. Altri numeri per Mediaset: il Tg5 è di parte (32 per il Pdl e 18 per il Pd). Imbattibile il Tg4 di Emilio Fede che consegna il 63 per cento al Pdl. E il Pd? Non pervenuto.

Car. Tec.

16/03/2010 – Il Fatto Quotidiano

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