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Incentivi per chi scommette sul “solare”

Un decreto delle Attività produttive concede un bonus sul surplus prodotto e venduto alla rete elettrica

Energia Pulita

ROMA. Il “solare” apre le porte a famiglie, condomini e imprese. Via, dunque, agli incentivi per chi scommette sul fotovoltaico. È in arrivo sulla Gazzetta Ufficiale un decreto del ministero delle Attività produttive, di concerto con l’Ambiente, per l’incentivazione dell’energia elettrica di origine solare prodotta con impianti fotovoltaici. Si tratta, in pratica, di incentivi in conto energia, che arriveranno con l’energia prodotta in surplus, venduta alla rete elettrica a tariffe incentivate, pari a tre volte la tariffa media delle forniture di energia elettrica. La tariffa è differenziata in base alla potenza dell’impianto, che dovrà, dunque, essere in esercizio e sottoposto a manutenzione.
«Un decreto complesso – sottolinea Claudio Scajola, ministro delle Attività produttive – che arriva in ritardo, ma è molto significativo in un Paese che ha bisogno di energia». Una produzione di energia a bassissimo impatto ambientale, può aiutare a risolvere una questione, quella dell’energia, che secondo Altero Matteoli, ministro dell’Ambiente, «é il problema di
questo inizio secolo».
In passato gli incentivi venivano dati in forma di finanziamento per gli impianti, come i 10mila tetti fotovoltaici che hanno visto coinvolte per lo più amministrazioni locali.

Gli incentivi
Per un impianto da 20 kilowatt di una famiglia o di un piccolo condominio il decreto prevede che i consumatori continuino a d avere la possibilità, per esempio di notte, di acquistare energia dalla rete, ma anche di vendere quella prodotta in eccesso. Tutto viene registrato su un contatore e a fine anno si effettua il conguaglio: l’energia acquistata dalla rete costa 15 centesimi al kilowatt, tasse comprese, su quella venduta alla rete c’è un incentivo di 45 centesimi al kilowatt, più il prezzo pagato dalla rete. Il problema è rappresentato dal costo base dell’impianto fotovoltaico che ha un costo di circa 7mila euro e produce in media 1.100 kWh l’anno.
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas è chiamata a determinare le modalità per la copertura degli incentivi tramite un prelievo sulle tariffe elettriche (circa 0,014 centesimi di euro per ogni kWh) e a individuare l’organismo erogatore dell’incentivo (Cassa conguaglio per il settore elettrico), con le relative modalità tecniche.
Saranno previsti quattro bandi l’anno: per i piccoli basterà una semplice domanda con il progetto preliminare, per i grandi è prevista una gara per innescare un processo di competitività tecnologica.
Il beneficio riguarda l’installazione di 100 MW di impianti fotovoltaici, di cui il 60% per impianti piccoli e medi, la restante parte per quelli grandi, che hanno una potenza massima installabile di 1 MW. Una volta concesso l’incentivo il soggetto è tenuto ad avviare i lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico entro 6 mesi dalla comunicazione (12 per gli impianti oltre 50 kW) e concluderli entro 12 mesi (24 oltre 50 kW). Altri 6 mesi sono, poi, a disposizione per la messa a punto e il collaudo dell’impianto.

Gli obiettivi
L’obiettivo è quello di raggiungere i 300 MW nel 2015, contro gli attuali 20 MW, di cui solo la metà funzionante. Trascurabile l’impatto sul territorio, visto che saranno interessati circa 40 ettari in tutta Italia, poco più di due ettari a Regione. «L’Italia – conclude Scajola – é ancora troppo dipendente dal petrolio e occorre arrivare ad aver un mix energetico che abbia un minor costo e maggior sicurezza. La nostra necessità é quella di sviluppare la ricerca nell’energia solare anche nell’ottica del protocollo di Kyoto, per arrivare ad avere un’energia più pulita».
Scajola ha sottolineato che ha iniziato a occuparsi anche del nucleare, cominciando a costruire accordi per la costruzione di centrali di nuova generazione all’estero, per una partecipazione dell’Italia. Proprio su questi temi il ministro proporrà una Conferenza nazionale sull’energia. In arrivo anche una serie di decreti sulle energie alternative.

Nicoletta Cottone

29/07/2005 – Il Sole 24 Ore

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