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Celentano: ha 70 anni, l’eterna giovinezza del Molleggiato

50 ANNI DI CARRIERA TRA MUSICA, CINEMA E TV

Il 6 gennaio di settanta anni fa, al numero 14 della via Gluck a Milano, nasce Adriano Celentano. Il ‘molleggiato’ – come e’ stato soprannominato a causa del suo modo di muoversi sul palco da quando una sera sostituisce occasionalmente il ballerino detto ‘Torquato il molleggiato’ che lavora con lui – non ha mai smesso di far parlare di se’ in piu’ di cinquanta anni di carriera spesi tra musica, cinema e televisione, animando spesso l’opinione pubblica su temi civili e sociali e talora dettando l’agenda della politica e degli organi d’informazione, dagli albori del rock in Italia fino agli scandali e alle discussioni delle recenti e fortunate trasmissioni televisive. Lasciata la scuola svolge diversi lavori (tra cui quello di orologiaio) alla meta’ degli anni cinquanta rimane folgorato dal rock’n’roll e forma un gruppo con quattro suoi amici, i Rock Boys, cui si uniranno in seguito Enzo Jannacci e per un breve periodo Giorgio Gaber. Nel 1957 vince con il suo gruppo il primo festival del rock italiano organizzato al palaghiaccio di Milano, cui partecipano pure Tony Renis, Betty Curtis, Tony Dallara e i Rocky Mountains e Little Tony and his brothers. Notato da un discografico, Celentano pubblica con la Music nel 1958 le sue prime incisioni, tutte cover di brani americani: i primi brani incisi in italiano sono invece ‘Buonasera signorina’ e ‘La febbre dell’Hoola hop’, ma il successo giunge con ‘Il ribelle’ e soprattutto con ‘Il tuo bacio e’ come un rock’, che nell’estate del 1959 vende ben 300.000 copie. Nel febbraio del 1961 partecipa al Festival di Sanremo, ma svolgendo il servizio militare necessita addirittura di una dispensa speciale dell’allora ministro della Difesa Giulio Andreotti: canta ‘Ventiquattromila baci’ in coppia con Little Tony, classificandosi secondo, scandalizza il pubblico dandogli le spalle, ma la canzone riscuote uno straordinario successo di vendite. Alla fine del 1961 costituisce il Clan Celentano insieme ad altri artisti come Ricky Gianco che con lui condividono l’esigenza di un’etichetta per lavorare in maggiore autonomia dalle rispettive case discografiche. Il Clan e’ qualcosa di piu’ di un’etichetta, e’ una vera e propria comunita’ che riunisce amici e parenti e dove si scoprono nuovi talenti, come Don Backy o Paolo Conte, che successivamente scrivera’ per Celentano la musica di ‘Azzurro’ (1968), tra i suoi pezzi piu’ celebri. La casa discografica denuncia Celentano per inadempienze contrattuali, ma il ‘molleggiato’ vincera’ la causa nel 1965; l’esperienza del Clan durera’ pero’ solo pochi anni, rovinata da problemi contrattuali e da dissidi interni tra i singoli artisti: emblematico e’ il distacco di Don Backy, tra polemiche processi e sentenze. Nelle canzoni degli anni sessanta si delineano quelli che sono tutt’ora alcuni temi chiave di Celentano, come l’ecologia e la critica alla speculazione edilizia nel ‘Ragazzo della via Gluck’: la canzone, presentata al Sanremo del 1966, ottiene un grande successo di vendite nonostante si classifichi agli ultimi posti, suscitando anche l’interesse di un intellettuale come Pier Paolo Pasolini, che coltiva il progetto di girare un film sul tema della canzone, poi mai realizzato. Diventano consuete anche tematiche religiose (in ‘Preghero’, ‘Ciao ragazzi’ e ‘Chi era lui’) e punti di vista conservatori in tema di famiglia (come il brano ‘La coppia piu’ bella del mondo’ del 1967); affronta anche il tema del lavoro e delle lotte salariali in ‘Chi non lavora non fa l’amore’, che si classifica prima al Festival di Sanremo del 1970: un tema quanto mai attuale in quel periodo. (AGI) – Roma

06/02/2008 – AGI News On (www.agi.it)

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