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A Venezia più di un migliaio per Yuppi Du

proiezione del film "Yuppi Du" (1975) di Adriano Celentano al cinema all'aperto di Campo San Polo (Venezia, 29/08/2017)

In campo San Polo pienone per “Yuppi Du”, uno dei film più famosi di Adriano Celentano.
Un’iniziativa autofinanziata dai residenti, dopo lo stop del Comune di qualche anno fa.

Scene d’altri tempi. Non di un passato remoto, ma di pochi anni fa. Sembra però essere passato un secolo. Alla vigilia della Mostra 2017 è tornato il cinema all’aperto a Venezia, in quel campo San Polo che per tradizione ha sempre ospitato le rassegne estive fino alla gestione commissariale di Vittorio Zappalorto.

Da quel momento in poi le condizioni disastrate delle casse del Comune non hanno più permesso di reiterare la tradizione. Ci hanno pensato i residenti a rompere il tabù: martedì sera è stata organizzata la proiezione di “Yuppi Du“, il lungometraggio di Adriano Celentano del 1975. L’organizzazione è stata resa possibile grazie all’impegno della municipalità e di numerose realtà cittadine, oltre che grazie alla concessione del “clan Celentano”. Nessuna risorsa pubblica è stata spesa, per una “proiezione resistente” di una città che vuole riscoprire e difendere le proprie tradizioni popolari. I social network sono stati “invasi” dalle foto dei partecipanti (oltre un migliaio) che da casa si sono portati la propria sedia.

29/08/2017 – VeneziaToday.it

Il profilo della giornalista Vera Mantengoli su Twitter

Il cinema all’aperto di Campo San Polo che tradizionalmente precedeva la Mostra del Cinema di Venezia, soppresso durante la gestione commissariale del 2014-2015, rivive per una sera: in molti con una sedia portata da casa, altri seduti per terra, i veneziani hanno assistito questa sera alla proiezione di «Yuppi du», il famoso film di Celentano del 1975. L’iniziativia è stata possibile grazie all’impegno dei cittadini, della Municipalità di Venezia-Murano-Burano e della concessione del «Clan Celentano». La proiezione è stata interamente autofinanziata. Nessun soldo pubblico, dunque, ma una compartecipazione di singoli cittadini, imprese e associazioni.

29/08/2017 – La Stampa

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