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Adriano molto rock tra balli e canzoni un pensiero a Grillo

Prove aperte al pubblico ieri pomeriggio in attesa del doppio concerto di Verona
Il ritorno sulle scene di Celentano dopo 18 anni potrebbe portare in Arena (e in tv) anche un ospite politico con effetti-bomba

ASIAGO Celentano-Grillo sulla stessa scena all’Arena di Verona: il nuovo ticket della politica che vuole farsi nuova potrebbe essere già stampato e pronto per essere esibito l’8 e/o 9 ottobre per il grande ritorno dell’Adriano nazionale dopo 18 anni in uno spettacolo tutto suo dal vivo e stavolta in diretta davanti alle telecamere di Canale 5. Cioè del Cavaliere. Cioè del nemico di sempre. Ma sì, il silenzio sarà pure “rock” come si dovrebbe dire in questi casi, ma i rumori che si odono distintamente dietro le quinte del palcoscenico sul quale lo spettacolo sale e diviene alchimia politica non hanno nulla di “lento”. Anzi. Numerosi sono gli indizi che in queste ore, soprattutto a ridosso di quelle prove aperte offerte al pubblico di Asiago nel tardo pomeriggio di ieri, portano in quella direzione. Che è quella di un evento certamente musicale (qui a fianco pubblichiamo la probabile scaletta areniana), di alto profilo artistico, di indubbio richiamo emozionale ma che in questo momento potrebbe assumere caratteristiche diverse. Quando non canta – come invece ha fatto, e piuttosto bene, ieri al Millepini asiaghese davanti a poco più di 200 fortunati spettatori: un cantiere aperto di assoluta gradevolezza – o quando canta e predica, si sa come va a finire ultimamente con il Molleggiato. A Sanremo, quest’anno, l’han visto tutti: non è andata molto bene. Polemiche a non finire, offese, tensione alta tanto quanto il cachet (poi devoluto in beneficenza). E allora? Ripartire solo dalla musica quando le primavere gagliardiamente esibite sono 74? Non sarà esattamente così, e uno come Carlo Freccero – che di tv, spettacolo, musica e… Celentano s’intende assai – è disposto a scommetterci: «Non sarà un semplice concerto, ma un comizio», riportava La Stampa di ieri. A meno di 8 mesi da probabili elezioni, ecco dunque che il doppio concerto in Arena ai primi d’ottobre potrebbe diventare l’evento telepolitico dell’anno: apparentemente nel segno dell’antipolitica, più che della nuova politica, ma di certo dagli effetti imprevedibili sui partiti tradizionali oggi più o meno malconci. Pensateli assieme sullo stesso palco, quei due, o con un collegamento in diretta: il cantante e profeta della tv nazionalpopolare e il comico (ex?) già re della tv, ora del web e soprattutto leader del Movimento 5 stelle che alle amministrative di primavera ha fatto sfracelli. Che roba. Del resto non sarebbe una sorpresa assoluta: i due da sempre si stimano e lo scorso anno a dicembre Celentano rinunciò a una comparsa da Fiorello (12 milioni di spettatori) per partecipare al concerto pro alluvionati di Genova ospite dell’amico Beppe; prima ancora, aprile 2008, in occasione del secondo V-day a Torino, Celentano mandò un video in cui sosteneva che «non è vero che Grillo è l’antipolitica». Poi, siamo nel febbraio scorso, duettarono sul Corriere della sera sempre con Adriano che faceva a Beppe: «Sei tu quello veramente rock, hai saputo accendere una scintilla lenta ma inesorabile che divamperà quando meno te l’aspetti in un incendio purificatore, inestinguibile». Profetico (ovviamente). Ora, che Grillo si stia dando da fare per le prossime elezioni e per quelle in Sicilia in particolare preparando un “nuovo sbarco dei Mille” con tanto di attraversata a nuoto dello Stretto di Messina, è un fatto certo: ma questo non doverebbe impedirgli l’apparizione-bomba in Arena, come ormai da tanti indicato anche ieri ad Asiago. Attendere per credere. E nell’attesa, l’ex ragazzo della via Gluck ha mantenuto fede alla promessa di cantare per Asiago e gli asiaghesi che in queste settimane l’hanno accolto con la riservatezza di sempre garantendogli la tranquillità per affinare al teatro Millepini la parte musicale dell’Adrianolive che porterà a Verona. Le attese non sono andate deluse. A parte il fastidio, anche fisico, della sorveglianza che doveva garantire zero telefonini, zero videocamere, zero microfoni accesi etc. etc. (cose da gulag sovietico, con l’aggravante del deprecabile comportamento tenuto nei confronti di alcuni giornalisti da tale Gianmarco Mazzi della produzione), e a parte 45 minuti di ritardo sui tempi previsti, riportano i racconti di chi c’era che alle 17.45 Joan Lui è arrivato con serafino nocciola, pantaloni in nuance con bretelle e l’andatura di sempre. Il boato del pubblico d’ogni età l’ha salutato, lui ha risposto ringraziando e attaccando con Soli, scortato dai 18 elementi dell’orchestra di Fio Zanotti. Un saluto al regista Ermanno Olmi con il quale ha duettato con grande simpatia per tutta la durata delle prove (1 ora e 15 minuti circa). «Ogni volta che torno qui mi sorprendo e ritrovo Asiago verde e vergine come un tempo. Per quello vieni qui da 40 anni, eh Ermanno? Sei forte tu. Ah, sono 50 anni? Passa il tempo, eh!». Il cemento è un dettaglio trascurabile, Mario Rigoni Stern avrebbe avuto qualcosa da ridire ma tant’è… La sequenza musicale successiva ha proposto Svalutation, la splendida Sono un uomo libero (indicata come probabile pezzo d’apertura a Verona), L’emozione non ha voce (con la moglie Claudia Mori pronta a filmarlo e lui che finge di scordare le strofe e si fa sostituire dal coro del pubblico). Sondaggio fra i presenti: Con cosa aprire in Arena? Dieci risposte diverse in una manciata di secondi: la produzione è vastissima e lui – riferisce ancora un fedelissimo – ci ha scherzato su dicendo di confondere parole, titoli e tutto il resto. È stata poi la volta di Pregherò sulle note di Stand by me, due rock’n’roll galvanizzanti anche per Olmi («Mi sento come se avessi 20 anni»), qualche passo da Molleggiato vecchio stampo, pubblico in piedi per Azzurro: coro da brividi. Come da brividi, assicurano i presenti, è stata la chiusura sulle note di Deus. Un grazie, una promessa: «Cercherò di riflettere sulla richiesta di un concerto ad Asiago. Siete simpatici». Parola di Molleggiato. Arrivederci in Arena, con tanti amici e un probabile ospite.

Stefano Girlanda

16/09/2012 – Il Giornale di Vicenza

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