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Adrian (Celentano) prima si confessa, poi si trasforma in Batman-La Volpe

Adriano Celentano, Natalino Balasso e Giovanni Storti

Secondo episodio della serie animata evento. Il Molleggiato: “Ho lasciato illudere Canale 5 della mia presenza sul palco”

di BARBARA BERTI

Roma, 23 gennaio 2019 – Adrian non parla ma si confessa. Il secondo appuntamento di Canale 5 con Adriano Celentano riparte dallo show in diretta dal teatro Camploy di Verona dove Nino Frassica versione frate (e ‘Pippo’ di ‘Don Matteo’) continuano le selezioni per salire sull’arca e contribuire, così, a costruire un mondo migliore.

Sul palco torna il comico Natalino Balasso, nei panni di un barbone che, ricordando che “i porti sono chiusi”, fa il suo incontro con Giovanni (di Aldo Giovanni e Giacomo) per una conversazione tra reddito di cittadinanza e quota 100, passando per il sovraffollamento nelle carceri e sul possesso di armi. Il ‘Molleggiato’ sale sul palco ben due volte. La prima si confessa a frate Frassica. “Ho peccato, ha lasciato illudere Canale 5 della mia partecipazione fisica ma devo seguire Adrian, la mia anima”, dice il ragazzo della Via Gluck. E precisa: “Avevo detto che potevo esserci e non esserci”. Per Frassica ha peccato di taciturnità molesta. “Per l’assoluzione ci vuole un prete Mediaset, io sono un prete Rai”, afferma Frassica. “I preti sono tutti in Rai”, puntualizza il ‘Molleggiato’. Alla fine arriva l’assoluzione: “Ti assolvo a reti unificate, nel nome del padre, di Silvio e del santissimo Ascolto”, dice Frassica. Se nella prima ‘apparizione’ Celentano parla ma non si vede, nella seconda si posiziona al centro del palco (tra Giovanni e Balasso) e non proferisce parola mentre il pubblico va in delirio tra applausi e urla.

È tempo di volare nel 2068 e (con dedica al cantautore Gino Santercole) riprendere la ricerca dell’orologiaio, colui che ha destabilizzato il sistema del ‘Potere’ con una semplice canzone, ‘I Want To Know’. Sulle tracce di Celentano versione cartoon ci sono gli agenti speciali Orso e Carbone, mentre sullo schermo scorrono le immagini delle morti in mare. In un locale della Milano futuristica si danno appuntamento alcuni studenti ‘seguaci’ dell’orologiaio, coloro che credono che quella canzone non sia solo musica, “l’orologiaio ci chiedeva di aprire gli occhi”.

Nel locale ci sono anche quattro balordi che dopo birra e pasticche accerchiano due ragazze. Ci pensa ‘La Volpe’, ovvero Adrian versione Batman a salvarle e rifilare una scarica di botte ai tipi del branco. A caccia del ‘Molleggiato’ disegnato da Milo Manara va anche il giovane cronista Oscar, ostinato e intraprendente. Se per distrarre le masse da Adrian, l’alto Commissario dà ordini di fare una campagna faraonica per sostenere la carriera musicale della rockstar Johnny Silver, la Svizzera – patria degli orologiai – si accoda alla ricerca di Adrian mettendo in palio una taglia da un milione.
Intanto, nella lotta contro il Potere ha il suo ruolo anche la fidanzata di Adrian, la sexy Gilda – stasera niente scene di sesso – che sabota un centro commerciale con una mela rossa ammaccata e marcia.

Adrian, invece, fa un viaggio nella Milano sotterranea abitata da mendicanti, reietti ed emarginati. Nelle fogne della città (sembrano i canali di Venezia) c’è solidarietà, gioia, l’umanità ha ancora speranza e si festeggia per l’arrivo del permesso di soggiorno di un cittadino di fede islamica. E quando da un tombino emerge un giovane di colore, subito viene picchiato. Ma ‘La Volpe’ è in agguato e risolve a modo suo la situazione: con una scazzottata.

23/01/2019 – Quotidiano.net

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