ACfans

Adrian, mistero fitto. E folla per i provini

Adrian - CASTING

In fila studenti, impiegati ma anche professionisti dello spettacolo. Luca: «Vado a iscrivermi, provarci non fa male». Marty: «Evento che coinvolge la città».

di Giulio Brusati

Studenti, impiegati, hostess e pensionati. Ma anche musicisti, ballerini, attori e registi. È l’umanità varia che si è presentata al primo casting di «Adrian», il megashow di Celentano in diretta dal Teatro Camploy dal 21 gennaio per nove puntate, in prima serata su Canale 5. Il viavai di persone, fuori e dentro il teatro di Veronetta, attira una serie di curiosi: «Quando arriva Celentano? Cosa farà?». Più si avvicina e più lo show del Molleggiato diventa misterioso. Luca, impiegato quarantenne di Verona, passa per caso dal Camploy, chiede informazioni a un paio di ragazze che escono, ed entra pure lui: «Dove vado? A iscrivermi. Provarci non mi farà male, giusto?».

TOP SECRET. Niente foto, niente domande: gli addetti alla sicurezza sono categorici. Trapela solo che le selezioni, in programma il sabato mattina, porteranno uno spaccato di Verona sul palco del Camploy o in mezzo al pubblico. Non si conoscono nemmeno le modalità per partecipare, eventualmente, allo show.

ATTORI, ATTRICI E BALLERINI. Stefano Paiusco è un volto noto della scena teatrale italiana: attore, regista, burattinaio, mago. «Mi hanno fatto un provino d’attore. D’altra parte, io recito da 40 anni e non posso essere che me stesso. Non so dove porterà tutto questo, ma ho visto che gli autori ridevano, e mi sono divertito anch’io». E della polemica innescata dalle compagnie amatoriali, «costrette» a lasciare il Camploy a Celentano? «L’operazione “Adrian” la trovo positiva per tutta la città. Quelle compagnie sono ora posizionate bene in altri teatri. Tutti ci hanno guadagnato. Certo, se penso che gli amatoriali pagavano solo 45 euro a sera per avere il Camploy e noi professionisti dovevamo sborsarne 600… E non ho mai protestato!». A teatro c’è anche la famiglia Bronzato (padre regista e due figli ventenni) di Estravagario e Cantieri Invisibili: «Provino semplice, con domande normali. Cosa stanno cercando? Non lo so! Mistero! La polemica degli amatoriali? Non avevano motivo di protestare».
Per Estravagario Teatro c’è anche il cinquantenne regista Ermanno Regattieri («Qui per pura curiosità») che entra con Giovanni Vit, ventenne, della Barcaccia: «Il mistero su questo Adrian si infittisce. Intrigante! E poi Celentano ci piace molto, “l’è ‘n po’ mato come noialtri de Verona”». Della Barcaccia c’è anche la giovane Marty Romeo, impegnata oggi con la compagnia di Roberto Puliero al teatro di San Michele nella «Serva amorosa»: «Anch’io sono curiosa: Adrian è un evento che sta coinvolgendo Verona e vorrei vedere un po’ di più dietro le quinte che succede». Le ventenni Francesca e Matilde, invece, recitano con Punto in Movimento di Roberto Totola: «Ci hanno spinto loro e siamo molto emozionate: sono occasioni per crescere». Stessa idea per Sofia, 18 anni, e Amos, 23 anni, entrambi di Bussolengo: «Questo è il nostro primo provino. Balliamo con il centro danza Arabesque e volevamo capire qualcosa in più dello show».

LE HOSTESS. Giada, 22 anni, Greta, 22 anni e Francesca, 25 anni, sono studentesse e hostess dell’MS Group: «Speriamo che una di noi tre possa fare questa esperienza. Noi di solito lavoriamo in Arena, durante i grandi eventi. Partecipare ad Adrian sarebbe mettersi alla prova e conoscere una star come Celentano».

IL MUSICISTA. Diego Dalkodo, quarantenne, è il chitarrista di band come Hell Demonio, Cactus Quiller e 3Tons: «Sono qui ai provini perché… ho sentito la chiamata. E poi di Celentano ho visto tutti i film e ascoltato decine di dischi. Mi manca la sua autobiografia, “Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai”. E vorrei vederlo da vicino».

13/01/2019 – L’Arena

Exit mobile version