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Amarcord – 125 milioni di CA7..TE, lo spot tv e le polemiche sul titolo [VIDEO]

locandina del programma televisivo "125 milioni di caz..te" (2001) di Adriano Celentano

Ringraziamo anche questa volta Andre Repe per aver pubblicato e condiviso con noi, lo spot televisivo della trasmissione 125 MILIONI DI CA7..TE andata in onda nel 2001 su RaiUno.

I temi sono i cibi transgenici, la legge sulla donazione degli organi, la frenesia del vivere moderno, l’amore. Il debutto fa segnare oltre 12 milioni di spettatori nella prima parte e quasi 8 nella seconda, con uno share medio del 41,95%.

https://www.youtube.com/watch?v=BG8MXwZHKgg

Togli una zeta e mezza
ecco il nuovo show di Celentano

Siparietto del “Molleggiato” insieme a Zaccaria e “Avvenire” attacca: “Tanti cervelli per una provocazione”

MILANO – Adesso quel programma è davvero impronunciabile. Il lavoro di lima fatto sul titolo dello show di Adriano Celentano e che ha dovuto accontentare tutte le voci critiche in Rai, ha raggiunto il massimo grado di mediazione possibile. Con il risultato che è difficile sia scriverlo che, per la sfortunata annunciatrice che lo dovrà fare, pronunciarlo.

Il programma si chiamerà ancora “125 milioni di cazzate”. Ma graficamente ci sarà solo una mezza zeta e, forse, subito dopo, un paio di puntini, qualcosa che potrebbe apparire come “125 milioni di caz..ate”. Il titolo che ha messo d’accordo tutti è stato presentato alla stampa, alla Rai di Milano, in uno scherzoso duetto sceneggiato fra il presidente Roberto Zaccaria e lo stesso Celentano, con l’inserimento del direttore di Raiuno Maurizio Beretta e l’ausilio del dizionario.

Ma l’impressione che il polverone sollevato nei giorni scorsi su quella parola dopo “milioni”, da molti considerata impronunciabile, fosse appunto solo un polverone, è stata confermata dal fatto che è anche andato in onda lo spot del programma stesso con il titolo già nella nuova versione. L’accordo, dunque, con tutta probabilità, era già stato trovato nei giorni scorsi.

Dopo un breve botta e risposta tra Zaccaria e Celentano su come trovare una soluzione per modificare il titolo, Zaccaria ha proposto di togliere prima la c. “Ma questa è importante“, ha replicato Celentano. “Se togliessimo allora la parte di centro della parola?”, ha domandato Zaccaria. “No – ha risposto Celentano – quelli del centro si arrabbierebbero. Lasciare la C e la “te” finale si presenterebbe poi ad altre interpretazioni e io voglio che la gente capisca chiaramente che si tratta di ‘cazzate’“.

A questo punto è intervenuto Berretta secondo il quale: “Io avrei tagliato di più, avrei tolto completamente dalla c in avanti”. Ma il programma andrà in onda? ha chiesto Zaccaria a Celentano che ha replicato: “Se rimane almeno con la mezza zeta di centro e i due puntini, credo di sì, ma spero che nessuno creda che qui si sta scherzando perché se si tocca la mezza zeta io non vado in onda“. Sorridendo Zaccaria si è quindi detto d’accordo, anche perché, ha spiegato “capisco che non si voglia toccare la zeta. D’altronde – ha aggiunto – io mi chiamo Zaccaria, con la zeta iniziale, e so che in molti vorrebbero togliermi di mezzo”.

Agli attacchi che il “Molleggiato” ha subito in queste ore, si è aggiunto quello del quotidiano cattolico “Avvenire” che oggi ha scritto che si potrebbe essere di fronte a “un imponente conto alla rovescia” e se le “scempiaggini” previste dal sono 125 milioni, “l’unica consolazione è che, a questo punto, siamo già a quota 124 milioni 999.999”.

Poi il giornale dei vescovi ha criticato “un evento mediatico per il quale si è mobilitato un trust di cervelli”, fra i quali Michele Serra, Carlo Lucarelli, e il dj Linus. “Tutti insieme per partorire una ‘provocazione’ di sette lettere”.

18/04/2001 – La Repubblica

Fabrizio

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