ACfans

Adriano Celentano: “Facciamo finta che sia vero”

Il 29 novembre esce il nuovo album del Molleggiato con le collaborazioni di Franco Battiato, Jovanotti, Giuliano Sangiorgi e Manu Chao. Lo ha presentato alla stampa sua moglie Claudia Mori.

di Marco Agustoni

Qualunque cosa Adriano Celentano faccia è un evento. Che si tratti di uno show, una comparsata in tv, un’esternazione, persino una semplice telefonata, ogni sua parola e azione viene accolta da tutti come profezia. Figuriamoci quindi un album di inediti. Con queste premesse, Facciamo finta che sia vero, in uscita il 29 novembre, si preannuncia come uno dei principali appuntamenti musicali (e non solo, in virtù delle considerazioni appena fatte) di questo fine 2011.

“Sono molto agitata, perché questo è un disco e un progetto molto particolare”, è l’esordio di Claudia Mori, impegnata a presentare Facciamo finta che sia vero in anteprima alla stampa. “Non escludo che Adriano porti l’album in giro dal vivo, anche se non posso assicurarvelo, perché è sempre imprevedibile” Che si tratti di un lavoro particolare lo si capisce già dal singolo Non ti accorgevi di me, brano a cui ha collaborato Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, che accosta una linea vocale tradizionale a sonorità moderne.

Non mancano canzoni che più si avvicinano ai precedenti lavori del Molleggiato, come Ti penso e cambia il mondo, né ovviamente i riferimenti sociali e politici nei testi, come nella title track (musica del premio Oscar Nicola Piovani e testo di Franco Battiato) o in Non so più cosa fare, uno degli episodi più riusciti, in cui Adriano recita: “Sento che sto precipitando in un acquario senza pesci, mentre una radio sta annunciando che laggiù la pace ancora non c’è”. E proprio questo brano può contare sulla collaborazione di Battiato, Sangiorgi, Lorenzo Jovanotti e, alla scrittura, Manu Chao: di quest’ultimo in particolare si avverte lo stile distintivo nell’andamento ritmico incalzante e malinconico allo stesso tempo.

“È una sorta di pamphlet, un grido di rabbia”, spiega la Mori. E infatti tra “pappagalli ammaestrati”, “preti che gestiscono segreti” e “funzionari che si fanno prendere la mano”, il punto di forza di Facciamo finta che sia vero è proprio la capacità di raccontare e puntare il dito senza però risultare pesante, grazie alla musica sostenuta di brani come La cumbia di chi cambia, altra collaborazione con Lorenzo Cherubini assieme a Fuoco nel vento, o nella cupa Il mutuo, l’unica canzone scritta interamente da Celentano. Nel disco Adriano è insomma riuscito a rimanere se stesso pur affidandosi ad altri (ricordiamo, oltre ai già citati artisti, Trilok Gurtu, Phil Palmer, Raphael Gualazzi e Matteo Saggese), a innovarsi pur rimanendo al 100% Molleggiato.

24/11/2011 – Sky.it

Exit mobile version