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Solo un’incognita ci può salvare

di Adriano Celentano

Ciao ragazzi!
Non so se vi siete accorti, ma siamo di fronte a una svolta. Quella con la curva pericolosa, dove è più facile sbandare. Un asfalto assai scivoloso non soltanto per la Formula 1 ma per l’intero Paese. La grande corsa è per domenica 5 giugno. Finalmente si vota per i nuovi sindaci, e i candidati nelle varie città mi sembrano di tutto rispetto, di bell’aspetto e devo dire anche simpatici, quando si mostrano così “bisognosi” dell’affetto del popolo. A Milano abbiamo Giuseppe Sala, Stefano Parisi e Gianluca Corrado. Io, che amo così tanto Milano e non passa giorno che almeno una lacrima non cada solitaria sulle vie di “quel ramo del lago di Lecco” (dove poco più lontano abito anch’io), non faccio che pensare a chi potrebbe essere l’uomo che si prenda cura della povera Milano. La cui bellezza, sia pure per stili diversi, non era inferiore a quella di Venezia. E allora mi domando cosa mai potranno fare Sala, Parisi o Corrado se non promettono che almeno una volta al giorno piangeranno sull’inarrestabile processo di distruzione causato proprio da quei sindaci che via via si sono succeduti dalle “Cinque Giornate” in poi.
Milano, che per come è posizionata nello Stivale è senza dubbio il centro d’Europa, non per questo è più importante di Roma. Un tempo i romani erano i padroni del mondo. E adesso guarda come si sono ridotti… Le strade sono piene di buche e rifiuti, i cittadini non sanno più cosa fare, sono confusi anche nel dialetto, se chiedi a qualcuno dove si trova la tal via, ti risponde in milanese. Una città che non la puoi più neanche incendiare, come fece un tale tanti anni fa, perché il caos e il traffico sono ignifughi a qualunque tipo di ordine e pulizia. Però non possiamo neanche fare orecchie da mercante e abbandonarla. Perché vorrebbe dire abbandonare l’Italia e, più su ancora, anche parte dell’Europa e oltre. Ecco quindi l’urgenza di un uomo o di una donna forte.
Sono cinque i candidati che si contendono Roma. E tutti e cinque, a mio parere, dimostrano una certa potenza. Marchini, per esempio, oltre che simpatico è anche ricco. E questa potrebbe essere una chance, in quanto non avrebbe alcun bisogno di rubare, per cui la sua dedizione sarebbe volta solo al bene di Roma. Giachetti e Fassina non sono ricchi, ma anche in loro intravedo la tenacia di chi ce la può fare. Poi ci sono le due ragazze: Giorgia Meloni e Virginia Raggi.
La Meloni la conosco un po’ di più per averla vista in televisione e mi piace molto quando parla, sia nel modo sia – il più delle volte – in quello che dice: potrebbe sicuramente regalare delle sorprese. E poi c’è, direi, la sorpresa assoluta: Virginia Raggi, che rispetto alla Meloni ha anche il pregio di essere un’incognita. Una specie di salto nel buio dal quale i romani non possono sottrarsi. Certo, mi rendo conto, non è facile. Ma io mi chiedo, e forse anche i romani dovrebbero chiedersi: non è che, al punto in cui siamo ridotti, solo un’incognita ci può salvare? E chissà perché, se Grillo non la espelle al primo rifiuto di un suo comando, io invece credo che con questa Virginia potrà succedere qualcosa di mai avvenuto prima. Qualcosa di illuminante che indirettamente farà del bene anche a Renzi. Che già da lunedì potrebbe chiedere un incontro col Movimento Cinque Stelle. E insieme (se il mio amico Grillo non commette lo stesso errore che ha fatto con Bersani) rivoluzionare ciò che Renzi intende fare al Senato.

03/06/2016 – Il Fatto Quotidiano

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