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«Vergogna: faccia una puntata “riparatoria”»

Dure le reazioni della maggioranza dopo «Rockpolitik»

Del Noce: «Programma politico e orientato». «Santoro, intervento patetico e populista». E c’è chi chiede già le dimissioni di Meocci

Le frasi di Adriano Celentano a «RockPolitik» sulla maggioranza di governo, Silvio Berlusconi, i partiti del centrodestra, il sindaco di Milano (Fi) Gabriele Albertini, condite poi dall’intervento di Michele Santoro, hanno subito scatenato le reazioni della maggioranza che chiede «la par condicio» e una «puntata riparatoria», oltre alle dimissioni del direttore generale della Rai Alfredo Meocci.

DEL NOCE: «PROGRAMMA POLITICO» – «Credo che tutti abbiano capito perché Celentano rifiutasse qualsiasi forma di controllo editoriale», ha commentato il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce. «Non è intrattenimento, ma un programma politico e politicamente orientato. Sono sempre più convinto di aver fatto bene a fare ciò che ho fatto», cioè di autosospendersi.

«SANTORO POPULISTA E DEMAGOGICO» – «Lo spazio politico e culturale che occupava Santoro non è mai scomparso dalla tv, sono cambiati i protagonisti». Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia alla commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Lainati. «Invece di Santoro ci sono altri giornalisti che curano l’area politica di sinistra. C’è stato un proclama intriso di populismo e demagogia. Sono dispiaciuto che una persona come Celentano sia stata indotta in errore citando una statistica di un’associazione dichiaratamente di sinistra (Freedom House, ndr) che non vive la realtà dell’informazione italiana. Il mio partito è stato sette anni all’opposizione e non posso accettare che venga dipinto come una forza reazionaria e illiberale».

AN: «PATETICO» – «Santoro è apparso per certi versi un po’ patetico», è stata l’opinione del capogruppo di An presso la commissione di Vigilanza Rai, Alessio Butti. «Soprattutto quando si è rivolto alle figlie. Un buon sociologo gli consiglierebbe di usare altri mezzi per comunicare con loro che non siano gli schermi della Rai».
«Santoro a recitare la parte del povero epurato, del martire della libertà d’espressione nell’era del tiranno di Arcore e dei suoi ‘editti bulgari’: niente di nuovo stasera da Celentano», ha detto il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Che delusione vederlo sposare e avallare la politicizzazione manichea e il conformismo radical-chic».

«PUNTATA RIPARATORIA» – «Chiediamo a Celentano di ripristinare la par condicio e il pluralismo nella prossima puntata di Rockpolitik, che deve essere riparatoria», ha chiesto Bonatesta. «Il direttore generale della Rai Meocci farebbe bene ad andarsene a casa. Della vergognosa santoreide celentanesca si deve occupare la commissione di vigilanza, anche prendendo visione del contratto che dà carta bianca all’imbonitore a nove zeri di lire appaltandogli gli schermi dell’ammiraglia del servizio pubblico radiotelevisivo pagato dagli italiani».

GENTILONI: «ERA EMOZIONATO» – «Mi ha fatto piacere rivedere Santoro in televisione», ha invece detto Paolo Gentiloni, presidente della commissione di Vigilanza Rai. «Forse era anche un po’ emozionato. La sua presenza per lui è stata una vittoria. Celentano sta facendo vedere un programma di qualità e la partecipazione di Santoro si è inserita bene. Non mi pare che questo provochi crolli o disastri come qualcuno pensava. È semplicemente un discorso sulla libertà d’informazione, uno dei valori della nostra Costituzione».

CAPEZZONE: «ESEMPIO DI PERONISMO» – Secondo il segretario dei Radicali, Daniele Capezzone, «abbiamo avuto un esempio di nuovo peronismo, di demagogia post-politica e post-democratica. A nessun esponente democraticamente eletto dai cittadini, e perciò responsabile dinanzi a loro, viene concesso di potersi rivolgere senza contraddittorio a 8-9 milioni di spettatori in modo diretto».

RIZZO NERVO: «GRAZIE A CELENTANO» – «Voglio ringraziare Celentano: ‘Rockpolitik’ è stato finora la migliore dimostrazione che la Rai è tornata a essere uno spazio di libertà». È l’opinione del consigliere Rai Nino Rizzo Nervo (Margherita). «Celentano non ha fatto altro che il cronista di quanto è avvenuto in questi anni nel nostro Paese. Ha ristabilito spazi di libertà che prima erano stati chiusi».

21/10/2005 – Corriere della Sera

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