ACfans

Petizione e raccolta firme per salvare il Bosco di Gioia

Radere il bosco di Gioia

Il Bosco di Gioia è una superficie di più di 10.000 mq con 200 piante d’alto fusto (magnolia, faggio, platano, leccio, tiglio, carpino, olmo, abete, quercia rossa, cedro…) fra cui esemplari di 50, 60, 70 anni. Si trova nel centro di Milano tra via Melchiorre Gioia e via Galvani. La Regione Lombardia, in accordo con il Comune di Milano, ha in programma di radere al suolo il bosco per fare posto agli edifici nel Nuovo Polo Regionale.
Leggi la storia del Bosco di Gioia. Cambia il destino del Bosco di Gioia firmando la petizione che chiede di risparmiarlo e trasformarlo in verde pubblico, così come previsto dal Piano Regolatore fino al 2000.

alberi: 200; firme: 15.541; rispetto delle persone, risposte dalle istituzioni: ZERO

CITTADINO, IL TUO PARERE NON CONTA NIENTE.
Sappiatelo, tutti voi 15.541 che avete firmato per la salvezza del Bosco di Gioia e che avete dedicato tempo ed energie a questa battaglia pacifica e civile: il rispetto e la considerazione che ricevete dalle istituzioni è ZERO. Non uno dei destinatari della petizione ha avuto la decenza di rispondervi. Fingere che il dissenso non esista per paura di un contraddittorio, rifiutare qualsiasi dialogo: questo l’atteggiamento dei nostri amministratori, salvo ricomparire sotto elezioni per dirvi quanto siete importanti per loro (e per il loro stipendio milionario pagato con denaro pubblico). Fate conoscere la vostra opinione in proposito direttamente agli interessati:

Gabriele Albertini, Sindaco di Milano
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia
Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano

21/09/2005 – www.boscodigioia.it

Milano dall'alto
Foto: Milano dall’alto

Credo sia un tema molto importante e l’ho voluto pubblicare anche perchè sappiamo quanto giustamente starà a cuore al nostro caro Adriano!
Chissà, magari ne parlerà pure nel suo “RockPolitik”…

Facciamoci sentire dai nostri dipendenti, esigiamo una risposta da chi è pagato da noi!

Come ben dice Beppe Grillo:
Il ruolo del politico è uno solo, quello di servire lo Stato. Il politico (ma perché chiamarlo ancora così?) è un nostro dipendente. Dipende dai nostri voti, dalle nostre tasse (con cui gli paghiamo lo stipendio), dai programmi che noi proponiamo o approviamo e che deve unicamente limitarsi ad eseguire.
Dobbiamo abituarci a pensare al politico come a un nostro dipendente, le sue dichiarazioni non ci devono interessare, ma solo i fatti.
Non può prendere iniziative importanti senza consultarci
.”

Ricordiamoci che lo Stato siamo noi, il popolo!
Purtroppo però come sappiamo spesso “tra la teoria e la pratica c’è di mezzo il mare”! 🙄

Andrea

Exit mobile version