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Addio a Pau Dones, il frontman dei Jarabe de Palo che amava l’Italia

Pau Dones

Lo staff, comunicando il suo profondo dispiacere per la scomparsa di Pau Dones, ricorda agli utenti che il frontman degli Jarabe de Palo, icona musicale anni ’90-2000, era un ammiratore di Celentano, probabilmente influenzato dalla mamma, come si evince da quest’articolo di tre anni fa lanciato dall’agenzia giornalistica DIRE, per uno dei suoi ultimi tour in Italia, paese che adorava.

Jarabe de Palo in Italia. Pau Dones: “E’ casa mia”

ROMA – “Come si dice, i love you?”. Parole d’amore per l’Italia, in inglese per un uomo di mondo come Pau Dones, leader dei Jarabe De Palo, nato nel comune spagnolo Montanuy, comunità autonoma dell’Aragona, cresciuto a Barcellona e residente a Berlino. Ma soprattutto grande appassionato dell’Italia.

“Non so quanti musicisti spagnoli hanno la possibilità di venire in Italia per suonare, presentare le proprie canzoni – dice all’agenzia Dire – Io ho una piccola casa a Formentera. Lì ci vengono molti italiani e molti mi riconoscono. Quasi mi conoscono più gli italiani che gli spagnoli. Io posso solo ringraziare l’Italia”.

Pau Dones sarà nel nostro Paese da oggi, con il concerto a Napoli all’Ates Arena Flegrea e quello del 20 alla Cavea all’Auditorium Parco della Musica a Roma. Recentemente con i Jarabe ha inciso un disco e iniziato il tour. E ha scritto ’50 PALOS… E CONTINUO A SOGNARE’, un libro “che non è una autobiografia”, in cui ha raccolto pensieri, racconti sulla sua vita. Anche sulla malattia, il cancro, che lo ha colpito nel 2015 e che recentemente ha scoperto essere tornata.

Napoli e poi Roma, come essere…”a casa mia. Sono sul Mediterraneo. Gli italiani li sento come dei fratelli. Mi piace il paese, la cucina, la gente, che è aperta e generosa. Sono sempre molto carini con noi. Ricordo la prima volta che sono venuto in Italia: ero in un ristorante a Modena, ero con la mia fidanzata e non mi fecero pagare dicendomi che ero un loro ospite”.

Recentemente ha pubblicato un album per festeggiare i vent’anni di carriera della band, in cui ha rivisitato i suoi grandi successi, e un libro: “Quest’anno compito 50 anni, i Jarabe 20. Volevamo fare qualcosa di speciale. Rivisitare le nostre canzoni con piano e voce, cioè nel modo come sono nate. E la gente ha apprezzato”.

Sul libro, “ho iniziato così, senza esperienza. Alla fine sono venuti fuori 50 capitoli, non lunghi, in cui parlo di morte, vita, sesso. Di tante cose, che sono nella mia testa. Ma non è una autobiografia, non quella tipica. Non volevo parlare dell’artista ma della persona. Chi è Pau Dones? Una persona che ha ha scelto di scrivere canzoni e che ha lavorato tanto per questo. E voleva vivere come un musicista”.

E questo suo vivere da musicista lo porterà domani a Napoli, di cui ama la gente, la cucina e le canzoni: “Quando ero più giovane sognavo di fare il musicista, di salire sul palco, volevo suonare la chitarra. Ma non sapevo dove potevo arrivare. Un giorno sono a New York, un altro a Los Angeles, domani a Napoli. E non pensavo fosse possibile- ha ammesso- Se potessi, mi piacerebbe cantare Tammurriata Nera. È una canzone bella, tragica, mi piacerebbe farla. Come mi piacciono le canzoni di Renato Carosone, che sentivo da bambino. E poi Adriano Celentano, molto amato da mia mamma“.

Lo staff di ACfans

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