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L’urlo di Celentano – La precarietà generale

DALL’IMPUNITÀ AI BESTIONI CHE SFREGIANO VENEZIA: “FINCHÉ L’UNICO SCOPO SARÀ LA SCALATA AL POTERE, NON CI SARÀ TREGUA PER LA CRISI”

di Adriano Celentano

Il Papa ha chiesto ai vescovi di perdonarlo “se i giovani fanno casino”. Una parola che in bocca al Pontefice assume un significato totalmente diverso dai casini scoppiati in queste ore e dalla rabbia che tal volta essa esprime, specie in certe manifestazioni dove il più delle volte è la violenza ad avere il sopravvento. Ma il casino del Papa no. Il suo è un casino “innovativo”, un casino d’AMORE dove la violenza muore ancora prima di nascere, un casino di GIOIA “infinita” che Pa’ Francesco non riesce a trattenere quando si rivolge ai giovani, ed è per questo che, prima ancora che sui computer, li incita a connettersi sulle tracce di GESÙ. L’unico sentiero dove non esistono cali di “corrente” e i suoni della salvezza ETERNA sono REALI e non mentono. Per cui, ragazzi, avremo di che divertirci!!! Se sapremo meritarcelo. Certo i casini, quelli veri, oscuri e SPORCHI sono tanti. Lo si avverte dal grado di confusione che il nostro paese sta attraversando. E non solo il nostro paese. Basta vedere con quanta disinvoltura quel macchinista spagnolo ha ammazzato 80 persone solo per aver spinto il suo treno al doppio della velocità consentita in quel tratto. Ma lui non l’ha fatto apposta. Si è dimenticato che qualche volta bisogna pensare anche agli altri. Specialmente quando gli ALTRI dipendono da te. Ora rischia dai 12 ai 312 anni di carcere. Non capisco quel 12, comunque sproporzioni di questo genere ci sono anche in Italia. Quanti hanno ucciso, sgozzato o non si sono fermati a soccorrere chi è stato investito e dopo appena qualche anno viaggiano liberi e indisturbati? Ormai anche la punizione è diventata un optional. Sarà forse una mia impressione, ma è come se gli italiani, e non solo gli italiani, fossero investiti da un senso di precarietà generale che non si estende soltanto nell’ambito del lavoro, ma anche nei rapporti fra padre e figlio, marito, moglie e amante, quasi come se non ci fidassimo l’uno dell’altro e ci mancasse un appoggio affettivo dove poter scaricare le nostre paure quotidiane.

Fino a quando il nostro unico scopo di vita sarà l’incessante scalata al potere e al guadagno facile e non si darà luogo a una vera e propria rivoluzione delle coscienze, non solo da parte dei ricchi ma di tutti i ceti sociali, non ci sarà tregua per una crisi che ormai non è più soltanto economica e purtroppo ha investito l’intero pianeta. I popoli, specialmente il nostro, vivono ormai sotto il ricatto del debito pubblico il “QUALE” obbliga i piccoli risparmiatori ad essere sopraffatti dalle tasse pur di non perdere i propri risparmi magari di una intera vita depositati in banca. E non si accorgono, invece, che tra non molto, per poter pagare l’INGIUSTO, saranno costretti a prosciugarli, i loro risparmi. Non è meglio allora, prima che sia troppo tardi, fare un accordo con lo Stato?… Forse non lo sapete, ma siete voi, voi piccoli risparmiatori, che avete il coltello dalla parte del manico. I vostri potrebbero essere i “SALDI” di una nuova primavera che spiana la strada alla BELLEZZA di un nuovo vivere!!! E allora il nemico, quel nemico che è dentro in ognuno di noi morirà con la testa schiacciata, proprio come quando la Vergine Maria schiaccia la testa del serpente con il suo piede immacolato. Quel serpente che ormai è ovunque. Nel mondo economico, editoriale, politico, nella mafia e persino nel Clero.
Un serpente MOSTRUOSO che soprattutto si esalta in quei BESTIONI che attraversano la Laguna di Venezia. Alti come un palazzo di 20 piani e che pesano 132mila tonnellate. I veneziani dicono che ogni volta che uno di quei mostri attraversa la Laguna si svuota il sifone del water. Gli esperti affermano che le dimensioni abnormi di questi “palazzi galleggianti” stanno aggravando il processo EROSIVO della Laguna. Ciò significa che ad ogni loro passaggio una massa enorme di FANGO, che è poi il fondo della Laguna, viene messa in sospensione e, perdendo la sua struttura colloidale, è destinata, a causa delle correnti, a uscire dalla Laguna. Ecco che allora abbiamo sedimenti che si staccano dal fondo del mare e, una volta portati via dalla corrente, non tornano mai più.

Ma chi sono i mandanti di queste malvagità? Avete visto cosa è successo a Venezia? Uno spettacolo grandioso che non poteva che succedere nella città più bella del mondo, considerata per altro PATRIMONIO dell’Umanità. La Carnival Sunshine, così si chiama la nave, ha voluto fare l’inchino a Micky Arison, Presidente della Carnival Corporation che nel frattempo, mentre il mostro si avvicinava a soli 20 metri dalle fondamenta, non ha resistito alla tentazione di mandare un tweet con tanto di foto allegata raffigurante il passaggio della sua “creatura”. Non posso non pensare che i responsabili di questo lento e inesorabile ASSASSINIO perpetrato alla città di Venezia non siano prima di tutti Luca Zaia, Presidente della Regione veneta, e l’ex sindaco Paolo Costa, ora Presidente delle autorità portuali che, pur di non rinunciare a sfasciare del tutto Venezia, vorrebbe addirittura escavare il fondo di uno dei canali circostanti. È questa la nuova Lega di Maroni? Ma ora mi viene spontaneo un consiglio ai due ministri di Infrastrutture e Ambiente: Cari Lupi e Orlando, se per caso non siete in grado di fermare questo SACRILEGIO UMANITARIO, ditelo a qualcuno che vi aiuti prima che il governo cada, perché quelli che verranno dopo di voi potrebbero essere peggio di voi. Fatelo presto, altrimenti il governo INCIAMPERÀ molto prima di quanto voi pensiate. Le plateali gesta condotte dalla Carnival Sunshine Corporation nella Laguna di Venezia non sono altro che le prove generali di un imminente DISASTRO che potrebbe abbattersi sulla città più bella del mondo. Dove persino le pietre, arricchite dall’ARTE dei grandi maestri nel corso dei secoli, non ne possono più. Sono stanche di essere continuamente minacciate. Ora dalla pubblicità degli stilisti in Piazza San Marco; ora addirittura, come qualche anno fa, dai giganteschi cartelloni raffiguranti le automobili che oscurarono per mesi il Ponte dei Sospiri, nascondendolo alla vista di migliaia di turisti; ora, peggio ancora, dai folli architetti che propongono torri velenose alte 250 metri all’insegna del più basso e becero consumismo. Ma la minaccia più grande e insidiosa viene dai sindaci. Capaci di strangolare non soltanto i sospiri del leggendario ponte, ma di tutto ciò che dalla natura si respira.

Quei sindaci che via via, senza vergogna, si sono succeduti non per governare Venezia, ma per affondarla. Sono le PIETRE, quindi, le più arrabbiate. Queste “creature” smussate da una bellezza ANTICA apparentemente sono ferme e silenziose, ma a guardarle più da vicino si percepisce un lamento che viene da lontano: l’ODIO che esse sprigionano contro questa classe politica. E non solo questa, ma tutte quelle che si sono succedute dalla fine della guerra in poi.
Qualcuno si domanderà come dovrebbe essere la NUOVA classe politica. Io lo so e sarebbe anche facile da spiegare, ma non sono in grado di competere contro l’OMERTÀ di coloro che per non perdere il posto, come ad esempio quello di “direttore di un giornale”, ti censurano spudoratamente. Mentre invece sarebbe ora di cominciare a perderlo, il posto. Altrimenti, come ho scritto in un SMS mandato all’interessato:
“Fino a quando ci saranno persone come te a guidare posti di comando come può essere quello di un giornale, che per sua natura impone il NOBILE compito di informare e non di CENSURARE come fai tu, l’Italia non cambierà mai”.

06/08/2013 – Il Fatto Quotidiano

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