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E’ allarme per la Terra
‘Si riscalda troppo in fretta’

SOS AMBIENTE

Lo afferma il quarto rapporto sui cambiamenti climatici dell’Ipcc, di cui avevamo già fornito un’ampia anticipazione. Dito puntato sull’emissione di CO2, colpevole di favorire il circolo vizioso che provoca l’effetto-serra

Roma, 29 gennaio 2007 – Il riscaldamento della temperatura del pianeta procede a ritmi sempre più rapidi. E’ questo l’elemento centrale del quarto rapporto sui cambiamenti climatici dell’Ipcc, l’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu, che verrà presentato ufficialmente venerdì prossimo, e del quale Quotidiano Nazionale e Quotidiano.net avevano già fornito un’ampia anticipazione lo scorso 20 gennaio.

Già da oggi infatti i maggiori esperti mondiali di clima sono riuniti a Parigi per confrontarsi sulle ultime evidenze scientifiche in materia e cominciano a delineare i contenuti del nuovo rapporto prima della definitiva approvazione che arriverà in questi quattro giorni di summit internazionale.

Lo studio – che aggiorna il precedente dossier realizzato nel 2001 dall’Ipcc – conferma la natura antropica dell’effetto serra e lancia un nuovo grido d’allarme: al problema dell’aumento progressivo della temperatura si affianca ora quello del ritmo sempre più veloce del riscaldamento globale. Se nel periodo che va dal 1905 al 1975 la temperatura cresceva al ritmo di 0,06 gradi al decennio, nel periodo 1975/1995 si è passati a 0,13 gradi, mentre negli ultimi dieci anni c’è stato un boom che ha portato l’incremento medio addirittura a 0,23 gradi.

La situazione è anche peggiore di quanto si pensasse e di quanto gli stessi climatologi dell’Ipcc avessero ipotizzato nel loro precedente rapporto del 2001. Non solo da qui alla fine del secolo le temperature globali aumenteranno tra i 2 e i 4,5° C, come già si temeva, ma si potrebbe arrivare anche a un incremento di 6 gradi.

La colpa è di un circolo vizioso già innescato e difficile da fermare. L’aumento della temperatura fa aumentare l’evaporazione di oceani e mari. Di conseguenza si infittisce nell’atmosfera la coltre di vapore acqueo, che è un potente agente responsabile dell’effetto-serra. Dal 1970 a oggi, la concentrazione di vapore acqueo è aumentata del 4 per cento.

Tutti i modelli climatici esaminati dai 2.000 esperti coinvolti nello studio indicano poi che il surriscaldamento globale indebolisce le capacità del pianeta di assorbire l’anidride carbonica in eccesso. Questo potrebbe accrescere del 44 per cento le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera, con l’effetto di un aumento della temperatura media di 1,2 gradi in più del previsto nel corso del secolo.

Creato nel 1988 dall’Onu l’Ipcc ha il compito di fornire una base scientifica alle decisione politiche che i vari governi e gli organismi internazionali prendono di volta in volta per contrastare l’aumento di CO2 e dei gradi sul termometro. I rapporti di questo amplissimo gruppo di scienziati, riconosciuti dai 192 Stati dell’Onu, sono stati infatti all’origine della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici nel 1992 e del protocollo di Kyoto del 1997.

Nei quattro giorni di discussione parigina gli esperti dell’Ipcc dovranno approvare definitivamente le mille pagine del quarto rapporto sul clima (che sarà presentato venerdì) e procedere alla redazione di un “rapporto sulle intenzioni dei decisori”, una sintesi di una decina di paginette del loro studio.

La comunità scientifica è sempre stata divisa sulle cause dell’aumento delle temperature registrato nell’ultimo secolo. Diversi esperti la fanno rientrare nel normale avvicendamento tra periodi freddi e caldi che ha accompagnato i 180milioni di anni di vita della Terra.

Il quarto rapporto non potrà però che incrinare qualche certezza, vista anche la fama di imparzialità e di serietà dei climatologi coinvolti. C’è il 99 per cento di probabilità, hanno concluso gli esperti, che i livelli di anidride carbonica e il riscaldamento globale siano nettamente più alti rispetto alla variazione media degli ultimi 650mila anni.

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IL BLOG Il pianeta azzurro di A. Farruggia

29/01/2007 – Quotidiano.net

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