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La beneficenza di Celentano e la parabola del somaro

Editoriale di Alfonso Signorini

Care lettrici e cari lettori, ancora una volta Adriano Celentano ha spiazzato tutti quanti. Settimane e settimane a parlare del suo cachet al Festival di Sanremo: opinionisti e politici lo hanno accusato di speculare in tempi di crisi chiedendo 350 mila euro a puntata. Fino al colpo di scena finale: Celentano ha fatto sapere alla conferenza stampa di presentazione del Festival che devolverà l’intero cachet in parte a Emergency, l’associazione umanitaria di Gino Strada, e in parte a famiglie indigenti che gli verranno segnalate dai sindaci delle sette città più importanti d’Italia. Insomma, un bel gesto. Eppure, anche di fronte alla generosità di Adriano, c’è stato chi ha trovato tempo per criticarlo, dicendo che in fondo il Molleggiato faceva beneficenza con i soldi degli utenti che pagano il canone Rai. La morale di tutta questa storia? Qualsiasi cosa tu faccia, non potrai mai far contenti tutti. La conoscete la favola antica dell’asino, del vecchio e del bambino che andavano al mercato? Il vecchio caricò in groppa al somaro il nipote e la sua merce. Quelli che lo incontravano per strada commentavano: «Guardate quel bambino che crudele. Lascia per strada il nonno». Detto fatto: sale in groppa il vecchio e scende il bambino. «Ma non si vergogna quel vecchio? Sta in groppa al somaro e il povero bambino va a piedi». Salgono sull’asinello tutti e due: «Povero somaro: nessuna pietà per gli animali». A questo punto il vecchio si stanca: lui e il bimbo scendono. «Guarda che due scemi», conclude la gente: «Hanno un somaro e vanno a piedi». Alla prossima!

07/02/2012 – TV Sorrisi & Canzoni

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